“Qof” su Il Punto sui Libri
Qof, di Alessandro Bastasi
“La Qof raffigura una discesa agli inferi, il volontario inoltrarsi nell’oscurità, per conseguire poi la capacità di risalire illesi.
Ho letto tantissimi libri, ma la sensazione che ho provato leggendo questa storia è stata unica. Il sapiente gioco che ha creato lo scrittore tra reale e onirico, è stato stupefacente. È riuscito a trascinarmi in una realtà instabile che sembra sgretolarsi come un sogno. In questa breve narrazione mi sono sentita galleggiare tra due realtà: quella reale che coincide con la quotidianità, e l’altra sfuggente dove i confini svaniscono, lasciandomi sospesa tra l’inquietudine e l’attrazione. Nonostante la lettura è stata destabilizzante, l’ho trovata interessante, poiché costringe il lettore a guardarsi dentro e a familiarizzare con quel senso di malessere che spesso ci appartiene. Il protagonista è un uomo colto e razionale, il quale, improvvisamente, si ritrova a vivere una situazione di smarrimento e cambiamento interiore. Abituato ad organizzare la sua vita come accade in ufficio, resta intrappolato da eventi grotteschi a causa di una telefonata misteriosa. Un evento apparentemente insignificante, è la scintilla che riapre ferite emotive già presenti. A farlo uscire dal suo stato di ibernazione è la voce di una donna “dai capelli rossi e il pancino accentuato”, che gli chiede informazioni riguardo ad Abel, suo fratello, col quale non ha rapporti da anni. La voce misteriosa spinge l’uomo, consumato dall’apatia, a guardarsi dentro e ad affrontare il vuoto che l’opprime.
“Provo un senso di vuoto come se stessi vivendo una parentesi in mezzo a eventi che non capisco, un qui e ora che però mi precipita nella malinconia, me, che ho fatto del distacco dall’universo intero il criterio della mia vita.”
Pagina dopo pagina, il suo fallimento esistenziale emerge con maggiore chiarezza, mettendolo a confronto con se stesso e un passato archiviato da tempo. Gli eventi che si susseguono lo fanno precipitare in situazioni assurde, che non lasciano spazio alla ragione. Una mattina si ritrova affetto da acromatopsia, tutto intorno gli appare grigio e nero. Oppure si ritrova a fare i conti con un edificio spaventoso. La storia diventa più intrigante e allo stesso tempo sconvolgente quando si scontra con la scritta “Quof”: una lettera ebraica che si manifesta su di lui come una cicatrice.
“La Qof raffigura una discesa agli inferi, il volontario inoltrarsi nell’oscurità, per conseguire poi la capacità di risalire illesi. In tal senso può indicare l’accesso all’inconscio, laddove la discesa ha lo scopo di illuminare la propria parte d’ombra, di prenderne consapevolezza e integrarla nella propria personalità cosciente: una rivelazione interiore che non può essere provata attraverso i sensi e i consueti paradigmi razionali.”
Concludendo, Qof è una storia potente e simbolica. Attraverso la quale il protagonista affronta un viaggio interiore complesso e complicato, in cui i colori del mondo riflettono il suo stato inquieto. Lo scrittore con uno stile visionario e scorrevole ci fa scendere e cogliere l’inconscio dell’uomo. Lo fa anche attraverso una prosa che sembra un fiume in piena, dove i pensieri e la malinconia del protagonista scorrono senza sosta.
Il link alla recensione su Il Punto sui Libri: https://tinyurl.com/4rdktdmv