Un autore e due romanzi
La spinta a leggere gli ultimi romanzi è arrivata dalla mia bolla social, seguendo i post dell’autore, Alessandro Bastasi, mi sono parsi interessanti; così, apprezzandone il contenuto, mi sono accostata ai due libri. Vorrei spendere una parola su questa empatia virtuale che è ciò che in quelli come me, sempre troppo pochi, stimolano l’acquisto e la lettura di produzioni letterarie di case editrici medio-piccole, e direi per fortuna esistiamo, a resistere contro un mercato invasivo e spesso prepotente. Alessandro Bastasi ha dato alle stampe La seconda volta con la casa editrice divergenze nel 2023 e successivamente QOF nel 2024 per Arkadia che insieme a Terrarossa sono le case editrici che in prevalenza seguo e leggo con interesse. Ho letto QOF e subito dopo La seconda volta : i due romanzi sono molto diversi, tuttavia, mi perdonerà l’autore per questa licenza, mi sono sembrati in continuità e cercherò di spiegare perché. Andiamo con ordine: in QOF il protagonista è stato un uomo con un passato appagante, se ci atteniamo ai canoni della società borghese attuale, un uomo di successo, ma noi lo incontriamo in un momento in cui si è lasciato andare, ha perso tutto, vive le sue giornate nel disinteresse, abulico e appartato: “Volevo una birra chiara, me l’hanno portata scura. Non protesto.” Questo è l’incipit della sua storia. Non vive, non reagisce, non prova emozioni, tanto che quando riceve la notizia della morte della madre, l’unica cosa che riesce a pensare è che ha la casa in disordine e non una camicia stirata. Il nostro protagonista senza nome si muove in questa dimensione fino a quando non riceve una telefonata: numero sconosciuto, voce femminile, una donna che gli dice di cercare Abel; Abel è suo fratello, sono anni che non ne ha notizia, morto o vivo che sia. La telefonata è la miccia che provoca uno scoppio nella testa, un crescendo di azioni, ricordi, strani avvenimenti, alcuni inspiegabili, come ad esempio alzarsi una mattina e scoprire di vedere in bianco e nero (acromatopsia, gli dirà il medico). Segue una discesa ellittica in una sorta di follia: non è pazzo, è il mondo intorno che all’improvviso è strano, lo sono gli incontri, le coincidenze. E qui il romanzo vira quasi al giallo, c’è un mistero che intuiamo, ma non sappiamo qual è. Emergono verità sepolte, nascoste, e quella che sembrava un’esistenza stagnante diventa una storia complessa che Bastasi ci rivela sapientemente a piccoli sorsi con un ritmo narrativo sostenuto e un personaggio che regge da solo la scena in un teatro dell’assurdo dove la ragione ha smesso di esistere, e forse è così che va la vita:
“Ma che razza di pensieri mi vengono in mente, universi, dimensioni, sto davvero andando fuori di testa, e mi rendo conto solo adesso che sto continuando a rimanere fisso qui, davanti alla porta carraia di casa mia, sotto l’acqua che scroscia da un cielo nero. Mentre nel mondo di là c’era il sole. Non ho scelta, vado a avanti e sia quel che sia.”
La seconda volta invece è una storia completamente diversa, un romanzo breve ma denso, che di questi tempi andrebbe letto per comprendere la contemporaneità di avvenimenti che spesso giudichiamo per tifoserie social, ammantati in una informazione che oramai è un caterpillar che spiana qualsiasi capacità di riflessione e di pensiero autonomo basato (come dovrebbe essere) sulla conoscenza. Un ex militante del PCI come molti di quella generazione passa poi a Lotta Continua e successivamente con Azione Proletaria, conosce la clandestinità. Arrestato per terrorismo finisce in galera, evade e si rifugia in Francia dove incontrerà Andrej, un russo di Mosca di cui diventerà amico fraterno. Da quel momento inizia a pensare alla Russia come il naturale punto di arrivo, vuol vedere e vivere il paese che conosceva solo attraverso la propaganda del comunismo. La prima cosa che fa è comprare un colbacco: finalmente casa. Ma la storia incontra la Storia e in una rocambolesca avventura da spy story, il protagonista vive gli anni in cui l’Unione Sovietica si sta sgretolando per diventare la Russia. Eltsin distrugge la perestroika di Gorbaciov per diventare presidente della nuova Russia: un paese senza identità, gettato nel caos di un cambiamento impossibile, dato in pasto a qualsiasi avventuriero senza scrupoli in grado di introdurre il dio denaro nel paese. Recita la quarta di copertina: “La nuova fatica di Alessandro Bastasi per Divergenze è un “racconto di trent’anni fa” vivo, anzi, vivissimo tutt’oggi. Perché il vero protagonista dell’opera, più che la vicenda di un uomo, è un periodo storico intero, dominato dalle fibrillazioni della perestroika.
