Freme l’attesa, a San Gavino Monreale, per la sesta edizione del Festival Letterario del Monreale organizzato dal Comune con la direzione artistica di Francesca Spanu e Giovanni Follesa,
Il tema di quest’anno sarà “Giustizia e verità”,
«Quest’anno, pur nell’ambito del format principale del Festival, che rimane “Fuoriclasse e Fuoriserie abbiamo deciso di declinare il programma sul tema “Giustizia e verità”, due virtù che non sempre coincidono – Francesca Spanu e Giovanni Follesa. Purtroppo, assistiamo talvolta a esiti processuali che divergono dalla realtà dei fatti e dunque dalla verità, come ha dimostrato in modo eclatante il caso di Beniamino Zuncheddu, che sarà nostro ospite. Inoltre, non mancherà l’attenzione a quanto la cultura possa fare nelle carceri, luoghi che dovrebbero rieducare e non semplicemente punire, e al valore dei beni culturali nella società moderna.»
Per il neoeletto sindaco Stefano Altea: «Tra le cose buone ereditate dall’amministrazione precedente vi è il Festival del Monreale che, con il tempo e il giusto supporto, è cresciuto esponenzialmente. È intenzione della nuova amministrazione far crescere ulteriormente tutti gli eventi culturali e stimolarne di nuovi. Il palinsesto della sesta edizione del nostro festival è molto ricco e interessante: siamo certi che incontrerà il favore del pubblico locale e non solo».
Teatro del Festival sarà come in passato la corte di Casa Mereu.
Mercoledì 17 luglio ci sarà un’anteprima curata dell’associazione Materialia, partner del festival. Presentano Alberto Ibba (che introdurrà tutte le serate) e Manuela Ennas.
Si comincerà alle 18.45 con la tavola rotonda “Identità e futuro: il valore dei beni culturali nella società moderna”, a cura dell’associazione Materialia. Interverranno Arianna Murru (conservatrice dei beni architettonici e ambientali), Efisio Carbone (funzionario del settore musei dell’ISRE), Roberto Ibba (storico dell’Università di Cagliari), Giancarlo Spanu (esperto di comunicazione e marketing), Giorgio Pia (professore associato di Scienza e tecnologia dei materiali all’Università di Cagliari). Coordinano Emanuela Cruccu e Marta Cappai.
Alle 19.30, il collettivo Elias Mandreu parlerà della sua opera “Mantene s’odiu” (Piemme) con Daniele Mocci. L’ultimo incontro della serata sarà alle 20:30 con Emanuele Aldovrandi e il suo romanzo “Il nostro grande niente” (Einaudi). Con l’autore dialogherà Giorgio Pia.
Giovedì 18 luglio alle 19.00, nella Casa Mereu, ci sarà la presentazione del saggio “La Sardegna in Età punica” (Condaghes) di Nicola Dessì. Converseranno con l’autore Francesca e Carlotta Spanu.
Alle 19.45 Adriano Corona presenterà il romanzo “Stiamo vicini che qui non si tocca” (Amicolibro) in dialogo con Carmen Salis e Leonardo Uda. Alle 20.45 sarà la volta di Daria Bignardi e del suo “Ogni prigione è un’isola” (Mondadori). L’autrice sarà affiancata da Giovanni Follesa e Francesca Spanu. Alle 22.30, spazio alla tavola rotonda dedicata al libro “Io sono innocente” (De Agostini) di Mauro Trogu e Beniamino Zuncheddu. Oltre agli autori interverranno Maria Francesca Chiappe (giornalista e scrittrice), Irene Testa (garante regionale dei detenuti) e le avvocate Rossana Palmas e Francesca Spanu. Modera Andrea Pau.
Venerdì 19 luglio, alle 18.45, spazio alla tavola rotonda “Occasioni di rinascita: didattica e lettura in carcere”, con gli interventi di Cristina Cabras (professoressa associata di Psicologia sociale all’Università di Cagliari), Cristina Ornano (presidente del Tribunale di sorveglianza presso il Tribunale di Cagliari), Matteo Pinna (presidente dell’Ordine degli avvocati di Cagliari), Manuela Saba (agente penitenziaria), Fabio Varone (componente della Camera penale di Nuoro), Angelo Mazza (scrittore e docente di scrittura al carcere di Badu ’e Carros). Modera Giorgio Pia.
Alle 19.45 è prevista una presentazione-spettacolo: Jeff Biggers parlerà del suo libro “In Sardinia: an unexpected journey in Italy” (Melville House Publishing) con Rossella Perra. Parteciperà il coro Paulicu Mossa di Bonorva.
Alle 20.45 sarà la volta di Nicoletta Verna e del suo “I giorni di vetro” (Einaudi). L’autrice sarà affiancata da Francesca Spanu.
L’ultimo appuntamento della serata, alle 22.30, sarà riservato al dialogo tra Luca Briasco e Andrea Fulgheri sul tema “I sognatori: Stephen King, Paul Auster, Cormac McCarty”.
Gli eventi di sabato 20 luglio cominceranno alle 18.45 con la presentazione di “Jump” (Il Maestrale), il nuovo romanzo di Angelo Mazza. Al suo fianco ci sarà il giornalista di La7 Marco Piccaluga. Alle 19.45, Daniele Congiu presenterà “Erano gli anni” (Arkadia) in conversazione con Alessandra Ghiani. Alle 20.45, Sara Bilotti parlerà del suo romanzo “La punizione” (HarperCollins) con Rossella Perra e Francesca Spanu. Alle 22.30, chiuderà la serata Massimo Carlotto con il suo nuovo romanzo “Trudy” (Einaudi). L’autore dialogherà con Francesca Spanu.
L’ultima serata del Festival, domenica 21 luglio, comincerà alle 19.00 con Vito Di Battista che presenterà “Il buon uso della distanza” (Collana Universale Gallucci) con Andrea Fulgheri.
