“Forse un altro” su Thrillernord

FORSE UN ALTRO

Sinossi. Prendi il Destino, la Vita e la Morte, l’Amore, la Verità, la Giustizia. Aggiungi la signora Finkelstein, i Quattro Pensieri, un bambino filippino, Biancaneve e Cenerentola, un barista senza nome, due coniugi che nemmeno si sono accorti di essere morti e uno strano individuo che ascolta solo Sugar Baby Love e che non ha mai fatto un canestro in vita sua. L’elenco del cast potrebbe proseguire ma non voglio spaventarti troppo. Sistema il tutto in un contesto che trae ispirazione dai morality plays quattrocenteschi ma che ammicca allo stile di Woody Allen. Ne ricaverai un racconto fuori da ogni schema e senza alcun ritegno sul senso della vita! E comunque c’è pure un protagonista. Si chiama Mike Raft. Teme di aver perso la sua ultima chance. Nel primo capitolo si butta da una finestra al quarto piano. E non è nulla rispetto a quello che gli accade dopo. Ma non farti un’idea sbagliata. Perché in realtà si tratta di una storia d’amore. D’accordo, un amore impossibile. Ma non è forse vero che per chi ama nulla è impossibile?
 

Recensione di Angelo Petrella 

«L’amore è la più antica delle illusioni» dice il cinico Gordon Gekko in Wall Street, apolavoro del 1984 di Oliver Stone, «fatta apposta per evitare alla gente di buttarsi di sotto».
Ed è quello che succede al protagonista del romanzo di Michele Zatta, che dopo una delusione pensa bene di ricorrere al più filmico ed antieroico dei gesti. Ma qualcosa di strano accade, sulla soglia che separa la vita dalla morte… e Mike Raft – questo il suo nome – si ritrova proiettato in una dimensione in cui tutto risulta possibile: perfino avere quella fatidica seconda occasione, che quasi mai a nessuno è concessa. A cavallo tra sogno, fantasticheria, thriller metafisico e racconto allegorico, Forse un altro affronta di petto il tema dell’amore infranto, e lo fa a partire da un tappeto di suggestioni teatrali, cinematografiche e soprattutto narratologiche. L’autore, che prima di essere scrittore è sapiente sceneggiatore e conoscitore dei meccanismi di funzionamento della drammaturgia, mette in scena in maniera divertita e al contempo tragica le figure archetipiche della narrazione (e dell’esistenza): la Vita, la Morte, il Destino, la Giustizia… Che si avvicendano e si attorcigliano, tentando Mike, invitandolo a sviscerare i propri abissi, tendendogli trappole e infine costringendolo a dare una scossa alla propria vita, deflagrata per colpa della bella Chrissie. Il flusso di pensieri in discorso libero indiretto gioca di rimandi e citazioni, di linguaggi e parodie, passando da Bergman a Frank Capra, da Sinatra a Fred Astaire, dai Supertramp a Beck: che sembrano costituire i veri legami terreni e le vere esperienze di Mike, rifugiatosi da sempre nei sogni e ora costretto ad affrontare il senso dell’esistenza proprio mentre quest’ultima rischia di sfumare verso l’inevitabile. In un finale a sorpresa, dopo che il protagonista riuscirà a “trasmigrare altrove”, per così dire, avrà modo di osservarsi dall’esterno e di meditare a fondo sulle possibilità offerte da un’esistenza alla Mattia Pascal o, magari, alla Craig Schwartz: lo straordinario personaggio del film di Spike Jonze Essere John Malkovich, a cui il pensiero non può non correre. «Lo sapevi anche tu che era un’impresa impossibile, per questo hai rimandato così a lungo, non è vero? È come quando ci culliamo nei nostri sogni ben sapendo che non si esaudiranno mai. Finché non la avessi fronteggiata avresti potuto illuderti chefosse possibile ottenere una seconda chance. Ma ora hai capito che non è così. Che beffa, averla lì a portata di mano eppure non esistere più per lei. Perché è questa la verità, tu per lei non esisti più.»

Michele Zatta

Vaga ramingo per molti anni, cercando uno scopo. E così prima fa il pubblicitario, poi si laurea in legge e diventa l’avvocato e infine approda in televisione. Entra in Rai e nel 1996 è coideatore della soap opera Un posto al sole. Dal 2008 è dirigente di Rai Fiction e responsabile delle coproduzioni internazionali. È produttore delle serie televisive Non uccidere (2015), della prima stagione de La porta rossa (2017), Di padre in figlia (2017), Il cacciatore (2018), Il nome della rosa (2019), Mare fuori (2020), Gli orologi del diavolo (2020), Fino all’ultimo battito (2021), Sopravvissuti (2022), Black Out (2022), Noi siamo leggenda (2022). È insegnante di scrittura creativa. Ha scritto questo libro perché il sabato sera non lo invita mai nessuno e non sapeva cosa fare.

 

Angelo Petrella

 

Il link alla recensione su Thrillernord: https://bit.ly/3d2nDal


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