La verità nascosta in Archivio Storico

da: Archivio Storico

Archivio Storico

22 maggio 2011

 

IL LIBRO – Corre il 1978, un anno carico di eventi luttuosi in Italia e all’estero. La strage di via Fani, l’assassinio di Aldo Moro, i continui e ripetuti atti terroristici delle Brigate Rosse. E poi il Medio Oriente. Un ribollire continuo di tensioni, rivalità, assassinii, lotte di potere. In questo contesto si inserisce prepotentemente la figura dell’imam Moussa al Sadr, sciita, leader spirituale di quella frangia di popolo libanese da sempre relegata nell’ombra. Per essi, al Sadr, sogna un futuro migliore, di pace, operoso, libero da tirannie e oppressori. Per questo, con coraggio, lotta contro coloro che prosperano nella guerra civile che insanguina il Libano: Siria, Israele… Libia. Ed è proprio al “colonnello” Muammar Gheddafi che al Sadr decide di rivolgersi per chiedergli di interrompere la fornitura di armi alle fazioni in lotta. È così che inizia l’avventura di Moussa al Sadr, dello sceicco Mohamad Yaacoub e del giornalista Abbas Badreddin in una Tripoli che ospita le delegazioni dei paesi musulmani per la commemorazione della rivoluzione verde. Qualcosa, però, va storto. E i tre uomini, all’improvviso spariscono.
Chi li ha rapiti? Che fine hanno fatto? Quali sono i moventi di una simile azione? Chi ci ha guadagnato? Perché si è voluto cercare a tutti i costi di far credere che il gruppo fosse giunto a Roma e da lì fossero poi ripartiti? Il giornalista Fausto Biefeni Olevano ripercorre analiticamente la vicenda, a partire dalle tre inchieste che in vari periodi la magistratura italiana ha aperto per venire a capo del problema. L’ultima delle quali, però, fortemente influenzata dai nuovi accordi italo-libici stipulati tra il “colonnello” e Silvio Berlusconi. Mille interrogativi, poche risposte, in un saggio che intreccia politica, servizi segreti, cospirazioni, interessi economici, che si dipana attraverso gli ultimi trent’anni della nostra storia. Che mette a nudo la personalità completa di Gheddafi, l’arroganza di un potere che vuole perpetuarsi oltre ogni limite, che vuole fare il punto della situazione su un argomento sconosciuto in occidente o dimenticato, ma ben presente nei cuori di milioni di persone che vivono in Medio Oriente. Un’inchiesta dettagliata che ci offre la possibilità di scoprire la figura di un uomo che ha lavorato per la pace e che per arrivare ad essa ha pagato un duro prezzo.

DAL TESTO – “La figura e il pensiero di Moussa al Sadr […] ancora oggi sono nella mente di milioni di suoi seguaci sparsi in ogni angolo del mondo arabo ed anche di quello occidentale. Diversamente dalla nazione italica, però, in altri paesi le notizie passano. Tanto è vero che nel settembre del 2009, in occasione del vertice del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sul disarmo nucleare e la non proliferazione nucleare che si tiene a New York, uno dei più illustri quotidiani degli Stati Uniti, il New York Times, dedica a questa storia una intera pagina. Sopra alla foto di Moussa al Sadr – alla pagina n. 18 del numero uscito il 23 settembre 2009 – spicca il titolo: Arrest libyan leader Mu’ammar al-Qaddafi today in New York (“Arrestate il leader libico Muammar Gheddafi oggi a New York”).
“Migliaia di sostenitori dell’imam, infatti, nei giorni precedenti si erano radunati davanti al Palazzo di Vetro per chiedere di eseguire il mandato emesso dal Tribunale libanese in occasione della prima apparizione americana del Colonnello, resa possibile dall’eliminazione della Libia dalla lista delle nazioni che appoggiano il terrorismo. E a tal proposito l’autorevole testata newyorkese prende anche una decisa posizione, associandosi alla battaglia dei seguaci dell’imam in favore della verità e della giustizia ed auspicando che le Nazioni Unite, conformemente al loro statuto di pace, recapitino il mandato di arresto a Muammar Gheddafi non appena comparirà davanti al Consiglio di Sicurezza.”

L’AUTORE – Fausto Biefeni Olevano, nato a Roma nel 1962, giornalista freelance, regista, autore, sceneggiatore, attore. Appassionato di teatro, cinema, arte, è autore di testi teatrali, nonché di sceneggiature per corti e lungometraggi. Redattore prima e successivamente capo redattore della rivista Assadakah, una finestra sul Mediterraneo edita dal Centro Italo-Arabo Assadakah – un’associazione culturale di amicizia e cooperazione tra i Paesi del bacino del Mediterraneo con sede a Roma –, ha collaborato con La Gazzetta Politica e L’Espresso. Negli ultimi anni, ha effettuato diverse missioni in Medio Oriente, visitando Israele, Palestina, Sudan, Etiopia, Egitto, Siria e Libano. Ed è proprio durante questi viaggi che viene a conoscenza e si appassiona alla vicenda di Moussa al Sadr. Realizza dapprima un documentario e poi, dopo aver analizzato a fondo gli atti relativi alle indagini che per questa misteriosa scomparsa sono state svolte in Italia, il libro.

INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Gianni Perrelli – E se il pensiero di Moussa al Sadr fosse stato conosciuto in Occidente?, di Emanuela Irace – 1978: un anno indimenticabile – Moussa al Sadr e Mohamad Yaacoub: la storia dei due leader sciiti scomparsi nel 1978 – Scomparsi nel nulla – 1978-79: La prima indagine – Trentuno anni dopo: le interviste a tre testimoni, membri del volo Alitalia AZ 881 del 31 agosto 1978 – La questione dell’imam e gli aerei dirottati – 1980-82: la seconda indagine – 2004-05: La terza indagine – Trentuno anni dopo: l’intervista al legale della famiglia dell’imam Moussa al Sadr sull’esito delle indagini effettuate dalla magistratura italiana – L’opinione dei libanesi – Il viaggio in Libia, l’Italia e i rapporti del Sismi con il regime di Muammar Gheddafì – Conclusioni – Postfazione.


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