(nota Antonietta) è nata a Nuoro. È stata docente di Storia e Letteratura italiana. Ha rivolto i suoi studi alla globalizzazione con specifici corsi, seminari, conferenze, convegni, tavole rotonde. A lungo si è occupata della scuola pubblica, del rinnovamento e della sua qualificazione anche come presidente del Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti (CIDI). È stata una delle protagoniste più rappresentative della prima università pubblica gemmata in Scienze Ambientali istituita in Sardegna (Nuoro). Promotrice e organizzatrice culturale, ha curato mostre e convegni d’arte e ha collaborato per il I Convegno nazionale di studi deleddiani. Ha scritto per l’“Archivio del Movimento Operaio e Contadino” e ha collaborato con l’Istituto Regionale Antonio Gramsci. Ha ricoperto incarichi istituzionali occupandosi di cultura, ambiente, istruzione e sicurezza sociale. Attualmente collabora con associazioni per la promozione di attività culturali, ambientali e artistiche. È autrice di saggi e articoli pubblicati in riviste e quotidiani. Per Arkadia Editore ha pubblicato nel 2020 la raccolta di poesie Canzoniere interiore.
Al Teatro degli Intrepidi Monelli di Cagliari, nello storico quartiere di Sant’Avendrace a Cagliari sospeso tra la periferia e il cuore della città, è tutto pronto per la prima edizione del festival “Circo Letterario”: da giovedì 30 novembre a domenica 3 dicembre andrà in scena la rassegna itinerante ideata e diretta dallo scrittore Andrea Melis. Quattro giorni (a ingresso gratuito fino a esaurimento posti) con in programma più di 30 eventi tra presentazioni, incontri, laboratori e reading musicali, vedranno come ospiti scrittori del calibro di Saverio Raimondo, Francesco Abate, Riccardo Staglianò, Lory Muratti, Simonetta Gola, Luca Briasco, Lavinia Petti e Piergiorgio Pulixi, tra gli altri. “L’anteprima del festival Circo Letterario vissuta alla My English School domenica 26 novembre con Maria Francesca Chiappe, Anna Segre e Bea Buozzi ha permesso di creare un nuovo luogo di cultura per il quartiere Sant’Avendrace”, racconta Andrea Melis, direttore artistico della manifestazione. “È nato un salotto letterario all’interno della scuola di via Santa Gilla, che si candida come nuovo spazio del quartiere. Uno dei primi obiettivi del festival stato raggiunto: quello di ampliare le possibilità culturali e inventarle anche dove normalmente non ci sono. Per qualche ora si sono succedute sul palco le tre autrici che hanno catturato il pubblico molto partecipe e attento. Ci apprestiamo a vivere la prima edizione del festival e non vediamo l’ora di condividere con la cittadinanza la intensa quattro giorni agli Intrepidi Monelli” Il Circo Letterario con i suoi artisti della parola provenienti da tutta Italia, trasformerà un teatro di frontiera in una magica occasione di socializzazione culturale, dove i libri potranno diventare protagonisti assoluti non solo degli show sul palco, ma anche alternativa alla frenetica corsa al regalo natalizio. Tutto il circondario verrà coinvolto e abbracciato, a partire dalla nuova Libreria Giunti al Punto che da aprile ha regalato finalmente al quartiere un presidio letterario assente da troppi anni, in un crocevia fondamentale tra le periferie, che finalmente potrà arricchire anche le zone limitrofe di San Michele e Is Mirrionis.
IL PROGRAMMA
La prima edizione del Circo Letterario avrà inizio ufficialmente giovedì 30 novembre alle 16.30 agli Intrepidi Monelli con la presentazione del romanzo “Il dolore crea l’inverno” (Garzanti, 2023) del giovane scrittore Matteo Porru, Premio Campiello Giovani nel 2019, uno dei più promettenti talenti under 25 in Italia, al festival con un racconto sospeso nel tempo e nello spazio che parla di legami familiari, rimpianti e vissuti indelebili. L’incontro sarà un interessante momento di confronto con una rappresentativa di aspiranti scrittori del progetto Palestra Letteraria.
