Le donne di Balthus su Sardegna Quotidiano

da: Sardegna Quotidiano
Nel quadro il mistero di tre donne
Sardegna Quotidiano
14 giugno 2013

 

«Si sentì piccola e inutile, funzionale come un manichino in vetrina. Aveva prestato il corpo a una storia di cui non conosceva il perché e il per come, il chi e il quando, ma sapeva bene che qualsiasi cosa celasse La chambre, Balthus non l’avrebbe mai rivelata». È nel celebre quadro del pittore francese, realizzato nel 1954, che si cela il mistero dell’intreccio dei destini delle tre figure femminili che animano il romanzo d’esordio di Valentina Neri “Le donne di Balthus”. «È vero, si tratta di una storia declinata al femminile, ma i “buoni” sono gli uomini, tanto schietti e diretti quanto cervellotiche e calcolatrici sanno essere le protagoniste della storia» sorride l’autrice, fondatrice dell’associazione culturale “Mescolarte” e già nota al pubblico per numerose raccolte poetiche. «Scrivere un romanzo e comporre una poesia non sono esattamente la stessa cosa», sottolinea la Neri. «Il poeta non è tenuto a rendere conto al lettore, e quest’ultimo è chiamato a penetrare il testo anzitutto attraverso i sensi. Il romanzo, invece, ti obbliga alla chiarezza. Chi compra il libro ha diritto di capire, di ricevere risposte». Per il suo tuffo nella narrativa Valentina Neri ha scelto il genere del mistery («ma è anche un romanzo d’arte, che si snoda attraverso città come Venezia, Firenze, Parigi e anche Cagliari. Prima di iniziare a scrivere ho svolto una attività di ricerca che mi ha tenuto impegnata per due anni», precisa l’autrice): la giovane Selene ritrova in una dimora abbandonata del suo paese, “la casa color glicine”, un disegno che a prima vista sembra la bozza di La chambre. Cosa è accaduto in quella casa? E che significato può attribuire la ragazza alla voce interiore che si fa largo nella sua mente e che dice di chiamarsi Zuleika? «L’elemento onirico è una delle chiavi di lettura del romanzo», spiega la Neri. «Coincidenze, segni premonitori, intuizioni… quelle tinte misteriose che caratterizzano il quadro di Balthus sono le stesse che mi hanno ispirata nella tessitura della trama». Il lettore farà la conoscenza non solo di Selene, ma anche di Ludovica, e di una strana creatura «coi capelli colore del mare», Ester. Tutte donne, appunto, «ma sto ricevendo apprezzamenti anche da lettori del sesso forte», scherza la scrittrice. A proposito, chi può a buon titolo definirsi scrittore, secondo Valentina Neri? «Basta un libro, anche uno solo, per essere riconosciuto come scrittore. Si pensi al “Gattopardo”, o a “Via col vento”. Ma te lo devono dire gli altri, è molto alto il rischio di cadere nell’autoreferenzialità». Il romanzo è per ampi tratti ambientato a Cagliari, «luogo carico d’arte e di storia, che non ha nulla da invidiare alle altre città menzionate nel racconto». Balthus era solito dire: «Il reale non è ciò che credete di vedere». Cosa avrà visto allora Selene tra le ombre de La chambre?

F.M.


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