Alle 20.00, Paolo Restuccia presenterà “Il sorriso di chi ha vinto” (Arkadia) con Fabio Marcello. Alle 21.00, Piergiorgio Pulixi porterà all’attenzione dei lettori “Per un’ora d’amore” (Rizzoli) in conversazione con Paolo De Angelis e Rossella Perra. Chiuderà la sesta edizione del Festival la festa a tema anni ’90.
Per quanto riguarda i laboratori Il 19 e il 20 luglio, nei locali di C’ENTRO in via Santa Croce, Luca Briasco terrà il laboratorio di scrittura “Il diavolo nel manoscritto: accorgimenti per chi si accosta alla scrittura”.
Antonio Caria
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Bellissima e sicilianissima, la prima quindicina metà del mese di luglio con i nostri consigli di lettura. Iniziamo con un amico che non dimenticheremo mai, un uomo che è oro ciò che scrive e come lo scrive. È giusto parlarne al presente perché Gianluca Vittorio non è mai morto. Giostre. Caleidoscopiche vite di G (Algra), è il suo libro postumo curato da Sara Gentile, che è sua madre, e dall’italianista Dario Stazzone, ed è il #librocopertina. Altra catanese in libreria è Roberta Castelli che torna, sempre con Frilli, con il nuovo giallo alle pendici dell’Etna Indagine sotto il vulcano, e si aggiudica il #librocontrocopertina. Pubblicato sempre dall’editore genovese è I delitti del castello. Il maresciallo Bonanno indaga a Villabosco del nisseno Roberto Mistretta, già in libreria da qualche settimana. Doppietta per NN Editore con Solvej Balle e il suo Il volume del tempo e Brian Panowich e il suo Nient’altro che ossa. Arkadia editore pubblica L’ultima parola l’hanno scritta prima di Ruggero Roggio, Oltre la porta socchiusa di Lucia Guida. Con Donne di tipo 1 di Roberta Casasole, Feltrinelli, Demoni del siciliano Lirio Abbate che ripercorre, per Rizzoli, il potere malato di Roma, e Abarat Vol.1 di Clive Barker edito da Fanucci, vi auguriamo un ottimo caldo di letture. Ritorno di grido anche per il presidente di Etnabook Cirino Cristaldi con Ousmanne Olman e per la blogger di MessinaToday Eliana Camaioni con Nostra Signora da Messina, ambedue in libreria grazie all’editore etneo Algra. Lunedì 15 luglio Armando Editore pubblica quattro volumi. Due hanno per tema i media, La TV senza la TV. La piazza globale attraverso il web di Maurizio Gianotti; e Social media: rivoluzione culturale o impoverimento sociale cognitivo? del siciliano Sebastiano Tanasi. I siculi Francesco Augello e Teresa Messina pubblicano un libro sulla violenza di genere mentre Vincenzo Mastronardi e Annasofia Gasperini parlano di errori giudiziari.
Titoli già in libreria
Cirino Cristaldi, Ousmanne Olman, Algra
2035, il mondo è sconvolto dai cambiamenti climatici. Il mare ha inghiottito il 14% delle terre emerse. Adesso il monopolio energetico globale è della Suntech e il giovane giornalista Ousmanne Olman è convinto che questi avvenimenti non siano casuali. Così, ha inizio un’incredibile sequenza di eventi che lo porteranno a conoscere la “verità”, tra azione, sangue e amore.
Eliana Camaioni, Nostra Signora da Messina, Algra
Il furto di una Madonna Nera di fattura antichissima dai sotterranei del Louvre sarà l’inizio di una delicata indagine che il Sovrintendente De Blanche affiderà ad Alianna Braschi, che di quel Museo è adesso direttrice, chiedendole il massimo riserbo e di non coinvolgere la polizia. Al posto della Madonna, un biglietto con una frase sibillina, scritto dalla stessa mano che ne lascerà uno identico al Museo di Messina, sulla scrivania della stanza che era stata di Alianna, che verrà ritrovata a soqquadro assieme al cadavere del custode, il giorno di Natale.
Ma a Messina l’inchiesta si apre d’ufficio, affidata all’Ispettore Michele Maggiori, ed è un evento che ad Alianna stravolgerà la vita: al pizzino e al cadavere del custode, infatti, si aggiungerà il ritrovamento di un taccuino espressamente lasciato lì per lei da una misteriosa donna bionda, che si rivelerà essere un documento di inestimabile valore: è il diario personale che Cervantes scrisse di suo pugno, durante la convalescenza messinese, che svela importanti e segretissime informazioni esoteriche sulla Grande Madre, sulla patrona della città e sugli assetti energetici dello Stretto.
Un taccuino che scotta, ricercato da nemici importanti e spietati, disposti a uccidere pur di impedire che quei segreti possano essere rivelati.
E per la prima volta, Alianna si ritroverà da sola: non c’è più, a indagare con lei, Marco Stagnoli, col quale si è salutata per sempre. Una dolorosa decisione presa di comune accordo cinque anni prima, che aveva causato il trasferimento a Parigi di Alianna e l’addio definitivo alla propria città.
Ma sarà grazie a Luca, conosciuto in crociera, e all’eclettica Lea, che Alianna troverà supporto: da Barcellona di Spagna a Bali, passando per i sotterranei della Sagrada Familia e l’arte iniziatica di Gaudì, Alianna sarà sul punto di perdere tutto, rischiando anche la vita, a causa di un passato che tornerà con prepotenza e di pericolosi avversari che la seguiranno ovunque vada.
Con un epilogo inaspettato, Nostra Signora da Messina chiude la trilogia iniziata con Nessun Dorma e proseguita con Portami con te, regalando ai lettori un finale a sorpresa, e una Messina tutta da scoprire.
