Semplicemente superlativa questa biografia romanzata della vita di Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, più nota come Sissi, di Alessandra Zanelli; ho letto in un soffio le sue 212 pagine che mi hanno affascinato ed emozionato. I primi complimenti vanno alla perfetta e dettagliata ricostruzione storica dei tanti avvenimenti della vita di questa donna, “l’imperatrice che non voleva essere sovrana”, descritti con appassionata, commovente empatia arricchita da una delicata ironia quando l’autrice trova collegamenti con elementi della nostra epoca e, soprattutto, con uno stile narrativo impeccabile: standing ovation! E complimenti meritatissimi per la caratterizzazione dei/lle tanti/e coprotagonisti/e, dal marito, l’imperatore Francesco Giuseppe, alle figlie Gisella e Valeria e al figlio Rodolfo, dalla suocera Sofia alle numerose persone che entrano nella sua vita nel periodo ungherese, in quello inglese e in quello greco e che sono state determinanti per alcune sue scelte; una splendida scoperta la vena letteraria di Elisabetta, le tante poesie che ha creato, il suo amore per Heine e Shakespeare, tanto per citare alcuni autori, e la sua passione per lo sport, dall’equitazione alle camminate, che ha fatto parte in modo preponderante della sua vita fin quasi alla fine. Cito dalle ultime pagine del libro un paragrafo di Zanelli che mi sembra riassuma perfettamente chi è stata Sissi “Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, imperatrice d’Austria e regina di Ungheria e Boemia, ha navigato per quasi mezzo secolo tra i flutti di un impero in declino. Ne ha riconosciuto i segni, veleggiando controcorrente rispetto alle imposizioni di chi la voleva docilmente ingabbiata nella tacita accettazione del proprio dovere, sottomessa a una realtà definita e incontrastabile. Ha scelto di essere non un uccellino in gabbia ma un gabbiano solitario nel progressivo distacco dal consorte e dalla famiglia. Un fiabesco albatro alla ricerca della prossima nave da accompagnare attraverso i mari a lei tanto cari”: grazie per avercela fatta conoscere!
Daniela Domenici
Il link alla recensione su Daniela e Dintorni: https://tinyurl.com/ykd6an2u
Parmigiana di nascita e friulana per matrimonio, di entrambi i mondi vorrebbe visitare fino all’ultimo castello. Instradata all’amore per la storia e per i libri sin da piccola, unisce la curiosità e la tensione alla ricerca con l’estro creativo di un’artista in continua evoluzione. La scrittura è sempre stata un irrinunciabile canale di espressione, affinata in molti anni di lavoro come sceneggiatrice di giochi di ruolo su varie piattaforme Internet. Ha letto la prima biografia a dodici anni e non ha più smesso, trovando ogni volta affascinante il modo in cui gli storici hanno saputo rendere di nuovo vivi, palpitanti, i personaggi ritratti nelle loro opere. Sissi. L’imperatrice che non voleva essere sovrana è il primo volume di una serie di monografie dedicate dall’autrice ai grandi e alle grandi del passato.
Un estratto del saggio di Alessandra Zanelli
Che la si passi sotto l’ombrellone, in riva al lago o in montagna. L’estate è un momento ideale per recuperare tutte le letture rimandate durante il corso dell’anno. Ecco alcuni consigli a tema food, tra romanzi, saggi e ricettari
Grazia Deledda e il cibo — Giovanni Fancello e Sara Chessa
Il gastronomo Giovanni Fancello e la giornalista Sara Chessa tracciano, in una carrellata di piatti, ricette, e storia, un originale racconto della produzione letteraria di Grazia Deledda partendo dagli elementi gastronomici che la scrittrice e premio Nobel di Nuoro ha inserito nei suoi libri. Un libro che è anche un affresco delle tradizioni culinarie sarde, dall’antichità ad oggi. (Arkadia, 256 pagine, 20 euro).
