La chiave di Velikovsky

da: L'Unione Sarda
L’Unione Sarda
29 ottobre 2013

Il romanzo di Congiu. Velikovsky. L’archeothriller parla di noi

Che legame c’è tra i nuraghi, l’antico canto dello Stabat Mater e le ley lines, le linee d’energia che attraversano la Terra come una griglia elettromagnetica? Cosa unisce tutto ciò al libro dello scienziato eretico Immanuel Velikovsky che venne trovato sul comodino di Albert Einstein alla sua morte? La risposta, tra scienza e misticismo, simboli esoterici e antiche mappe, la racconta il cagliaritano Daniele Congiu nel suo romanzo d’esordio La chiave di Velikovsky (Arkadia editore, 333 pag., 16.50 euro). Con la velocità narrativa dell’action novel e il ritmo incalzante di un thriller, la storia riprende le recenti scoperte dell’archeoastronomia in Sardegna e le trasforma in pezzi di un puzzle fatto di indizi misteriosi legati a scienza, storia ed esoterismo. Attraverso lo svelamento di una conoscenza antica di millenni, la lettura si trasforma in un percorso iniziatico che porta nei luoghi sacri del megalitismo nell’Isola. Lasciata Cagliari, dove “il sole si fa largo tra i rami, illuminando la strada a sprazzi di luce radente”, si sorvolano Tombe dei giganti e pozzi sacri sino ad arrivare ai monoliti Pedras de Luna, vicino a Palau. È un viaggio emozionale che percorre un territorio vasto e attraversa anche la valle di Brabaciera in cui il nuraghe Nueddas svetta come punto di osservazione al centro di un gigantesco calendario astronomico solare: sei nuraghi indicano con precisione l’est, l’ovest e i punti delle albe e i tramonti nei solstizi. Sono luoghi dove i grandi architetti del passato sembrano aver evocato “un livello di comunicazione che sta al di sotto della percezione razionale: quello sensoriale”. Con una struttura solida e lo stile dei best seller della letteratura americana tra inseguimenti e simbolismo, il romanzo raggiunge lo scopo di divulgare nozioni storico-scientifiche attraverso la tensione narrativa da apnea del thriller. L’impercettibilità del confine tra finzione letteraria e realtà è accresciuta da una trovata che trascina il lettore fuori dal testo: con lo stesso titolo del romanzo, su youtube è presente il video che uno dei protagonisti del racconto pubblica a vantaggio dell’umanità. Il cortometraggio è qualcosa di più di un book trailer, è un pezzo vivo della storia dove l’autore ha introdotto alcuni indizi per svelare un antico segreto. E non è l’unico elemento che porta il lettore oltre le pagine. Attraverso una trama articolata intessuta dai richiami a luoghi, archetipi e nozioni, il testo riesce nell’intento di raccontare una Sardegna misteriosa e poco conosciuta che stimola curiosità e ricerca. All’autore va il merito di aver svelato al pubblico vasto della narrativa, la ricchezza di un patrimonio culturale di cui si tende a guardare solo la superficie. Un patrimonio che va dalle architetture nuragiche allo Stabat Mater, un canto abrogato dal Concilio di Trento per la sua misteriosa collocazione border line tra sacro e profano che fu conservato da alcune confraternite con la sua originaria funzione vibrante. “La scienza attuale sta spiegando ciò che le antiche teorie sostengono da secoli, da millenni”. A noi, riscoprirle.

(Cristina Muntoni)


Arkadia Editore

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