Roberto Mistretta, I delitti del castello. Il maresciallo Bonanno indaga a Villabosco, Frilli
L’estate in Sicilia è sempre un affare caldo, pregno di sudore e degli improperi a cui costringe i suoi abitanti. Ma il maresciallo Bonanno quest’anno ha già pronta la soluzione perfetta: una lunga vacanza a Siculiana, a godersi sole, salmastro e tranquillità, accompagnato dalla sua fidanzata, la bellissima assistente sociale Rosalia, e la figlia Vanessa. Ma come al solito, il destino sembra metterci lo zampino, nella forma di una troupe cinematografica: nel castello di Villabosco, cittadina medievale sui Monti Sicani, si girerà Amore temerario, un film che porterà nelle sale cinematografiche la tragica storia d’amore della principessa Costanza e del prode Andrea andato a guerreggiare. Bonanno, in quanto comandante del Nucleo Operativo dell’Arma, è incaricato di garantire la sicurezza di tutta la troupe e specialmente della meravigliosa attrice protagonista, Tania Tanasi, da tutti conosciuta come la dea. Il maresciallo deve rinunciare alla sospirata villeggiatura a Siculiana, dove lo aspettavano Rosalia e Vanessa, in un momento molto delicato: l’assistente sociale infatti si ritrova alle prese con gravosi problemi familiari, su cui si allunga l’ombra di una forza oscura che da sempre tiene stretta in una morsa soffocante l’isola. Proprio quando le riprese sono ultimate e Bonanno può ricongiungersi con le sue donne, il telefono squilla nella notte e una mano assassina lascia una scia di sangue tra la troupe. Qualcuno, sottovoce, richiama vecchie truvatura e antiche leggende che ancora aleggiano nelle oscure sale del castello e non vogliono essere disvelate, ma lo sbirrume di Bonanno sa che le storie non uccidono, sono gli uomini a farlo. Ancora una volta però nulla è come appare e ogni omicidio ne porterà un altro. Sarà proprio nelle antiche sale del castello, ricche di storie e segreti, che si svolgerà la nuova indagine del maresciallo Bonanno che, affiancato dai suoi fidati aiutanti, il brigadiere capo Attilio Steppani e il carabiniere scelto Giovanpaolo Cacici, dovrà farsi strada tra una serie di delitti sempre più sanguinosi e personaggi il cui volto non è mai esattamente come appare.
Ruggero Roggio, L’ultima parola l’hanno scritta prima, Arkadia
Quali sono i ragionamenti che un uomo elabora incrociando gli sguardi di altre persone? E cosa potranno pensare, di lui, gli uomini e le donne che gli capita di scrutare nel profondo dell’animo? Quali possono essere le sintesi che nasceranno da spezzoni di vita così diversi? Nel suo cammino il protagonista entrerà in contatto con una varia umanità – il professore, il vecchio, la badante, la casalinga, l’immigrato – e di ognuno di loro si formerà un’immagine, una storia, magari assolutamente diversa da quella reale. A tutto questo si aggiungerà la vicenda umana di una ragazza cieca, incapace di dare un senso compiuto alla propria vita, sempre alla ricerca di un riscontro all’inestinguibile desiderio di una prospettiva che le porti felicità e stabilità. Nello scorrere delle pagine di questo romanzi a incastri, in cui si ritrovano i temi centrali dell’esistenza, si sovrappongono quadri stilistici ed emozioni, in una composizione non comune, capaci di dipingere un’atmosfera a tratti onirica e a volte sognatrice.
Clive Barker, Abarat, Fanucci
Clive Barker ci regala una storia sulla lotta tra bene e male, luce e oscurità, una battaglia epica piena di magia e avventura, un fantasy dalle tinte dark. Primo di una trilogia. “Abarat è una creazione intrigante, che merita di essere paragonata a Oz. Il regista e scrittore Clive Barker ha creato una fantasmagoria assoluta, governata dalla logica dei sogni… Con due sequel già annunciati, molti lettori, come Candy, vorranno ‘affidarsi a Mama Izabella’ per essere portati in un posto dove valga la pena di viaggiare.”
Scrive Kirkus sul School Library Journal: “Nonostante una calma tutt’altro che credibile, quasi soprannaturale, di fronte alle situazioni più bizzarre, Candy è un’ottima protagonista, che mostra forza, vulnerabilità e la mancanza della forzata spavalderia di alcune eroine avventurose. Questo primo libro della serie getta le basi per quella che sarà sicuramente un’avventura epica e avvincente”.
Roberta Casasole, Donne di tipo 1, Feltrinelli
«E poi ci siamo noi, le donne di Tipo 1, con Sindrome Premestruale Perenne. L’amore ci sussurra all’orecchio dolci parole e noi gli gridiamo che non c’è campo. Donne che non hanno sbalzi di umore, perché sono sempre di pessimo umore. Noi siamo le elette»
Giovanna J. Giò è una donna di straordinaria bellezza e micidiale crudeltà. Ritiene di essere affetta da Sindrome Premestruale Perenne di tipo 1, patologia che la porta a disprezzare chiunque. Se infatti le donne di tipo 3, per via degli estrogeni sono ben disposte nei confronti del genere umano e degli uomini in particolare, e le donne di tipo 2 tengono a bada il disordine ormonale con shopping compulsivo e pinte di prosecco, le donne di tipo 1 – ceppo al quale appartiene Giovanna – non hanno sbalzi di umore, perché sono sempre di pessimo umore. La loro è, per l’appunto, una sindrome premestruale perenne. A intervalli regolari, Giovanna scrive lettere infuocate all’Inps perché questa “malattia” venga riconosciuta come invalidante: in tal modo lei potrebbe ricevere un assegno mensile, trascorrere il tempo leggendo i capolavori incompresi della letteratura americana e lasciare il suo posto di dottoranda mal pagata in un’università romana. Giovanna ha infatti due nemici giurati: il mondo intero e il professor Enrico Mazzetti. A 78 anni suonati, Mazzetti non vuole mollare la cattedra malgrado non sappia distinguere Bukowski da John Fante, per il quale Giovanna nutre un amore incondizionato e a cui racconta dentro di sé i propri piani di distruzione e di rinascita.
