Passo a quattro mori su L’Unione Sarda

da: L'Unione Sarda

L’Unione Sarda

17 marzo 2012

Il ritorno alla sua terra

La cultura sarda invade la Penisola. «Ed ecco che quel foglio bianco inizia a prender forma, con parole scritte in nero come le teste di moro di una bandiera che fa l’orgoglio dei sardi». L’esempio arriva dal Piemonte, dove l’emergente Valentina Usala, 24 anni, figlia di un sardo emigrato di Escalaplano, si sta facendo conoscere con il suo primo libro, “Passo a quattro mori” (edito da Arkadia); e mentre organizza una presentazione in Francia, sta già preparando la sua seconda opera. Il libro nasce nell’estate 2008, durante le vacanze a La Caletta di Siniscola. Inizia un iter inaspettato per quel che era il frutto di una semplice passione intrisa dalla memoria. La memoria di un uomo che per anni racconta i suoi trascorsi d’infanzia. Si ricorda bambino, felice nel suo amato paese. Un tuffo di narrazioni del passato, che celano tra le parole, una sottile nostalgia per il tempo che fu. Tra fame e miseria, i momenti di gioia non mancavano, perché si era detentori della felicità. «Così dopo tanti racconti – dice l’autrice – ho reso concreto il ricordo di un bambino, il narratore, ripercorrendo l’ultimo anno di scuola frequentato a Escalaplano: la quinta elementare».

Quelli presi in considerazione (1968/69) sono anni di rivolta in Italia, ma non vengono citati perché chi parla è un undicenne, che per nazione intende Escalaplano. Si ha così una raccolta di vicende, in parte accadute e altre di fantasia. Il libro è suddiviso in stagioni, mesi, giorni; poi per festività, tradizioni, folklore e natura. Al termine, il bambino si vede “disterrau”, perché i genitori sognavano un futuro importante, facendogli frequentare le scuole medie e quelle superiori in collegio a Riano, in provincia di Roma. Lui da oltremare continuava a sognare la sua Sardegna, dalla quale partì con una valigia tra le mani. Così dopo quarantadue anni le cose non sono cambiate. La sua terra rimane all’apice dei suoi pensieri, tanto da trasmettere passione per questa regione, a chiunque gli stia attorno. «Ho immaginato questo libro come un ballo paesano, di quelli che si fanno in cerchio, mano nella mano (di qui il significato di “Passo”) e i quattro mori sono per me l’emblema di una bandiera, in cui ogni sardo si riconosce», sottolinea l’autrice, nata a Tortona, una laurea in Lettere a Pavia e tante speranze per la letteratura.

(Antonio Burruni)


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