Nel solco tracciato dalla grande letteratura di viaggio, uno spaccato della Sardegna da un punto di vista totalmente nuovo che farà viaggiare con la mente in luoghi misteriosi e poco conosciuti.
Nel solco tracciato dalla grande letteratura di viaggio, uno spaccato della Sardegna da un punto di vista totalmente nuovo che farà viaggiare con la mente in luoghi misteriosi e poco conosciuti.
Una storia in cui esoterismo, paure e strani personaggi si mescolano in una Venezia mai così lontana dalla sua immagine da cartolina.
Un thriller sapientemente costruito, dove l'analisi psicologica dei personaggi ricorda i migliori classici di genere.
Una commedia in cui Venezia fa da sfondo ai nostri anni migliori
Un viaggio che si snoda attraverso nove racconti articolati idealmente in tre sezioni tematiche che formano un percorso unitario nelle dimensioni della memoria, del sogno come territorio di una possibile riscoperta dell’identità, delle profondità cosmiche intese come realtà e metafora dell’ignoto e dell’oltre.
Arun, Sara, una terra lontana lasciata per povertà, una nuova patria che forse non saprà accoglierli e capirli.
L’autore conduce il lettore in contesti cittadini e familiari, attingendo dal quotidiano e dal sottobosco di stili e di voci padroneggiate con incredibile maestria.
Un romanzo comico e tragico al contempo, in cui, fra una spiaggia dorata e un labirinto di umide calli, ogni lettore può ritrovare se stesso.
Simón Radowitzky è stato tante cose: anarchico, russo, ebreo, argentino naturalizzato, rivoluzionario, omicida del capo della Polizia di Buenos Aires nel 1909, prigioniero, fuggiasco, militante in guerra, esule, fabbricante di giocattoli. Ma nessuna di queste “etichette”, utilizzate per descriverlo telegraficamente, può neanche lontanamente rendere appieno il suo ritratto, il dolore che in ogni azione si è trascinato dietro.