Libro copertina (e prima nazionale), Giostre. Caleidoscopiche vite di G di Gianluca Vittorio, a cura di Sara Gentile e Dario Stazzone, Algra
Gianluca Vittorio era un gigante, di stazza fisica certamente ma di cultura soprattutto. Un uomo che amava la lettura e scriveva divinamente. Al talento di Vittorio, tre volte in antologie con Morellini, e una volta in solitaria con Algra e sempre con Morellini in un e-book, va il nostro ricordo. Ma non solo. Nel luglio 2016 Gianluca viene scelto da una popolare birra al fine di scrivere mini racconti da applicare nell’etichetta della bottiglia così da poter leggere durante un rinfresco.
“Giostre” è un volume postumo, curato dalla mamma di Gianluca, Sara Gentile che il 5 luglio per l’apertura del cartellone di “Battiati estate 2024” dialogherà con il giornalista e scrittore Giovanni Coppola, in anteprima nazionale. L’evento sarà seguito dal concerto del Sicily Latin Jazz Quintet.
Non diciamo “ciao”, per lo scrittore Gianluca Vittorio è sempre un arrivederci e vi omaggiamo il nostro blog di tre anni fa, quando Gianluca scomparve.
Libro controcopertina, Indagine sotto il vulcano di Roberta Castelli, Frilli
Nella vibrante atmosfera di una Catania vestita a festa, i fratelli Cannizzo, Luigi e Giovanni, decidono di andare a pesca e prendono il largo, con l’intento di rientrare in mattinata. La notte promette bene, il mare è calmo e il cielo sfoggia uno splendido tappeto di stelle. Tuttavia, il destino ha in serbo per loro un evento che gli cambierà irrimediabilmente la vita. Nel frattempo, Mariolina e Manfredi, afflitti dall’insonnia, optano per una lunga passeggiata che li conduce fino al porto. Proprio lì, rinvengono un uomo dal volto tumefatto che giace in bilico tra la vita e la morte. Non ha con sé documenti e il viso sfigurato lo rende irriconoscibile. Ma non è l’unico mistero che la notte si porta dietro. Luigi e Giovanni Cannizzo, infatti, non rientrano come previsto e di loro si perdono le tracce. L’indagine che segue cade sulle spalle dell’ispettore Nicola Romano, desideroso di risolvere il caso per dimostrare a tutti il suo valore; specialmente alla bella Adele, medico legale e appassionata amante. In cerca di aiuto, si rivolge a Manfredi che, affiancato da Mariolina, si impegna a fondo per scoprire la verità dietro lo strano ritrovamento e la sparizione dei due pescatori. Mentre i giorni passano e le certezze vacillano, i protagonisti vivono immersi in una storia che scuote le fondamenta delle loro esistenze. Catania, con la sua imponente bellezza, regala meraviglia a un’inquietante vicenda dalle tinte noir.
Le uscite di venerdì 5 luglio
Solvej Balle, Il volume del tempo, NN Editore
“Abbiamo parlato all’infinito, Henry D. e io. Perdiamo la voce, le nostre corde vocali si stancano, facciamo pause, ci separiamo, e quando ci rivediamo la conversazione può continuare. Non è necessario ripetere, perché nessuno di noi due dimentica tutto durante la notte”
Per Tara Selter è il 18 novembre da 1144 giorni. Tutto si resetta prima dell’alba, senza che nessun altro se ne accorga. Fino a quando Tara non incontra Henry D., bloccato come lei nel 18 novembre. Non è più sola, e questo la riempie di rinnovata speranza. I due vivono insieme per un periodo, poi si dividono per tornare dalle proprie famiglie di cui soffrono irrimediabilmente la mancanza. Ma per Tara vivere col marito Thomas è sempre più difficile, stargli accanto non vuol dire condividere davvero ciò che le sta succedendo e può solo acuire la nostalgia. Intanto, però, Tara riceve la visita inaspettata di altre persone come lei e la loro presenza la convince a guardare la rottura del tempo in modo diverso, e ad assumersi il compito di migliorare il mondo che sta cadendo a pezzi. Nel terzo capitolo della saga, Solvej Balle racconta l’incontro con l’altro, con gli altri, che può portare a inattesi cambi di prospettiva sulla vita. Perché forse un eterno presente non è una trappola ma un miracolo, un’occasione di conoscenza e salvezza, un’opportunità unica per compiere il bene.
Le uscite di martedì 9 luglio
Lirio Abbate, Demoni, Rizzoli
«La nostra storia, come tutte le storie che si rispettino, ha un protagonista e un avversario. Solo che in questo caso non ci sono eroi, sono tutti cattivi, tutti “brutti forte” – come li definisce Massimo Carminati. Sono demoni»
Roma brucia, potrebbe essere questo un titolo alternativo per l’inchiesta di Lirio Abbate sulla nuova mappa del potere criminale nella Capitale. Un incendio che cova da tempo sotto le ceneri di un equilibrio malavitoso complesso e precario, divampato sulle pagine di cronaca con l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, Diabolik, nell’agosto del 2019. A cinque anni di distanza, Abbate ricostruisce, carte alla mano, la dinamica dello scontro di potere che ha portato a quel «morto ammazzato», individua le forze in campo, dai nuovi e feroci clan albanesi alle storiche famiglie affiliate alla camorra che a Roma hanno un ruolo centrale da decenni. Così, passando al setaccio documenti processuali, intercettazioni telefoniche e ambientali, chat decriptate, emerge il quadro di un fronte criminale violento e spietato, alimentato da un fiume sempre in piena, quello del traffico di droga; un fronte che dispone di eserciti e falangi pronti a uccidere e torturare per segnare il territorio, vendicarsi, conquistare un posto al tavolo di chi comanda davvero. Tra vecchie e nuove conoscenze della storia criminale romana, Lirio Abbate, con la tenacia del cronista vecchia maniera e la vivacità del grande narratore, isola il fermo-immagine di una guerra in corso nelle strade della Capitale. Restituisce un nome e un volto ai protagonisti di questo scontro, ai demoni che infestano Roma.
