Intervista all’editore su Crack Rivista numero 8

A-ha, “Here I Stand and Face the Rain”. Hunting High and Low. Warner Records, 1985. 37

Brutti caratteri QUALCHE DOMANDA IMBARAZZANTE A UNA CASA EDITRICE

Arkadia Editore, avete 3 righe per dirci chi siete.

In costante crescita quanto a titoli e proposte di narrativa di rango, lavoriamo per un futuro ancora più radioso e in grado di offrire ai nostri lettori letteratura di alta qualità. Cosa avete pensato di “rompere” quando avete fondato la vostra casa editrice? Volevamo inserirci come una pagliuzza negli ingranaggi delle “grandi” e vedere se eravamo in grado di dire la nostra. Dopo anni di sacrifici i risultati stanno arrivando e ci sembra proprio che lo spazio per noi si sia allargato.

Cosa vi distingue dalle altre case editrici?

Dovrebbero dirlo gli altri. Sicuramente abbiamo passione, determinazione, voglia di crescere e di non sentirci mai arrivati. Mai. E molta cura nei vari aspetti della filiera di produzione dei libri. Chi sono i vostri lettori ideali? Quelli che avete in mente quando scegliete il piano editoriale dell’anno? Trasversali. Che amino veramente leggere e che non si rinchiudano dentro steccati ideologici, di qualsiasi colore siano. Pubblichiamo per tutti. Ma, soprattutto, vogliamo pubblicare veri libri…

I vostri 3 best seller?

Ne indichiamo quattro, tanto per rompere: La vita schifa, L’ambasciatore delle foreste, Cuore agro e Stato di famiglia. Se volete sapere chi li ha scritti, andate a cercarvi i nomi…

La cazzata più grossa che avete fatto?

Non basterebbe un foglio per descriverle. Ma dagli errori si impara. Comunque vere e proprie tragedie non ne sono mai capitate… La più grande botta di culo che vi è capitata? Conoscere tanti autori veramente in gamba, non solo letterariamente ma anche umanamente. Perché noi vediamo ancora Arkadia come una grande famiglia… con annessi e connessi.

Il libro che avreste voluto pubblicare voi?

I pilastri della terra e L’ombra dello scorpione… so che non è altissima letteratura, ma non di solo pane vive l’uomo. Cosa offrite agli autori? Di solito un caffè, ma anche una pasta a volte. Però, prima di tutto, un porto sicuro… Come detto ci vediamo come una sorta di famiglia allargata, in cui gli autori sono anche amici. Si dice che il prezzo di copertina sia suddiviso in questo modo: 4% di Iva, 30% libraio, 20% distributore, 10% autore e 36% editore.

Vi ci ritrovate in questi numeri?

Mi si è rotta la calcolatrice. Ma non mi sembrano proprio i numeri giusti. Normalmente, tolti tutti gli agi e passaggi, agli editori rimane un ricavo del 10/15%.

Ma ci mangiate con il lavoro di editori?

Sì, ma l’appetito sta crescendo e quindi la tavola sarà imbandita sempre più decorosamente. Che pezzo musicale indichereste come colonna sonora di questa intervista? Here I Stand and Face the Rain, degli A-ha. In subordine Don’t fear the ripper dei Blue Oyster cult.


Arkadia Editore

Arkadia Editore è una realtà nuova che si basa però su professionalità consolidate. Un modo come un altro di conservare attraverso il cambiamento i tratti distintivi di un amore e di una passione che ci contraddistingue da sempre.

P.iva: 03226920928




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