Proseguono gli incontri a tavola con personaggi di spicco della cultura alla Fattoria sociale Montepacini in contrada Molini di Fermo. Il centro didattico laboratoriale per ragazzi diversamente abili diretto da Marco Marchetti ospiterà infatti una due giorni all’insegna scrittura creativa che stimolerà mente e palato. Sabato 8 giugno il primo appuntamento della cena con Paolo Restuccia. Lo scrittore e autore radiofonico celebre per il programma Rai Radio 2 “Il Ruggito del Coniglio” presenterà l’ultimo volume dal titolo “Il sorriso di chi ha vinto”, racconto thriller del crimine ambientato a Roma sulle tracce di due giovani ragazze scomparse. Altro scenario quello di domenica 9 giungo con il pranzo sull’aia. Da un’idea della scenografa Rai di origini fermane Loredana Zampacavallo, la fattoria sociale intratterrà i commensali con lo spettacolo “Pisellandia”. Ciascun menù completo al costo di euro 30 è a cura dello chef Aurelio Damiani accompagnato ai fornelli da Mafugi Hydara. Info e prenotazioni: 333.4401518 www.montepacini.com
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Sinossi:
C’è un forte filo conduttore che unisce i racconti che compongono questa raccolta. I protagonisti sono persone che cercano un proprio posto nel mondo senza comprendere fino in fondo quale sia la strada da percorrere. A volte sono in cerca di un lavoro che dia senso a una vita di sacrifici, come in Limonium vulgare, altre volte invece stanno cercando un luogo che li isoli dal resto del mondo e gli permetta di rinforzare legami che si erano allentati come nel racconto Il vecchio in bicicletta. Alcuni hanno perso la luce della ragione, altri sanno che una scelta può salvarli dalla prigionia che si sono autoimposti. Ciò che li spinge ad andare avanti è la consapevolezza, spesso anche solo la speranza, che a pochi passi ci sia qualcosa che porti equilibrio nelle loro vite e le faccia risplendere, qualcosa che tolga loro di dosso la sensazione di essere gli unici a camminare con un passo lento mentre tutti gli altri stanno correndo. “Un posto difficile da raggiungere” osserva queste ricerche spasmodiche da angolazioni diverse, in scenari che dal quotidiano si spingono a sfiorare il surreale e l’horror.
Biografia:
Gianluigi Bodi. Nato nel 1975, ha vissuto a Cavallino-Treporti (Venezia) fino a che non si è trasferito in provincia di Treviso nel 2009. Lavora all’Università Ca’ Foscari del capoluogo lagunare, nella quale si è anche laureato in Lingue e letterature straniere. Nel 2013 ha fondato il blog letterario “Senzaudio”. Nel 2015 ha vinto il concorso indetto dal festival letterario CartaCarbone con il racconto Perché piango di notte. È stato inoltre finalista nel 2018 e nel 2021 al contest “8×8, si sente la voce”. Da allora ha continuato a scrivere e i suoi racconti sono apparsi su “Il primo amore”, “Pastrengo”, “Altri Animali”, “Narrandom”, “Malgrado le Mosche”, “Rivista Blam!”, “Spaghetti Writers”, “Ammatula”, “Spazinclusi”, “Crack” e su altre riviste letterarie sia digitali sia cartacee. Nel 2020 un suo racconto breve è stato incluso nella raccolta I giorni alla finestra (Il Saggiatore). Ha curato le antologie Teorie e tecniche di indipendenza (VerbaVolant, 2016) e Hotel Lagoverde (LiberAria, 2021). Un suo scritto è stato inserito in Ti racconto una canzone (Arcana, 2022). Collabora con il sito web del Premio Comisso sul quale tiene la rubrica “Venetarium”.