Le uscite di venerdì 12 luglio
Lucia Guida, Oltre la porta socchiusa, Arkadia
Alice Bellucci, impiegata quarantenne single, viene coinvolta in un grave incidente automobilistico che le causa una perdita parziale della memoria. Quasi contemporaneamente viene licenziata così da essere costretta a ripensare completamente la propria vita. Al suo recupero psicofisico partecipano la sorella, il cognato e il nipote che diventano autentici punti di riferimento. E poi arrivano Carlo, affascinante e sfuggente, con cui intrattiene un’amicizia platonica destinata in breve tempo a esaurirsi, e Paride, imprigionato in un rapporto sentimentale disfunzionale con una donna impegnata e anche lui alla ricerca di un baricentro affettivo più stabile. Sebbene nessuno dei due desideri ulteriori coinvolgimenti emotivi, tra loro nasce una forte intesa. Ma le ambiguità che galleggiano sullo sfondo della relazione presto la inquinano irreversibilmente. Alice si ritrova ancora una volta sola e alla ricerca di una stabilità economica oltre che affettiva. Un romanzo sulla vita, sulla ricerca del proprio destino e della felicità in un mondo spesso contrario e nemico.
Brian Panowich, Nient’altro che ossa, NN Editore
«La vita quassù non è per tutti. Queste montagne? Questa terra? Non è solo roccia e suolo. È una cosa viva, che respira. E quando ha fame? Mangia la carne tenera e non lascia nient’altro che ossa. Figlio, ci sono ossa su tutta questa montagna, intorno a te, fino a dove riesci a vedere. Probabilmente sottoterra ci sono più ossa che vermi. Diavolo, persino quelli nati e cresciuti qui si ritrovano nelle fauci della bestia. È la vita»
Nelson “Nails” McKenna è solo un ragazzino quando, quasi senza volerlo, diventa uno scagnozzo di Gareth Burroughs, il temuto boss che alla fine degli anni Ottanta controlla il territorio di Bull Mountain. Dieci anni dopo, Nails aggredisce uno sconosciuto in un bar per soccorrere una ragazza. L’uomo muore, e ci sono troppi testimoni perché Nails possa scampare alla legge. Gareth quindi lo costringe a fuggire in Florida, per ricominciare da zero. Mentre viaggia verso un destino incerto, la storia di Nails si intreccia con quella di Dallas, la ragazza che ha difeso: come Bonnie e Clyde, i due scappano insieme, e lui riscopre in sé un sentimento che credeva perduto. Ma lasciarsi alle spalle Bull Mountain è impossibile: lo sa bene anche Clayton, figlio di Gareth, che parte in cerca dell’amico Nails nel timore che il padre lo abbia condannato a morte certa, sacrificandolo pur di conservare intatto il suo potere sulla montagna. Nient’altro che ossa è un romanzo dal ritmo serrato che racconta le origini del clan della famiglia Burroughs, già protagonista di Bull Mountain e Come leoni. Brian Panowich torna con un crime ricco di colpi di scena, e celebra la forza dei legami che si scelgono, quelli capaci di prevalere sul sangue, abbattere i pregiudizi e aprire la strada a una nuova libertà.
Le uscite di lunedì 15 luglio
Maurizio Gianotti, La tv senza la tv. La piazza globale attraverso il web, Armando Editore
La tv al tempo del web 2.0 racconta gli esperimenti che, a partire dai primi anni 2000, Maurizio Gianotti ha fatto per realizzare programmi televisivi in diretta attraverso il web. Per molto tempo c’è stata diffidenza. Poi con la pandemia c’è stato un grande cambiamento. Bloccati in casa dal lockdown molti, per continuare a realizzare programmi, si sono dovuti collegare dalle proprie abitazioni. È arrivata così la sinergia tra tv e web.
Sebastiano Tanasi, Social media: rivoluzione culturale o impoverimento sociale cognitivo?, Armando Editore
Nel testo viene indagata la realtà dell’informazione attraverso i social network analizzando l’evoluzione del fact checking ma mettendo in luce anche potenziali effetti collaterali della democrazia social. Il “lettore modello”, coincide totalmente con la sua controparte social? Più informazione si traduce necessariamente in più conoscenza?
Francesco Augello e Teresa Messina, Crisalide. Dentro la violenza di genere, Armando Editore
Un’indagine a tutto campo sul femminicidio, frutto della collaborazione di due autori che intrecciano analisi storica, giuridica, sociologica e psicologica. Con un approccio multidisciplinare, il volume svela le radici culturali e le dinamiche mentali della violenza di genere.
Vincenzo Mastronardi e Annasofia Gasperini, Errori e pregiudizi in ambito giudiziario, Armando Editore
Il libro, avvalendosi del contributo di molti magistrati (tra cui Luigi Lanza, Ferdinando Imposimato, Paola Di Nicola Travaglini, Alberto Cianfarini…) analizza gli errori di valutazione decisionale legati al pregiudizio e mira a far prendere consapevolezza di esso nell’attuazione di strategie di mediazione penale e di giustizia riparativa.
Salvatore Massimo Fazio
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Torna nell’estate 2024 il tanto atteso Festival Autori in Piazza
Nato nel 2016 con l’intento di motivare gli incontri, tra lettori e autori, musicisti, sceneggiatori e poeti con le persone, il Festival torna dopo un anno di silenzio e di sedimentazione perché a volte la qualità implica una pausa riflessione e il diniego a “voler uscire sempre e comunque” davanti al pubblico.
Di questo parere è il direttore artistico Andrea Magno che da sempre ha voluto per la manifestazione una formula diretta, spesso di dialogo, tra gli ospiti e chi ascolta.
