Arun, Sara, una terra lontana lasciata per povertà, una nuova patria che forse non saprà accoglierli e capirli.
Arun, Sara, una terra lontana lasciata per povertà, una nuova patria che forse non saprà accoglierli e capirli.
Esistenze conosciute e sconosciute si intrecciano e si ritrovano a far parte di un unico disegno architettato involontariamente dalla protagonista che lotta per non morire.
Con ironia, Pablo d’Ors ci narra le vicende di un giovane che tutti siamo o siamo stati.
In un susseguirsi di colpi di scena e azioni rocambolesche far emergere la verità sarà arduo ed estremamente pericoloso.
La scrittura travolgente, con inflessioni dialettali e colloquiali, dà spessore a personaggi intrappolati in una cultura oscura e claustrofobica, dove imperano il dubbio, il senso di colpa, e le distorsioni di una morale ai limiti del parossismo.
L’amore e la fedeltà, il rimpianto e il rimorso, il sesso vero e immaginato, diventare grandi, maturi, il disagio psicologico e le dipendenze.
Un romanzo corale in cui i protagonisti, dai vissuti lacerati, si muovono con delicate cadenze, immersi in una prosa incisiva con passaggi narrativi fortemente suggestivi, carichi di una potenza evocativa, lirica, di particolare eleganza stilistica.
Fazio muove i destini dei protagonisti calandoli nella società, nella politica, nelle realtà più crude e, a volte, divertenti.
Un’elegante scrittura che sceglie la forma letteraria di microfinzioni dalla forte carica evocativa.
Román Piña Valls descrive un uomo fuori dal comune, il cui passato nasconde qualcosa in più di quello che ama mostrare.