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Paolo Restuccia, scrittore, autore e regista radiofonico, sarà a Fermo nel fine settimana per presentare il suo ultimo libro: “Il sorriso di chi ha vinto”. A organizzare l’evento il Centro Sociale di Villa Vitali che da anni ospita e sostiene un gruppo di lettura diretto da Cinzia Centanni, tra i più attivi nel territorio fermano. «Non è la prima volta che favoriamo un incontro diretto tra autori e lettori, e quando questo accade rappresenta il compimento ideale per ogni amante dei libri: avere di fronte a sé lo scrittore che ha ideato la storia che si è appena letta». A parlare è Rosalba Ortenzi, presidente del Centro Sociale, che domani sera introdurrà Restuccia ai componenti del circolo dei lettori, «ma l’invito è aperto, ovviamente, a tutti gli amanti dei libri e, soprattutto, dei gialli. Il gruppo di lettura, grazie al prezioso lavoro di Cinzia e degli altri sodali, è ormai una realtà consolidata che riesce a catturare l’interesse di tanti appassionati, una sorta di piccolo laboratorio culturale dove si scambiano idee, riflessioni, opinioni sui libri. Avere con noi Paolo Restuccia che, oltre a scrivere, è regista di una delle trasmissioni cult di Radio Rai, “Il ruggito del coniglio”, e fondatore della scuola di scrittura creativa Genius, rappresenta un ulteriore riconoscimento del lavoro sin qui portato avanti dal gruppo di lettura all’interno del Centro Sociale». L’appuntamento è per domani, alle ore 21.15, presso il Centro Sociale di Villa Vitali. Restuccia sarà poi protagonista, il giorno successivo, di una cena con l’autore presso la Fattoria Sociale Montepacini sempre per parlare del suo ultimo libro. Per informazioni: 333.4401518.
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MONTONE (Perugia) – Ha preso il via la seconda edizione di “Parole a Braccio”. Il sipario sul festival e premio letterario nazionale frutto della collaborazione fra il Rotary Club Fortebraccio, presieduto da Nicola Farinelli, e Comune di Montone, si è alzato nel pomeriggio del 31 maggio. Due i premi in denaro assegnati da bando. Per la categoria Kids il premio è andato a Gabriele Missaglia e il suo “Sara e i mille mila” (Edizioni il Ciliegio 2023), opera apprezzata per l’originalità con cui tratta temi universali, quali il senso della giustizia, l’amore per l’altro anche a costo del sacrificio personale, il coraggio di essere se stessi. A conferire i riconoscimenti e presentare i finalisti è stata la giuria guidata della presidentessa editrice Raffaella Polverini di Kaba edizioni con il giornalista Fabrizio Ciocchetti, la libraia Anna Beatini di Alibù, la docente Elisabetta Galiano e la social star Maestra Fede . Per la categoria Dei-diversità, equità e inclusione fra i pochi premi in Italia a trattare la tematica inclusiva nel senso più ampio del termine. Il premio è stato assegnato a Giovanni Lucchese con “Un bambino sbagliato (Arkadia editore, 2023) per aver trasmesso con acume, umorismo e intelligenza il fondamentale messaggio dell’importanza di essere consapevoli e orgogliosi dell’unicità di ciascuno. In giuria il bookblogger Federico Colombo, gli scrittori Ariase Barretta e Lucrezia Sarnari, l’esperto in cooperazione Alessandro Vestrelli e la psicologa Carola Sorrentino. Sono state due le menzioni speciali. Il “Premio Giovanna Antonucci Iulietto”, assegnato ad “Alice a Brokville. Emozioni a cavallo” di Ivan e Alice Lopriore, già finalisti della categoria Kids e il “Premio legalità” attribuito, in accordo con il Comune di Montone, al libro “Carlo Alberto Dalla Chiesa. il papà dei carabinieri”, di Maristella Panepinto, per la tematica affrontata e la grande valenza nell’ambito dell’educazione civica e della sensibilizzazione nella lotta alla mafia. Al termine della premiazione è seguita una donazione di libri alla biblioteca del borgo. Il 1° giugno si prosegue a Perugia, la mattina, nella suggestiva Biblioteca degli Arconi, dove si terrà l’incontro con l’autrice Ada D’Alessandro ea presentazione del libro “Mi chiamo Margherita. Ti racconto una donna” in dialogo con la scrittrice Lorella Marini. Alle 16.30, nel Palazzo della Provincia, lo scrittore Nicola Mariuccini presenterà le opere dei 5 finalisti della categoria “Narrativa Libera” per procedere poi alla premiazione del vincitore. Evento conclusivo del Festival sarà la cena letteraria, con menù dannunziano, all’Hotel Rosetta. Durante la cena ci saranno intermezzi teatrali e una lotteria letteraria a scopo di raccolta fondi per fini benefici. Per la sola cena è necessaria la prenotazione. Tutte le informazioni sul festival, finalisti, giurie e il programma degli eventi sono reperibili sul sito http://www.paroleabraccio.it e sulle pagine IG e Fb @paroleabraccio.