“Quando il mondo si ferma stantio ci sono due posti dove vado, spesso al mare specialmente quando è in tempesta, è strano ma mi ispira calma, ma spesso vado in libreria perché credo sia uno dei posti dove succedono più cose” commenta Magno per Abruzzosera.
“Sono molto felice di questa edizione che ha il sapore dell’incontro e della gioia che ne consegue”. Negli anni di programmazione, ha portato a Chieti autori ed eventi di grande successo e anche quest’anno, con il patrocinio e il contributo del Comune di Chieti e della Fondazione Banco di Napoli, ospiterà personaggi amati dal pubblico in in una delle piazze più belle di Chieti.
Negli anni, in collaborazione dell’amministrazione comunale Il Festival ha avuto diverse location: diversi anni in piazza G.B. Vico, nel 2019 a Chieti Scalo, nel 2020 alla Villa comunale nel 2022 a Pazza Malta.
L’edizione 2024 si svolgerà presso Largo Martiri della Libertà a Chieti e si svolge in collaborazione con l’A.p.s. IL GIARDINO DELLE LETTURE PUBBLICHE …e non solo, l’associazione culturale Libridine e Angelozzi Comunicazione.
Il programma
8 luglio dalle 20.30
GIULIA ALBERICO – IL SEGRETO DI VITTORIA – PIEMME dialoga con TONITA DI NISIO
ROSSELLA BALSAMO – UNA VITA DA VIVERE – QUID EDIZIONI dialoga con LUCIANO PALUMBO
MARCO PANARA – LA RIVOLUZIONE DELL’HAMBURGHER – POST EDITORI dialoga con LUCIANO DI TIZIO
9 luglio dalle 20.30
EDICOLA EDICIONES – PREMIO NAZIONALE TRADUZIONE CASE EDITRICI – ALICE RIFELLI E PAOLO PRIMAVERA
FEDERICA MARIA D’AMATO – LA MONTAGNA DELL’ANDARE – IANIERI dialoga con ANDREA MAGNO
L’ABRUZZESE FUORI SEDE GINO BUCCI – RIME SBAUTTITE – RICERCHE&REDAZIONI dialoga con ANNALISA CASASANTA
10 luglio dalle 20.30
GIOVANNI LUCCHESE UN BAMBINO SBAGLIATO – ARKADIA dialoga con PARIDE PACI
ENZA ALFANO LA GUERRA NON TORNA DI NOTTE – SOLFERINO dialoga con PATRIZIA ANGELOZZI
GIULIO NATALI SOTTO IL DILUVIO – CASTELVECCHI dialoga con CATIA NAPOLEONE
11 luglio dalle 20.30
ALESSANDRA STORNELLI LE ORIGINI DEL JAZZ NELLE AMERICHE Tradizioni afroamericane e repertori dell’America Latina – DAIMON EDIZIONI dialoga con FABIO CIMINIERA
LUCIANO DEL CASTILLO – PESTO ALLA GENOVESE – TEMPESTA EDITORE dialoga con ANDREA MAGNO
MONICA FERRI E MASSIMO PAMIO – CHI ERA FRANCESCO PAOLO MICHETTI – MONDO NUOVO
12 luglio dalle 20.30
ELISABETTA FORESTI – LA COLPA È NEI DETTAGLI – ALTER EGO dialoga con KRISTINE MARIA RAPINO
LUCIA GUIDA – OLTRE LA PORTA SOCCHIUSA – ARKADIA dialoga con SILVIA ELENA DI DONATO
DENATA NDRECA A NORD DELLE MIE COSTOLE – BERTONI dialoga con ANDREA MAGNO
13 luglio dalle 20.30
PIERO MALAGOLI – NEL RIMORSO CHE PROVEREMO – EDIZIONI SPARTACO dialoga con CINZIA DI VINCENZO
ELEONORA MOLISANI – ESISTO ANCH’IO! MITI MINORI PER CAPIRE IL PRESENTE – PSICHE LIBRI dialoga con FRANCESCA MARONE
FRANCESCA G. MARONE – LE PENTITE – Les Flâneurs dialoga con ELEONORA MOLISANI
Alessandra Prospero
Il link alle segnalazioni su Abruzzo Sera: https://tinyurl.com/5fsnew3y
8 LUGLIO DALLE 20.30
GIULIA ALBERICO – IL SEGRETO DI VITTORIA – PIEMME dialoga con TONITA DI NISIO
ROSSELLA BALSAMO – UNA VITA DA VIVERE – QUID EDIZIONI dialoga con LUCIANO PALUMBO
MARCO PANARA – LA RIVOLUZIONE DELL’HAMBURGHER – POST EDITORI dialoga con LUCIANO DI TIZIO
9 LUGLIO DALLE 20.30
EDICOLA EDICIONES – PREMIO NAZIONALE TRADUZIONE CASE EDITRICI – ALICE RIFELLI E PAOLO PRIMAVERA
FEDERICA MARIA D’AMATO – LA MONTAGNA DELL’ANDARE – IANIERI dialoga con ANDREA MAGNO
L’ABRUZZESE FUORI SEDE GINO BUCCI – RIME SBAUTTITE – RICERCHE&REDAZIONI dialoga con ANNALISA CASASANTA
10 LUGLIO DALLE 20.30
GIOVANNI LUCCHESE UN BAMBINO SBAGLIATO – ARKADIA dialoga con PARIDE PACI
ENZA ALFANO LA GUERRA NON TORNA DI NOTTE – SOLFERINO dialoga con PATRIZIA ANGELOZZI
GIULIO NATALI SOTTO IL DILUVIO – CASTELVECCHI dialoga con CATIA NAPOLEONE