Il link alla segnalazione sul Corriere della Sera: https://tinyurl.com/mry83x8n
Dalle Langhe “letterarie” di Cesare Pavese e Beppe Fenoglio, al Viale dei Cipressi di Bolgheri reso immortale da Giosuè Carducci, dai vigneti del Collio, fronte italiano della Grande Guerra raccontata da Ernest Hemingway, alla Valpolicella, dove anche il Sommo Poeta Dante trovò conforto nell’esilio, in cui compose la “Divina Commedia” (dove l’unico vino chiamato per nome è la Vernaccia di San Gimignano), dalle atmosfere magiche ed oniriche della Romagna di Federico Fellini, al “Bacco in Toscana”, il componimento buffonesco di Francesco Redi fonte importante per la storia dell’enologia toscana, dall’Umbria, dove la “rinascita” del vino parte da San Francesco, al Conero, amata patria di Giacomo Leopardi, dalla Costa dei Trabocchi paragonati da Gabriele D’Annunzio a “ragni colossali”, alla “Campania Felix” di Plinio il Vecchio, dalla Sicilia del vino “una, nessuna e centomila” per dirla come Luigi Pirandello, alle memorabili descrizioni del “cibo comune” della sua Sardegna di Grazia Deledda. Tante volte, su WineNews, raccontiamo come i più grandi intellettuali di sempre, siano stati i primi a far conoscere anche le “bellezze” dei loro/nostri territori, tra cui la ricchezza dell’enogastronomia. E tra le più recenti uscite in libreria, c’è proprio il volume “Grazia Deledda e il cibo. Da Omero ai giorni nostri”, in cui Giovanni Fancello e Sara Chessa indagano la sterminata produzione letteraria dell’unica scrittrice italiana ad aver ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura (nel 1926, e seconda donna al mondo) in cerca di parole dedicate alle ricette della memoria della tradizione sarda, tra ghiande arrostite nella cenere calda e maccheroni fatti in casa con pesto di noci, dagli spiedi di maialino col lardo fuso alle seadas di formaggio fritte con il miele.
Le vicende “culinarie” presenti nella vasta produzione letteraria di Grazia Deledda raccontate nel volume dalla coppia di autori (Arkadia Editore, giugno 2024, pp. 256, prezzo di copertina 20 euro) sono una vera e propria carrellata di piatti, ricette, aneddoti e tanta storia che ricostruiscono, passo dopo passo, le vicende gastronomiche della Sardegna partendo dagli albori per giungere ai giorni nostri. Con un occhio di riguardo, ovviamente, a quella che fu la “contaminazione” dei cibi e del mondo della produzione agricola o dell’allevamento, nei libri di una delle più grandi scrittrici della storia. Un viaggio singolare tra letteratura e gastronomia, tra curiosità poco conosciute e tavole imbandite, tra materie prime ed eccellenze, il tutto condito con un continuo confronto con l’opera di Grazia Deledda.
Dai grandi classici firmati da eruditi del passato come il marchigiano Andrea Bacci e dai maestri del giornalismo enogastronomico italiano come Mario Soldati e Luigi Veronelli, che non ci stancheremo mai di leggere e rileggere perché, le loro pagine, insegnamenti, articoli, sceneggiature, resoconti di viaggio ed appunti di degustazione, sul vino e il cibo, sui loro territori e sui loro produttori, non fanno che attualizzarsi ad ogni epoca, ai best-sellers di cui la letteratura wine & food è sempre più ricca, riuscendo con i suoi mille romanzi, saggi, gialli e storie d’avventura – e chi più ne ha ne metta – ad appassionare ancora di più le persone al mondo del cibo e del vino, dalle ultime uscite che ci vengono segnalate ed inviate in redazione dagli stessi autori (spesso anche vignerons ed artigiani del gusto) e dalle piccole e grandi case editrici, alle rarità che ci incuriosiscono in libreria o che “scoviamo” nelle aste e dagli antiquari di libri antichi, sono titoli per tutti i lettori, oltre che per tutti i gusti, i volumi recensiti su WineNews, una vera e propria “biblioteca enogastronomica” da sfogliare, magari nel relax delle vacanze.
E di vino, cucina e letteratura, tratta anche “La letteratura in cucina. Ricette per chi ama leggere e mangiare bene”, un volume di ricette letterarie scritto da Giulia Ceirano e illustrato da Lida Ziruffo (Edizioni hoppípolla – cultura indipendente per corrispondenza, ottobre 2023, pp. 148, prezzo di copertina 25 euro), nel quale ogni capitolo si apre con la citazione del libro che contiene la prelibatezza in questione, cui seguono alcune note sul romanzo e sull’autore o autrice, e piccole curiosità letterarie e/o culinarie sia per bibliofili che per amanti della buona cucina, e si chiude con la ricetta vera e propria. Come si preparano i muffin al limone che aspettavano l’arrivo di Daisy nella dispensa del “Grande Gatsby”? Quali sono gli ingredienti del timballo di grano saraceno del dottor Živago? Cos’erano le madeleine prima di diventare il dolce di Marcel Proust? E il clam chowder prima di diventare la zuppa di vongole più amata di tutti i mari nelle pagine di “Moby Dick”? A rispondere a tutte queste domande sono 30 ricette, tutte ispirate ai più grandi romanzi della letteratura classica e contemporanea. Antipasti, primi e secondi piatti, dolci e accompagnamenti, ovvero tutto quello che serve per una cena letteraria capace di incontrare proprio tutti i gusti, di palato e di lettura, s’intende.
Il link alla recensione su Wine News: https://tinyurl.com/4t838s8t