Giulia Clarkson


Novità. L’atteso ritorno in libreria della scrittrice cagliaritana per Arkadia Editore

Giulia Clarkson e la saga, tra due Sicilie, dei Sanzio

Un antico diario è l’eredità per la ribelle Viola Sanzio: un dono che la catapulterà nell’affascinante isola d’inizio Ottocento

È una storia che nasce in un’Isola, attraverso il Mediterraneo, supera le colonne d’Ercole e risale sino alla Gran Bretagna. Nella sua rotta non c’è la Sardegna, benché la scrittrice sia cagliaritana e abbia legato la sua affermazione a un romanzo a sua volta radicato nella natura lagunare e salmastra che attirò nel Golfo degli Angeli naviganti fenici e colonizzatori. “L’eredità dei petali d’avorio” (Arkadia), il romanzo di Giulia Clarkson offre al lettore diversi orizzonti: pompose architetture barocche, i fiorellini bianchi dei melaranci spruzzati di sole e la vivacità dei limoni. della Sicilia propone, attraverso gli «occhi blu maculati di sconforto» dell’onorevole Sanzio, morente i vizi umani che la storia, la letteratura e il cinema hanno rappresentato meglio nel Mezzogiorno d’Italia piuttosto che altrove: la corruzione, la brama di avere e l’immutabilità di una gerarchia sociale fondata sul clientelismo. L’intreccio non s’impantana però su questi temi. C’è un altro filo rosso che lega i tempi del racconto: l’apparente ineluttabilità del destino e la sua immobile accettazione.
La narrazione inizia in Sicilia, oggi. Viola Sanzio, figlia del politico ritratto al momento del trapasso e poi durante funerali che «esorbitano di situazioni imbarazzanti» e tingono l’atmosfera di colori tetri e marroni, è la voce della storia. Non ha le attitudini dei suoi fratelli, Caterina e Francesco. È critica rispetto a al clima di corruzione in cui la sua famiglia è immersa e al quale difficilmente si resiste: si può voltare lo sguardo ma si cede «all’esuberanza del sole, agli oboli, alle promesse. Ti adegui alle promesse. Ti adegui, stai al gioco». Artista anticonformista e anoressica, viene diseredata dal padre. A lei spettano una tela e un diario segreto dimenticato per 200 anni. Analisi e riletture delle opere – che costituiscono il testamento di un padre – sono l’espediente narrativo che dà respiro al romanzo storico e che trasporta il lettore nella Sicilia d’inizio Ottocento. È un tempo di vivacità imprenditoriale e intraprendenza. Col Blocco continentale imposto da Napoleone Bonaparte, l’Isola diventa approdo per tanti inglesi che, vigente il divieto di ormeggiare nei porti posti sotto il controllo francese, ne sfruttano le risorse per farne fiorenti traffici che portano fino agli Stati Uniti. Sui brigantini viaggiano le merci più varie e ambite: zolfo, sommacco, mandorle e vino. Marsala su tutto. Tra il clangore delle drizze, le vele molli sui pennoni, gli intercalari dialettali, i bagli e i palmiti brulicanti di uomini e di attività brulicanti di uomini e di attività di produzione si costruiscono le fortune di John Woodhouse e Benjamin Ingham. Alle storie di ascesa imprenditoriale si legano cronache personali, passioni e disgrazie. È su una spilla con una rosa dai petali d’avorio – quella che ispira il titolo – che si appunta la vicenda di Matthew Lion, della sua famiglia e dell’amore travolgente per Charlotte Pitt. Non è dissimile a quella dei protagonisti della storia che è contemporanea rispetto a chi legge e scrive. Cela la speranza – oltre a una sua apparente negazione – che ciascuno individuo, a dispetto del passato, possa ambire a un futuro di autodeterminazione. Nella vita, come nelle imprese economiche, è una questione di scelte. Ci si può opporre a ciò che altri hanno costruito o tramandato o se ne possono assecondare in maniera fatalistica i disegni, seguendo la corrente e accettando il dolore.

Manuela Arca   



Arkadia Editore

Arkadia Editore è una realtà nuova che si basa però su professionalità consolidate. Un modo come un altro di conservare attraverso il cambiamento i tratti distintivi di un amore e di una passione che ci contraddistingue da sempre.

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