11 LUGLIO DALLE 20.30
ALESSANDRA STORNELLI LE ORIGINI DEL JAZZ NELLE AMERICHE Tradizioni afroamericane e repertori dell’America Latina – DAIMON EDIZIONI dialoga con FABIO CIMINIERA
LUCIANO DEL CASTILLO – PESTO ALLA GENOVESE – TEMPESTA EDITORE dialoga con ANDREA MAGNO
MONICA FERRI E MASSIMO PAMIO – CHI ERA FRANCESCO PAOLO MICHETTI – MONDO NUOVO
12 LUGLIO DALLE 20.30
ELISABETTA FORESTI – LA COLPA È NEI DETTAGLI – ALTER EGO dialoga con KRISTINE MARIA RAPINO
LUCIA GUIDA – OLTRE LA PORTA SOCCHIUSA – ARKADIA dialoga con SILVIA ELENA DI DONATO
DENATA NDRECA A NORD DELLE MIE COSTOLE – BERTONI dialoga con ANDREA MAGNO
13 LUGLIO DALLE 20.30
PIERO MALAGOLI – NEL RIMORSO CHE PROVEREMO – EDIZIONI SPARTACO dialoga con CINZIA DI VINCENZO
ELEONORA MOLISANI – ESISTO ANCH’IO! MITI MINORI PER CAPIRE IL PRESENTE – PSICHE LIBRI dialoga con FRANCESCA MARONE
FRANCESCA G. MARONE – LE PENTITE – Les Flâneurs dialoga con ELEONORA MOLISANI
Il link alle segnalazioni su Festival Autori in Piazza: https://tinyurl.com/4vcbk88b
ACQUAPENDENTE – Dopo il successo dell’incontro in biblioteca con Gianrico Carofiglio, che ha aperto ad Acquapendente la rassegna estiva “Cultura alla Fonte della Rugarella”, venerdì 28 giugno alle ore 21.30 è in programma un nuovo appuntamento di prestigio, questa volta all’aperto in Piazza Fonte della Rugarella, che è anche location di tutti i successivi incontri. Ospite lo sceneggiatore e produttore cinematografico Michele Zatta che presenta il suo romanzo ‘Forse un altro’ (Arkadia editore). Con lui Nicolò Galasso, giovane attore della serie ‘Mare fuori’ nel ruolo di ‘O Pirucchio. L’evento è a cura del Comune di Acquapendente in collaborazione con Demea Eventi Culturali. Modera l’incontro Alessio Pasquini, direttore generale della Fondazione Scintille di futuro. Michele Zatta dal 2008 è dirigente di Rai Fiction e responsabile delle coproduzioni internazionali. In passato è stato pubblicitario e avvocato. Entra in Rai nel 1996 ed è coideatore della soap opera ‘Un posto al sole’. È produttore delle serie televisive ‘Non uccidere’ (2015), ‘La porta rossa’ (2017, prima stagione), ‘Di padre in figlia’ (2017), ‘Il cacciatore’ (2018), ‘Il nome della rosa’ (2019), ‘Mare fuori’ (2020), ‘Gli orologi del diavolo’ (2020), ‘Fino all’ultimo battito’ (2021), ‘Sopravvissuti’ (2022), ‘Black Out’ (2022), ‘Noi siamo leggenda’ (2022). È anche insegnante di scrittura creativa. In ‘Forse un altro’ – proposto al Premio Strega 2023 – compaiono il Destino, la Vita e la Morte, l’Amore, la Verità, la Giustizia. Si aggiungono la signora Finkelstein, i Quattro Pensieri, un bambino filippino, Biancaneve e Cenerentola, un barista senza nome, due coniugi che nemmeno si sono accorti di essere morti e uno strano individuo che ascolta solo Sugar Baby Love e che non ha mai fatto un canestro in vita sua. L’elenco del cast potrebbe proseguire. Il tutto in un contesto che trae ispirazione dai ‘morality plays’ quattrocenteschi ma che ammicca allo stile di Woody Allen. Ne esce un racconto fuori da ogni schema e senza alcun ritegno sul senso della vita. E c’è pure un protagonista. Si chiama Mike Raft. Teme di aver perso la sua ultima chance. Nel primo capitolo si butta da una finestra al quarto piano. E non è nulla rispetto a quello che gli accade dopo. Ma in realtà si tratta di una storia d’amore. D’accordo, un amore impossibile. Ma non è forse vero che per chi ama nulla è impossibile? La rassegna “Cultura alla Fonte della Rugarella” proseguirà il 5 luglio con Dacia Maraini ospite ad Acquapendente. L’iniziativa è promossa dal Comune di Acquapendente e dalla Biblioteca Comunale e resa possibile grazie al finanziamento della Regione Lazio nell’ambito della legge regionale 24/2019 a sostegno di biblioteche, musei e archivi.
