La vera Buenos Aires, raccontata da Maccioni in “Buenos Aires troppo tardi”

da: Corriere Informazione

Corriere Informazione

18 gennaio 2011

Una vita tranquilla, quella di Eugenio Santucci, fin quando, approdando a Buenos Aires per la stesura di una guida, si imbatte in una realtà diversa. È questa, in estrema sintesi, la trama del capolavoro letterario di Paolo Maccioni, “Buenos Aires troppo tardi” – Collana Narratori Eclypse 10, Arkadia Editore, sezione narrativa. Un romanzo che risente notevolmente dell’influsso giornalistico del suo autore, nonché della sua capacità dialettica, dovuta anche alla sua esperienza di speaker radiofonico e conduttore di programmi radio. Un andare tra le vie, i palazzi, le strade di una città che sembra sconosciuta, celata, non completamente capita se a scoprirla fosse un viandante che non abbia voglia di soffermarsi su quelle che sono le origini storiche di una Nazione. I colori di Buenos Aires sono sbiaditi, se non si accetta di immergersi in un substrato culturale che ammalierà il protagonista, Eugenio Santucci: da semplice Italiano alle tracce delle origini della sua famiglia, di cui uno zio è vissuto lì, e inviato da una casa editrice per un lavoro ordinario egli finirà, successivamente, col volere portare alla luce la politica atroce che ha coinvolto intere popolazioni. Pur non mancando l’intreccio amoroso, in particolare tra Eugenio e Silvina Zandoni, si percepisce come l’introduzione di tale personaggio, come quello di Rodolfo Walsh, scrittore di cui Maccioni traduce in Italiano un’opera di quest’ultimo, “Gli uffici terrestri (Los officios terrestres)”, è soltanto un pretesto per raffigurare altro. Ciò che colpisce maggiormente di tale opera, è la puntualità della ricerca effettuata, nonché la cura di particolari, non rincuora affermarlo, a cui molti scrittori fanno poca attenzione: le note di correzione di eventuali errori ortografici e la postfazione, a cura dello stesso Maccioni, ne sono un emblematico esempio. Cosa trasmette al lettore Buenos Aires? Diverse sono le emozioni offerte o le reazioni che lo stesso può avere: un testo scorrevole, benché pregno di riferimenti storici, per chi voglia semplicemente trascorrere delle piacevoli ore, senza leggere banalità; una ricerca storica, per chi voglia invece approfondire varie tematiche, quali: la dittatura, il rapporto tra peronismo e monteronismo; un’inchiesta, quasi, per studiosi di temi politico-istituzionali; un viaggio nella cultura di un Paese, per chi ama associare al suo amore per il turismo quello per la scoperta di nuovi, affascinanti, mondi.

Una vita tranquilla, quella di Eugenio Santucci, fin quando, approdando a Buenos Aires per la stesura di una guida, si imbatte in una realtà diversa. È questa, in estrema sintesi, la trama del capolavoro letterario di Paolo Maccioni, “Buenos Aires troppo tardi” Collana Narratori Eclypse 10, Arkadia Editore, sezione narrativa. Un romanzo che risente notevolmente dell’influsso giornalistico del suo autore, nonché della sua capacità dialettica, dovuta anche alla sua esperienza di speaker radiofonico e conduttore di

Il romanzo è reso ancora più affascinante grazie al modificarsi dello stile narrativo, con l’ultimo capitolo, in cui il protagonista intervista l’unico sopravvissuto a Buenos Aires, Gabriele Martin, in merito ai fatti precedentemente esposti. Parole abilmente messe l’una dietro l’altro, a ricreare e far vivere una realtà che, solo se vissuta, può essere pienamente compresa. Intenso, estremamente reale, ma umano, come lo era Rodolfo Walsh, con le cui parole si chiude il testo, riportate fedelmente, per sottolinearne la scelta anche grafica. “SENZA SPERANZA DI ESSERE ASCOLTATO, CON LA CERTEZZA DI ESSERE PERSEGUITATO, PERÒ FEDELE ALL’IMPEGNO CHE HO ASSUNTO DA MOLTO TEMPO DI DARE TESTIMONIANZA NEI MOMENTI DIFFICILI”.

Lidia Ianuario


Arkadia Editore

Arkadia Editore è una realtà nuova che si basa però su professionalità consolidate. Un modo come un altro di conservare attraverso il cambiamento i tratti distintivi di un amore e di una passione che ci contraddistingue da sempre.

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