Nel sogno della libertà come lotta cocciuta contro un reale che impone la propria vendetta,
tra relitti e frammenti di un paradiso mancato, si intrecciano le avventure dei singoli
e quelle del mondo, nel romanzo della grande illusione.
«Ho nostalgia della bandiera rossa con la falce e il martello? Sì, e non me ne vergogno.
Il capitalismo è la morte con la faccia del benessere. Spegne la voglia di lavorare,
riduce la socialità, sacrifica qualunque cosa, rapporti compresi, alla divinità del denaro.
Dite pure che sono qualunquista, però sto parlando in maniera realistica.
Nessun luogo al mondo, nel quale il capitalismo sia al timone, va nella rotta dell’umanità».
Un grande spaccato di Storia dunque che, come ha scritto il critico Nicola Vacca (del quale lascio link della sua recensione): “tornando ai tempi della Perestroika, ci aiuta molto a capire la Russia di Putin e ci suggerisce che la deriva di questo Paese tra paradisi mancati e grandi illusioni non può che condurre verso una situazione geopolitica vicino alla catastrofe.” Mi pare sia abbastanza per consigliarne la lettura. Ma perché ho scritto in premessa che i due personaggi, in storie così diverse, contesti così lontani e sensibilità opposte mi sono sembrati in continuità? Il protagonista de La seconda volta attraversa un pezzo di Storia importante, assiste ed è coinvolto in prima persona nella disgregazione di un mondo (il romanzo ha una base autobiografica e solidi riferimenti storici, l’autore stesso ha vissuto a Mosca in quegli anni e in una nota ci dice “ho assistito a tutti gli eventi che hanno cancellato settant’anni di storia sovietica, per giungere alla Russia del nuovo corso liberista”) dunque possiede uno “sguardo” che nel bene e nel male partecipa agli eventi e ne ricerca il senso, lo perde, lo ritrova, conosce l’amore, l’amicizia fraterna, la condivisione di ideali difficili da mollare. Il protagonista di QOF, al quale compare improvvisamente una cicatrice sulla fronte che ha forma di una lettera ebraica, la QOF appunto, forse siamo proprio noi: la perdita di senso “una scopata e via, una birra e via, la vita è tutta qua.” Ma è davvero tutta qua? Comunque sia, due romanzi da leggere.
L’AUTORE
Nato a Treviso nel 1949. Laureato in Fisica si è trasferito a Milano dove attualmente vive. Nel passato è stato attore e autore di numerosi articoli di argomento teatrale per riviste del settore e quotidiani. Dal 1990 al 1995 ha trascorso lunghi periodi all’estero, in particolare a Mosca tra il 1990 e il 1994, e in India, Cina, Vietnam e Medio Oriente tra il 1994 e il 1995. Ha pubblicato i romanzi La gabbia criminale (2010) e Città contro (2011) con Eclissi; per Frilli ha dato alle stampe Era la Milano da bere (2016), Morte a San Siro (2017), Notturno metropolitano (2018), Milano rovente (2019), Milano e i pensieri oscuri (2020), Omicidi a Milano (2022). Per Divergenze ha pubblicato La scelta di Lazzaro (2020) e La seconda volta (2023). Suoi racconti sono presenti in varie antologie e siti letterari. Per Arkadia Editore ha pubblicato Qof (2024).
Daniela Grandinetti
La recensione sul blog di Daniela Grandinetti