Il link alla segnalazione su la Provincia: https://tinyurl.com/5n7m3myb
Dopo il successo dell’incontro con Gianrico Carofiglio, che ha aperto la rassegna estiva “Cultura alla Fonte della Rugarella”, venerdì 28 giugno alle 21.30 ad Acquapendente è in programma un nuovo appuntamento di prestigio, questa volta non alla Biblioteca Comunale, ma in Piazza Fonte della Rugarella, che è anche location di tutti i successivi incontri. Ospite lo sceneggiatore e produttore cinematografico Michele Zatta che presenterà il suo romanzo “Forse un altro” (Arkadia editore). Con lui Nicolò Galasso, giovane attore della serie “Mare Fuori” nel ruolo di ‘O Pirucchio. L’evento è a cura del Comune di Acquapendente in collaborazione con Demea Eventi Culturali. Modera l’incontro Alessio Pasquini, direttore generale della Fondazione Scintille di futuro. Michele Zatta dal 2008 è dirigente di Rai Fiction e responsabile delle coproduzioni internazionali. In passato è stato pubblicitario e avvocato. Entra in Rai nel 1996 ed è coideatore della soap opera “Un posto al sole”. È produttore delle serie televisive “Non uccidere” (2015), “La porta rossa” (2017, prima stagione), “Di padre in figlia” (2017), “Il cacciatore” (2018), “Il nome della rosa” (2019), “Mare fuori” (2020), “Gli orologi del diavolo” (2020), “Fino all’ultimo battito” (2021), “Sopravvissuti” (2022), “Black Out” (2022), “Noi siamo leggenda” (2022). È anche insegnante di scrittura creativa. In “Forse un altro” – proposto al Premio Strega 2023 – compaiono il Destino, la Vita e la Morte, l’Amore, la Verità, la Giustizia. Si aggiungono la signora Finkelstein, i Quattro Pensieri, un bambino filippino, Biancaneve e Cenerentola, un barista senza nome, due coniugi che nemmeno si sono accorti di essere morti e uno strano individuo che ascolta solo Sugar Baby Love e che non ha mai fatto un canestro in vita sua. L’elenco del cast potrebbe proseguire. Il tutto in un contesto che trae ispirazione dai “morality plays” quattrocenteschi ma che ammicca allo stile di Woody Allen. Ne esce un racconto fuori da ogni schema e senza alcun ritegno sul senso della vita. E c’è pure un protagonista. Si chiama Mike Raft. Teme di aver perso la sua ultima chance. Nel primo capitolo si butta da una finestra al quarto piano. E non è nulla rispetto a quello che gli accade dopo. Ma in realtà si tratta di una storia d’amore. D’accordo, un amore impossibile. Ma non è forse vero che per chi ama nulla è impossibile? L’iniziativa è promossa dal Comune di Acquapendente e dalla Biblioteca Comunale e resa possibile grazie al finanziamento della Regione Lazio nell’ambito della legge regionale 24/2019 a sostegno di biblioteche, musei e archivi.
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Il colore del tuo sangue è un romanzo di Paolo Restuccia edito Arkadia e uscito nel 2022. Protagonista di questo emozionante thriller è Greta Scacchi, una filmaker che attraverso una telecamera a 360 gradi guarda tutto ciò che la circonda. Ma il destino vuole che venga sorpresa da delle immagini forti che riguardano la lotta con un coltello tra un ragazzo biondo e il suo ex fidanzato Farid di cui era innamorata ai tempi della scuola. Greta Scacchi da non confondere con l’avvenente attrice, protagonista del film Presunto innocente, è una ragazza di venticinque anni che ha il sogno di diventare una regista cinematografica e che dovrà fare i conti con una realtà molto più grande di lei, ma soprattutto più pericolosa e spiazzante. Infatti non poteva mai immaginare di essere accusata dal dirigente di Polizia Tommaso Del Re dell’omicidio della sua insegnante di cinema Rossella Gardini. Le toccherà discolparsi da un pesante capo di imputazione e non sarà facile perché Greta resta tra le maggiori sospettate, dopo che è stata una delle ultime persone ad aver visto viva la sua insegnante. Venticinque anni rappresentano l’età della spensieratezza, il voler essere leggeri e frivoli, sottovalutando quei mali che attanagliano la società di oggi che una ragazza come Greta non è capace di inquadrare e come tutti i giovani non sa percepirne il vero pericolo. Al tempo stesso la protagonista è una ragazza intraprendente, con dei sogni nel cassetto e che rivive gli amori del passato con Farid e sua sorella Anissa Akram. Due storie appartenute a quella fase adolescenziale e che spesso tornano come dei flash back nella sua mente. Paolo Restuccia, da abile narratore, ha la completa gestione del suo romanzo ambientandolo su due piani temporali: adesso e prima. I suoi personaggi fanno parte di uno spaccato di una realtà quotidiana che sembra sfuggire di mano, quel che traspare maneggiando questo testo è che siamo sommersi da sotterfugi e false verità che vanno a discapito delle certezze che non ci danno dei precisi punti di riferimento; proprio quel che accade all’innocente Nadir, fragile e indifeso, Farid e Anissa, ragazzi di cui emerge l’instabilità emotiva, Tommaso Del Re, ostinato ad inseguire una sola e unica verità, forse la più comoda e poi infine c’è Greta, che da eroina, deve dribblare gli ostacoli del cuore e i seri pericoli cui andrà incontro. Ma facciamo un passo indietro ritorniamo all’ambientazione iniziale del romanzo; siamo all’Esquilino una delle zone più multietniche di Roma e troviamo la protagonista che con la sua telecamera è capace di inquadrare il mondo, di coglierne gli istanti e i frammenti di vita quotidiana che diventano un vero e proprio film della nostra esistenza, un po’ come quella dei personaggi di questo emozionante thriller che alzerà ancor di più il livello di tensione soprattutto nelle battute finali. L’occhio attraverso l’obbiettivo della sua telecamera si abitua a un’immagine vivida, alle luci e alle ombre e ai colori, al rosso sangue oppure al rosso di un asfalto che brucia in piena estate. Greta trasforma le storie in immagini grazie alla sua intuizione e perspicacia. Ne Il colore del tuo sangue, Paolo Restuccia si avvale di numerose citazioni e sequenze cinematografiche di pellicole che hanno scritto la storia del cinema. A seguito di questo emozionante romanzo, mi permetto di citare una famosa canzone dei Nomadi dal titolo Ma che film la vita, ultimo album che ha visto Augusto Daolio come frontman della band in cui (come negli altri testi) narra le nostre paure, i sentimenti, le guerre, l’amicizia e l’amore. Nella quotidianità sono racchiusi tutti questi aspetti, poi avviene la seconda fase rappresentata dal modo in cui li viviamo e da come reagiamo alle avversità che incontriamo sul nostro cammino. Restuccia assegna a ciascuno dei personaggi un ruolo ben specifico diventando protagonisti assoluti delle loro stesse esistenze focalizzando l’attenzione sui loro comportamenti e del loro modo di reagire, se questo romanzo fosse un film lo scrittore lo vedrei bene dietro a una macchina da presa. L’idea penso che non sarebbe poi male!
Intanto buona lettura!
Dario Brunetti
Il link alla recensione su Giallo e cucina: https://tinyurl.com/6sts6exf