Una prosa che scende nell’inferno del poeta russo Osip Mandel’štam, attingendo al dramma dell’esistenza con una lingua che si muove tra i suoi versi, bellissimi e intensi, che il poeta ha regalato al mondo pur messo in ginocchio dinanzi alla storia.
Una prosa che scende nell’inferno del poeta russo Osip Mandel’štam, attingendo al dramma dell’esistenza con una lingua che si muove tra i suoi versi, bellissimi e intensi, che il poeta ha regalato al mondo pur messo in ginocchio dinanzi alla storia.
Il libro nella sostanza è un manuale di sopravvivenza che l’autrice vuole mettere a disposizione di chiunque desideri leggerlo perché, spiega lei, «non si può essere completamente in pace con se stessi se il resto del mondo non lo è».
Sullo sfondo di un’Italia che si risolleva dalle distruzioni della guerra, in mezzo a una pletora di personaggi improbabili e iconici, ecco apparire sul proscenio tutti i peccati veniali e le ingenuità di una nazione che vive il boom economico, tra trasmissioni televisive e grandi fotoromanzi, tra canzonette e sogni di riscatto.
Vittima del sistema e al contempo lottatore, il protagonista si immerge in uno scontro senza quartiere convinto di essere il portabandiera di una rivoluzione epocale in cui il suo contributo potrà divenire fondamentale.
Un romanzo ironico, picaresco, adatto per tutte le fasce d’età, in cui il piacere del narrare accompagna il lettore in ogni pagina.
Roma, 1999. Cristina, giovane laureanda in Lingue, lavora a una tesi sulle opere di Kafka e le sue traduzioni italiane, ma la ricerca prende una piega inaspettata quando scopre un’edizione apocrifa de La metamorfosi, firmata da un misterioso traduttore.
Dopo una lunga serie di libri dedicati alla scoperta di terre lontane e personaggi particolari, Tito Barbini affronta il suo viaggio più difficile, quello interiore, nel piacere e nella sofferenza di una relazione d’amore tra un uomo e una donna di età molto diverse.
Un viaggio umano e politico in una nazione devastata e tuttavia ancora resiliente, un invito a interrogarsi sulle reali dinamiche del Medio Oriente e sulla verità dietro le narrazioni ufficiali.
Mauro Tonino indaga sul fenomeno generale che ha portato molti esponenti di primo livello, e ancor più numerosi gregari del regime, ad approntarsi un dorato esilio, complici istituzioni, governi, uomini di potere che a vario titolo hanno permesso che questo accadesse.