Come nelle opere di Giuseppe Verdi, i personaggi di questo libro – del passato e del presente, smarriti e sognatori – cantano in solitudine e iniziano timidi duetti. Per quanto fantastiche siano le loro storie d’amore, e malgrado i fallimenti che contengono, ci appaiono vere quanto la vita stessa, e finiscono per ricreare il mondo della Barcellona prima della guerra fino ai giorni nostri, dipinto con umorismo e ironia rivelatrice.
Ulteriore capitolo sui vizi capitali, questa volta a fare da protagonista è la lussuria, in una vertiginosa giostra di desiderio e rovina, eros e thanatos, estasi e conoscenza di sé, magistralmente descritta da una donna che attraversa i tempi.
Un romanzo a episodi che, pur essendo autonomi dal punto di vista narrativo, trovano il proprio compimento nell’unione con gli altri. Il risultato è una storia omogenea il cui filo conduttore è dato dalla tonalità emotiva e dalle tematiche affrontate: il lato nascosto della vita di ognuno, lo scacco, il vicolo cieco, le decisioni sbagliate.
Quante volte abbiamo immaginato di mandare tutto all’aria e di cambiare completamente vita? In tanti, ammettiamolo, lo pensiamo spesso. Ma mentre meditiamo di farlo la vita ci scorre davanti e c’è chi si decide di dar seguito al proposito e chi invece resta fermo lì ad attendere che qualcosa muti all’improvviso.
Un romanzo particolare e accattivante in cui mistero e situazioni incredibili si mischiano a ritmo forsennato.
Una influencer ottocentesca dedita al mito della bellezza e alle spumeggianti inquietudini dell’animo.
Metafora degli USA rampanti, del reaganismo in arrivo, delle speculazioni finanziarie e delle aberrazioni di una società votata solo al successo, Talking Heads 77 racconta un mondo alla soglia di grandi cambiamenti, in cui uomini e donne si nutrono di ansie e speranze che rimestano in un enorme calderone sociale pronto a implodere.
Un romanzo che ci riporta a una stagione intensa della storia italiana, una storia che rilegge il caso Moro come metafora della perdita della fiducia nel “mondo dei grandi” e scava nell’anima pulp della generazione a cavallo tra la guerra e il boom economico.