Un’ora più tardi (alle 17.30) microfoni accesi per Stefano Cosmo, a Cagliari con il suo ultimo romanzo “Dentro la gabbia” (Marsilio, 2023 – fresco vincitore del Premio Dora Nera 2023) ambientato in una Marghera soffocata da un’estate torrida e da fabbriche abbandonate.Il romanzo dello scrittore veneto – cresciuto nel Collettivo Sabot diretto da Massimo Carlotto – racconta in un susseguirsi di colpi di scena la periferia urbana e umana della parte più oscura del Veneto. Ad accompagnare Cosmo ci sarà Piergiorgio Pulixi, altro pluripremiato autore tra i più importanti e tradotti delle nuove generazioni sarde (già premio Scerbanenco, e finalista al Grand Prix de Littérature Policière), sul palco con “Stella di mare” (Rizzoli, 2023), vincitore del recente Premio Camaiore di Letteratura Gialla.
L’ultimo appuntamento della giornata vedrà i riflettori illuminarsi per il comico, conduttore, autore e umorista Saverio Raimondo, al Circo Letterario per presentare il suo ultimo libro “Memorie di un elettore riluttante” (Feltrinelli, 2022), in cui il lettore vede scorrere gli ultimi vent’anni di politica italiana attraverso gli occhi di un elettore distratto, sempre più (auto)critico verso sé stesso, l’elettorato e il suffragio universale. Con Saverio Raimondo, sul palco degli Intrepidi Monelli a fare gli onori di casa ci sarà lo scrittore e poeta Andrea Melis.
La seconda giornata del festival venerdì 1 dicembre verrà aperta alle 17.30 dal sociologo Nicolò Migheli (Premio Alziator 2012, Premio Chambéry e Premio Città di Cuneo) – accompagnato da Carlo A. Melis Costa – e la sua recente pubblicazione “Il cavaliere senza onore” (Arkadia, 2023), un romanzo incalzante che permette al lettore di immergersi in un periodo turbolento e affascinante, quello della Sardegna degli ultimi decenni del XVII secolo, ancora sconvolta dagli effetti della peste e della crisi politica conseguente all’assassinio del viceré Camarassa.
“La bambina impazzita” (Arkadia, 2023) di Viviana Viviani sarà al centro dell’incontro (moderato da Matteo Fais) delle 18.30: una silloge poetica ma anche un testo narrativo, che compie un percorso tra le diverse fasi della vita: l’infanzia, l’adolescenza, l’età adulta, la vecchiaia e la morte. Tra i temi narrati l’amore, la passione, la gelosia, il senso di inadeguatezza, la caducità, il rapporto con la poesia, con alternanza di quadretti di vita quotidiana e riflessioni più alte.
Il ricordo del medico, attivista e scrittore Gino Strada, scomparso nell’agosto 2021, illuminerà l’appuntamento delle 19.30 con la giornalista Simonetta Gola (presidente di Emergency e moglie di Strada), al Circo Letterario per presentare “Gino Strada. Una persona alla volta” (Feltrinelli, 2022): da Kabul a Hiroshima, una narrazione appassionata e avventurosa delle radici che hanno ispirato il chirurgo lombardo, giorno dopo giorno, viaggio dopo viaggio. Ma anche una riflessione radicale sull’abolizione della guerra e sul diritto universale alla salute. Con Simonetta Gola ci sarà lo scrittore cagliaritano Andrea Melis.
Un’ora più tardi, alle 20.30 l’aura di Stephen King brillerà con lo scrittore Luca Briasco e il suo “Il Re di tutti. Un ritratto di Stephen King” (Salani, 2023). Briasco, lettore famelico di King, traduttore dei suoi libri più recenti, profondo conoscitore della letteratura americana, condurrà i presenti dentro l’arte di un genio, indagando i temi ricorrenti di un corpus narrativo sconfinato eppure straordinariamente coerente, affiancato dal giornalista Alessandro Marongiu.
L’ultimo appuntamento della serata alle 21.30 vedrà sul palco in un gioco serio e leggero insieme di doppiezza e omonimia, sul palco due Andrea Melis, al prezzo di uno. Il primo, classe 79, poeta e scrittore, il secondo, Classe ’99 di 20 anni più giovane. Attore sempre cagliaritano, candidato alla long List degli Oscar con il Corto “il Moro” e Raoul Moretti, arpista di fama internazionale, per un reading dedicato all’ultimo libro di Chandra Candiani “Pane del bosco” (Einaudi, 2023), nuova raccolta di poesie che nasce da un’esperienza reale dell’autrice: l’abbandono di Milano e il trasferimento in una casa su un alpeggio piemontese in mezzo a un bosco.
