Shardana in Irlanda

da: L’Unione Sarda
L’Unione Sarda
11 febbraio 2012

 

L’Irlanda, unica terra dell’Europa occidentale a non aver conosciuto la colonizzazione romana, potrebbe essere stata raggiunta dai Shardana nella spasmodica ricerca dello stagno necessario per fabbricare, insieme al rame, il bronzo. È l’affascinante ipotesi che Antonello Pellegrino sostiene nel suo ultimo romanzo Dalla scura terra, Arkadia editore, dove, da un casuale quanti inusuale ritrovamento archeologico nella torba, di due corpi avvinghiati parte una vicenda legata a un clima arcano fantastico che potrebbe coincidere con i miti tramandati dalla tradizione orale gaelica. Lo scrittore, ingegnere di professione, già autore di testi per le scuole secondarie e l’università, ha esordito nella narrativa con un’opera propedeutica al suo nuovo lavoro, il romanzo Bronzo, in cui partendo dalla scoperta in Sardegna di una tomba dei giganti inviolata, si sviluppa l’enigma della civiltà nuragica in un Mediterraneo già allora luogo di scontro, ma anche di scambio, tra i popoli di tre continenti. In Dalla scura terraa far luce sul mistero delle mummie lavorerà Thelma O’Connor archeologa irlandese aiutata da Gianni Mele, un esperto collega sardo volato a Dublino per tentare di svelare il segreto di quei due corpi. Scopriranno le tracce dei guerrieri Sherdna, così li chiama l’autore, e del loro capo Olai approdato in quella lontana isola per cercare lo stagno e dove incontra le genti locali guidate da una sacerdotessa in lotta con terribili e distruttivi demoni. Un filo doppio lega i destini di Thelma O’Connor, Gianni Mele e del nuragico Olai, un rapporto che affonda negli angoli bui della storia, in un passato dimenticato, fatto di eroi e di uomini coraggiosi. Un passato però che rischia di essere nefasto per i due scienziati, braccati da chi non ha nessun interesse che le loro scoperte siano portate all’attenzione del pubblico. L’avvincente romanzo, in un continuo flashback, alterna capitolo che riportano l’antica azione storica di possibile mitopoiesi con capitoli che narrano le vicende del ritrovamento e dello studio delle mummie. Pellegrino spera nel suo intimo che la storia da lui narrata possa avvicinarsi alla realtà perché «un prossimo futuro – precisa – forse consentirà con le sue scoperte sia archeologiche che genetiche di ricondurre a concretezza storica le splendide suggestioni del mito».


Arkadia Editore

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