Un romanzo senza limiti che scaraventa il lettore nel buio più fitto, fino a fargli toccare il fondo
Andrea Pubusa si interroga ancora sulla questione dell’autogoverno della Sardegna e sulla stagione angioyana alla fine del XVIII secolo.
Un universo variegato di uomini e donne, ognuno con la propria esperienza, ognuno con un bagaglio di delusioni e speranze.
Sullo sfondo di una Milano immersa nella Belle Époque, nella magia dei café chantant e della vivacità artistica di giovani letterati, con la Grande Guerra alle porte, la storia di Rosetta, del suo amore e della sua breve vita, diventa il simbolo di un periodo travagliato e ricco di fermenti.
I frammenti di ciascun personaggio si mischiano in una storia che, attraverso i ricordi, si avvita come in un gioco di rimandi.
Sullo sfondo di una Milano trafelata ed enigmatica, un romanzo accattivante su una donna tormentata dal conflitto fra la ricerca dell’amore e della verità sul proprio passato.
Un potente affresco sulla classe borghese nazionale, sulla sua crisi.
Un romanzo in cui il calcio è scenario di esistenze che si inseguono, dove è la tenacia delle donne a recuperare vite alla deriva e la salvezza in ballo non è solo della squadra ma di persone i cui destini si incroceranno sul dischetto di un rigore da battere.
Un romanzo fantascientifico in un futuro distopico in cui è in gioco il destino dell'umanità.