Il penultimo giorno del Circo Letterario si aprirà sabato 2 dicembre alle 16.30 con l’incontro che vedrà Anja Boato (Premio Campiello Giovani nel 2015) presentare insieme a Luca Manunza (storico curatore del Festival Cabudanne de sos Poetas di Seneghe) il suo romanzo d’esordio “Madama Matrioska”, edito da Accento Edizioni, nuova creatura editoriale fondata da Alessandro Cattelan e diretta da Matteo B. Bianchi. Un lavoro dalla struttura brillante e dall’ancor più brillante scrittura: ogni capitolo non ha solo un diverso protagonista, ma un tono e uno stile a sé – tra omicidi (reali, tentati o presunti), anelli preziosi, disturbi mentali, malattie, funerali e fughe spaventose.
Alle 17.30 a tenere banco sarà la scrittrice e podcaster Sabrina Efionayi con il suo “Addio, a domani” (Einaudi, 2022) finalista del Premio Zocca Giovani (2023) e finalista al premio Elsa Morante L’isola di Arturo (2022). In quest’ultimo libro, la Efionayi racconta la propria storia, diventata successivamente un podcast dal titolo “Storia del mio nome” per Spotify Studios in collaborazione con Chora Media, vincitore come Miglior Podcast ai Diversity Media Awards 2023 e de IL POD 2023 nella categoria Diversity. A moderare l’incontro ci sarà lo scrittore e autore Massimiliano Virgilio (uno dei pochi autori italiani i cui testi vengono tradotti con successo di vendite in Cina), protagonista due ore dopo (alle 19.30) con il suo libro “Il tempo delle stelle”, romanzo ambientato sullo sfondo di una Napoli splendida e terribile, in cui la ricerca di un figlio mette alla prova un amore. Una storia folgorante sulle possibilità che svaniscono e quelle che arrivano. Con lui ci sarà il giornalista Costantino Cossu.
Alle 18.30, invece, a catalizzare l’attenzione del pubblico del festival ci sarà lo scrittore Mohamed Maalel, per un incontro con la Palestra Letteraria in cui presenterà il suo romanzo d’esordio “Baba” (Accento Edizioni, 2023), una storia non scontata sulla multiculturalità, l’identità e i legami. Una lunga lettera a un padre a cui non ci si è potuti mostrare fino in fondo per quello che si è, in cui il racconto si rovescia presto, in realtà, nel più commovente tentativo di ascolto e accoglienza.
La scrittrice Lavinia Petti sarà protagonista alle 20.30 con il suo romanzo “Dove nascono le ombre” (Mondadori, 2023) in cui si muove con originalità nel solco tracciato da autrici come Shirley Jackson e, tra le contemporanee, Tiffany McDaniel, e, con passo sicuro e lingua immaginifica, prende per mano il lettore, accompagnandolo in quel momento incandescente che separa l’infanzia dall’età adulta, per mostrare come le storie non sempre siano dei rifugi. In certi casi possono diventare dei luoghi pericolosi. Ad affiancare Lavinia Petti ci sarà la scrittrice Enrica Illotto.
Uno degli appuntamenti più attesi della serata si vivrà alle 21.30 con la conferenza spettacolo “Gigacapitalisti” di Riccardo Staglianò, giornalista, saggista, studioso di nuove tecnologie e del loro effetto sulla società. Lo scrittore di Viareggio scrive inchieste e reportage dall’Italia e dall’estero come inviato di Repubblica per Il Venerdì. Nel 1997 per Feltrinelli ha pubblicato “Circo Internet – Manuale critico per il nuovo millennio”.
L’ultimo giorno della prima edizione del Circo Letterario si aprirà domenica 3 dicembre alle 18 con la presentazione de “I Racconti della Locanda”, un’antologia composta da narrazioni di Francesco Abate, Ciro Auriemma, Eleonora Carta, Carlo Augusto Melis Costa, Matteo Porru, Renato Troffa, Valeria Pecora Schirru, Valeria Usala e Ilenia Zedda. Il libro è realizzato da Produzione Editoriale XY con la volontà di sostenere le attività portate avanti dalla Cooperativa dei Buoni e Cattivi, un progetto d’impresa sociale della Fondazione Domus de Luna. Gli autori e le autrici che hanno partecipato alla scrittura del libro hanno deciso di devolvere le rispettive spettanze dei diritti d’autore alla fondazione. L’incontro vedrà sul palco Andrea Melis, Ugo Bressanello, Ciro Auriemma e I Ragazzi della Locanda protagonisti dei racconti, per uno dei tanti momenti in cui il festival unirà la letteratura al sociale.
Alle 19 sarà lo scrittore Ciro Auriemma – affiancato dalla manager culturale Giuditta Sireus (partner del festival con il suo Dicembre Letterario e fondatrice del Club di Jane Austen) – il protagonista dell’incontro dedicato alla presentazione del suo romanzo fresco di stampa “La lama e l’inchiostro” (Piemme Edizioni, 2023), un racconto caratterizzato da mistero e avventura nella Cagliari barocca. La storia appassionante e mai raccontata di uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi: Miguel De Cervantes.
Il compito di calare il sipario sulle presentazioni del festival sarà affidato alle 20 allo scrittore e giornalista Francesco Abate (Premio Alziator, Premio Ducato d’oro, Premio Solinas, Premio del Libraio Città di Padova, Prix Littéraire des Jeunes Européens), per un incontro con La Palestra Letteraria che lo vedrà presentare la sua più recente fatica letteraria “Il misfatto della tonnara” (Einaudi, 2023), terzo capitolo della saga dedicata alla giornalista investigativa Clara Simon (in corsa al Premio Scerbanenco 2023, a poche settimane dall’uscita). Durante una manifestazione di femministe qualcuno aggredisce una maestra. Il suo corpo privo di sensi è rinvenuto nel magazzino dell’antica tonnara. Malgrado i sospetti convergano su un giovanotto dell’alta società, la giustizia temporeggia. Di fronte a tanta impunita violenza Clara Simon, l’affascinante e testarda giornalista de «L’Unione», non può restare a guardare. Muovendosi per le strade della Cagliari di inizio Novecento, tra una vecchia nobiltà che non vuole cedere il passo e una nuova borghesia impaziente di affermarsi, scopre con quanta furia il mondo abbia cercato, da sempre, di mettere a tacere le donne. E ancora una volta trova il coraggio di far sentire la sua voce.
Alle 21 a chiudere in bellezza la prima edizione del Circo Letterario ci penserà il musicista, producer, scrittore e regista Lory Muratti con il reading letterario “Torno per dirvi tutto”, in collaborazione con il Festival Dicembre Letterario.
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L’AUTRICE
Viviana Viviani è nata a Ferrara nel 1974 e vive a Bologna. Lavora come ingegnere, ma coltiva da sempre la passione per la scrittura. Ha pubblicato il romanzo Il canto dell’anatroccolo (Corbo Editore, 2012). È giornalista pubblicista e scrive regolarmente sulle riviste “Pangea news” e “Hic Rhodus”. Ha collaborato anche con “L’Intellettuale Dissidente”. Nel 2019 ha pubblicato la raccolta poetica Semi ami sopravvalutami, con la quale ha vinto i premi Silloge edita Lago Gerundo e Opera prima Violani Landi. Nel 2021 ha collaborato con il cantautore Immanuel Casto all’album Malcostume scrivendo i testi di tre canzoni.
IL LIBRO
La bambina impazzita è una silloge poetica ma anche un percorso attraverso le diverse fasi della vita: l’infanzia, l’adolescenza, l’età adulta, la vecchiaia e la morte. Tra i temi narrati, l’amore, la passione, la gelosia, il senso di inadeguatezza, la caducità, il rapporto con la poesia, con il succedersi di quadretti di vita quotidiana e riflessioni più alte. Particolare attenzione è dedicata alla virtualità, ai rapporti nati in chat e a come la tecnologia può influenzare sentimenti e relazioni. Si affacciano a tratti temi sociali come il lavoro e la povertà. Lo stile è tendenzialmente prosastico, ma non mancano momenti lirici, così come si alternano verso libero e metrica.
L’EVENTO
“La bambina impazzita” (Arkadia, 2023) di Viviana Viviani sarà al centro dell’incontro (moderato da Matteo Fais) delle 18.30: una silloge poetica ma anche un testo narrativo, che compie un percorso tra le diverse fasi della vita: l’infanzia, l’adolescenza, l’età adulta, la vecchiaia e la morte. Tra i temi narrati l’amore, la passione, la gelosia, il senso di inadeguatezza, la caducità, il rapporto con la poesia, con alternanza di quadretti di vita quotidiana e riflessioni più alte.
Il link alla segnalazione su Circo Letterario: https://bitly.ws/33Jc6
Libreria Baobab, Via Roma, 33080 Porcia, PN, Italia
Data
giovedì 23 Novembre 2023
dalle 18:00 alle 20:00
Descrizione
Satisfiction book. Una bellezza vertiginosa” di Anna Vallerugo (Arkadia Editore, 2023 pp. 200 € 16.00) con la sapiente prefazione a cura di Paolo Melissi, è il doveroso e generoso omaggio alla grande letteratura. Il libro racchiude recensioni e saggi brevi scritti tra il 2014 e il 2021 per la rivista di critica letteraria Satisfiction e celebra la consistenza essenziale e intrigante delle trame narrative, nella degna varietà degli argomenti trattati. Anna Vallerugo raccoglie il significato della scrittura e amplifica lo sguardo verso un infinito orizzonte culturale, affida alle parole l’intima commozione spontanea e poetica della restituzione critica.
Il link alla segnalazione su Cheventi: https://bitly.ws/334Wu
Alle 18:00 a Porcia, nella libreria Baobab
Domatori di storie, giocolieri di parole, equilibristi di versi e tanto altro, sono i temi principali del “Circo Letterario” in scena al Teatro Intrepidi Monelli di Cagliari dal 26 novembre al 3 dicembre.
Andrea Melis, grafico, videomaker e scrittore, ha pubblicato articoli di cultura e racconti noir per riviste e quotidiani nazionali e stranieri. La sua prima opera in poesia, #Bisogni, una selezione di versi autoprodotta in mille copie grazie a una campagna di crowdfunding, è andata esaurita in poco più di un mese.
IL FESTIVAL DELLE PERIFERIE CHE PRENDONO VITA
Melis racconta così il festival: “Esattamente un anno fa, nel dicembre 2022, durante un evento a Nuoro con altri amici scrittori e organizzatori di festival, mi capitò di immaginare un Circo Letterario che come un tendone andasse a portare la cultura nei luoghi dove fosse più necessario. E’ il tentantivo di avvicinare l’atmosfera natalizia, circense, dove le periferie, con i loro spiazzi fangosi, improvvisamente riprendono vita. E’ il quartiere periferico di Sant’Avendrace, che ancora ospita la classica bottega o la casa popolare di 70 anni fa, il pescatore a fare da teatro a questa manifestazione. Iniziamo con un anteprima il 26 novembre con 3 persone che ci vengono a trovare che sono 3 scrittrici ovvero Maria Francesca Chiappe, Bea Buozzi e Anna Segre, che faranno da scalda polveri fino ad arrivare all’inizio ufficiale della manifestazione che parte il 30 novembre e andrà avanti fino al 3 dicembre“.
UN ’IDEA NATA UN ANNO FA
Melis racconta la nascita del progetto: “E proprio un anno dopo, nasce a Cagliari la sua prima edizione che ospiterà autori e autrici di livello nazionale, con oltre 30 eventi tra presentazioni, incontri, laboratori e reading musicali. Così come per la Palestra Letteraria, uno spazio fisico, un grande coworking dove ogni settimana decine di persone condividono l’amore per le storie e la scrittura, anche il festival ha trovato accoglienza nella collaborazione con l’associazione Intrepidi Monelli, che gestisce l’omonimo teatro al coperto da 100 posti, unico nel suo genere, impegnato da anni come avamposto di promozione alla scrittura, alla lettura, alla produzione cinematografica e teatrale, nell’antico quartiere di pescatori di Sant’Avendrace”.
PIÙ DI 30 EVENTI PER UNA QUATTRO GIORNI DI INCONTRI
Il Circo Letterario con i suoi artisti della parola provenienti da tutta Italia, trasformerà un teatro di frontiera in una magica occasione di socializzazione culturale, dove i libri potranno diventare protagonisti assoluti non solo degli show sul palco, ma anche alternativa alla frenetica corsa al regalo natalizio.
Quattro giorni (a ingresso gratuito fino a esaurimento posti) con in programma più di 30 eventi tra presentazioni, incontri, laboratori e reading musicali, ospiteranno illustri scrittori del calibro di Saverio Raimondo, Francesco Abate, Riccardo Staglianò, Lory Muratti, Simonetta Gola, Luca Briasco e Piergiorgio Pulixi, tra gli altri.
Francesco Abate
Il link al podcast su Radiolina: https://bitly.ws/32wmP
Viviana Viviani nació en Ferrara en 1974.
LOS ANTECEDENTES
Cabello infinito
y cuánta luz
la falda corta
el rímel negro
no parecía en absoluto triste
mi madre cuando yo no estaba
L’ANTEFATTO
Capelli infiniti
e quanta luce
la gonna corta
il rimmel nero
non sembrava triste affatto
mi madre quando non c’ero
Carlos Vitale
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Di fronte all’ampollosità di certa poesia moderna, figlia bastarda di un coacervo raffazzonato di classicità e modernità spesso priva di una qualsivoglia forma di autonomo percorso, i versi di Viviana Viviani contenuti in “La bambina impazzita” (prefazione a cura di Pasquale Vitagliano) acquisiscono un valore originale, in cui ironia e gioco, profondità e ricerca, sguardo acuto e percezione producono una resa di notevole efficacia. L’intera composizione, suddivisa in 8 parti (oltre all’appendice), carica di stimoli e suggestioni, si affastella davanti agli occhi esplicitata in una scrittura pulita, debitrice qua e là da altri autori. È una poesia attenta all’essenziale che pur introiettando un tempo personale è permeato da suggestioni provenienti dall’esterno, dall’altro, siano esse figure dell’ambito familiare o amicale quando non i grandi temi universali o immagini evocate da metafore. L’attenzione al dettaglio è una caratteristica della poetessa ferrarese, come dimostra anche una pregevole lirica-filastrocca in endecasillabi (“La giovane stampante e il vecchio calamaio”) e più in generale il richiamo a una rima vagliata con acribia, mai banalmente concepita. Cuore di gran parte della produzione in oggetto è costituito dal sentimento e segnatamente da quello amoroso, connotato tuttavia da una difficile, complessa comunicazione tra i sessi: un amore ostinato che si scopre vilipeso e tradito, canzonato e dimenticato, sfilacciato quando non derubricato a puro istinto come accade dall’avvento dei social che ne hanno in molti casi stravolto il senso. Tutto ciò cade sotto la sferzante disamina di Viviani per essere trasposto in un verso imbastito di malinconica ruvidezza (“un sogno andato a male/serve a misurare/il filo dell’aquilone/la gittata del cuore”), ma che pure si mantiene aperto a una rinascita alimentando la speranza di una diversa realtà futura, come nel periodo dell’infanzia quando la sorpresa, lo stupore, la realtà fiabesca diventano conquiste quotidiane. È la passione che muove il percorso di questa scrittura e ciò poiché scrivere non è mai fotografare l’esistente, semmai costruire un nuovo mondo accanto a quelli che già conosciamo. Le sue sono composizioni che scombussolano l’ordinarietà, che non lasciano indifferenti, come se ci trovassimo sempre di fronte a uno specchio che deforma e modifica la visione di sé, dove appariamo nudi e indifesi di fronte alla verità. Così le età della vita si inseguono, si tradiscono finendo per mostrare come la vecchiaia possa tendere a una gioventù indefinita e la persona matura giocare a vivere un’adultescenza senza freni, superficiale, ripetitiva, sovente preda di un’arroganza indicibile. E superficiale è anche certo mondo maschile, depositario di vuoti simulacri valoriali, incapace di tessere relazioni alla pari con l’universo femminile e per questo sagacemente preso di mira. Più ampiamente è il ruolo della maschera come negazione/modificazione dell’Io a imbastardire le relazioni sì che ogni contatto con l’altro è preda di preoccupazione, per tacere dell’ipocrisia, elemento ancor più castrante e alienante nella comunicazione tra le persone. E attraversando i giorni nostri v’è un accenno anche alla tregenda della chiusura sanitaria per Covid: come in un novello Caproni, ciò che manca(va), come sale della terra, è anche per Viviani il sole. Più in generale la silloge pone in risalto la sapiente maturità di un’autrice che senza strizzare troppo l’occhio a questo o quell’autore di vaglia (del passato o contemporaneo) riesce a portare in evidenza le tracce della loro poesia mantenendo ben salda un’originalità di fondo e facendone anzi suggello di tutta la propria produzione. Si fa così insistente il discorso sulla lingua che Viviani coglie nella sua pienezza di fronte a un prosciugamento del vocabolario tipico della società odierna, spesso vittima dell’antilingua o della calviniana peste del linguaggio (la breve composizione “L’abigeato” è da esempio in tal senso). Una società sempre più preda, tra l’altro, di un’entropia di fondo nei confronti della quale uno strumento apotropaico e resistente può essere il recupero dell’aspetto ludico: il “lasciatemi divertire” di stile palazzeschiano che si riscontra in plurimi passaggi del volume in oggetto. Come quella “bambina impazzita”, che resta nascosta tra le pieghe di una donna cresciuta ma che non smette di incidere nella “carne” di questo nostro tempo.
Federico Migliorati
Il link alla recensione su Atelierpoesia: https://bitly.ws/ZAM3