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Capita che sia la notte prima di Ferragosto, che si siano raggiunti i Cinquanta e tra afa e vescica che non è più quella di una volta la nottata si faccia problematica. Capita di aver acconsentito ad andare qualche giorno alla casa al mare con mamma e papà, che sono ormai vecchi e non si sopportano più. A volte ci si lascia trascinare in certe cose…Capita a volte che ci si senta nel posto sbagliato, altre ancora che ci si senta proprio sbagliati, come se il Creatore – o chi per lui – si fosse distratto un attimo durante la partita di Risiko in cui ha piazzato noi sulla Terra. E mentre la notte di Fregene sa di sudore e di ricordi degli anni Ottanta, capita di veder sbucare – non senza spavento – un bambino dal nulla. Un bambino impertinente e dispettoso, uscito proprio da quegli anni, che ha come unico scopo quello di portarci per mano in un universo di ricordi e aneddoti, tra illusioni e delusioni, spensieratezza e risate. È un viaggio difficile, a volte, anche quando l’amore di mamma circonda il protagonista:
“Piango perché mamma mi dice sempre che sono un bambino speciale, ma il motivo per cui lo sono, alla fine, non lo sa neppure lei quindi, nel dubbio, mi ama in tutti i modi possibili e senza smettere mai. Il suo amore è come quando al mare ci sono i cavalloni, che mentre ti fai il bagno ti travolgono sempre più forte buttandoti sotto, e tu all’inizio ridi, ti diverti, spunti l’acqua che hai bevuto e ne vuoi ancora, ma dopo un po’ non ne puoi più, sei stanco e ti fanno male le gambe, vorresti solo che smettesse perché non fai in tempo a tirarti su che arriva subito un’altra ondata, più alta e più forte di quella di prima, che ti ributta sotto.”
Ed è difficile essere quel bambino che vorrebbe il camper della Barbie e si ritrova con quello di Ken, marrone e brutto, mentre quello di Barbie era proprio rosa, bello e fashion come avrebbe desiderato. Giovanni Lucchese, però, rende questo viaggio nel passato una vera avventura, ricca di personaggi sopra le righe, al di là degli stereotipi, un’umanità variopinta, unica, caciarona anche. Già dall’esordio, con la raccolta di racconti Pop Toys (Alter Ego, 2016), Lucchese interpreta la realtà tramite la lente di un’ironia intelligente, che sa togliere peso anche alle situazioni dolorose, che sa infondere nelle storie un senso di riscatto. Perché in fondo, è più facile capirlo così, che nessuno nasce sbagliato.
Silvia Guberti
Il link alla recensione su Il Loggione Letterario: https://tinyurl.com/4z222bsb
Contenuti curiosi: “La borsa era talmente piena da rendere difficile la ricerca. E infatti tirò fuori prima un lucchetto, poi tre graffette incatenate, un pettine, due preservativi, un ciuccio, un rossetto, sicura che le chiavi sarebbero apparse per ultime”. Felicità fuggente: “«È come se la gente non lo sapesse ancora dopo millenni… Voglio dire… è strano no? Tutti credono di non essere felici per quella cosa che non hanno avuto. Ma quelli che ce l’hanno mica sono più felici.»”. Che cos’è l’amore: “Pietro aveva teorie precise e inscalfibili sull’amore: biasimava i colleghi, gli amici e i conoscenti che abbandonavano un letto tiepido per uno caldo. Diceva che il tiepido è il destino ineluttabile del caldo e che non ha senso passare la vita a cercare qualcosa di tanto effimero come la passione”.
È in libreria Affetti non desiderati di Elena Rui (Arkadia 2024, pp. 124, € 15).
Elena Rui, scrittrice, con la sua raccolta di racconti Fiale ha vinto il “Premio Malerba” ed è stata pubblicata l’anno successivo dalla MUP di Parma. Nel febbraio del 2021 Garzanti ha pubblicato il suo primo romanzo La famiglia degli altri che ha riscosso un buon successo di pubblico e critica. Miriam ha accettato un appuntamento con un cliente che l’ha corteggiata, sperando che vada bene perché ha lasciato le chiavi di casa. Patrizio è a Nizza per ritrovare l’ispirazione artistica, ma l’aggressività lo tormenta. Anna e François hanno litigato durante una cena romantica. Lidia ha lasciato il marito ma il nuovo monolocale è infestato dai topi. Amina vuole mantenere il lavoro in un hotel parigino ma il marito preferirebbe vederla a casa. Racconti di uomini, di donne e dell’amore come prova che ci svela quanto siamo inadeguati nelle nostre relazioni.
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Riconosco il dolo, non la premeditazione. Ma mi lasci raccontare la storia dall’inizio. Le cose sono sempre più complicate di quello che sembrano. Non c’è stato nulla di sordido o di… perverso fra me e Tedeschi. Ci siamo scritti per mesi senza mai vederci: messaggi casti, pieni d’imbarazzo e di pudore. E poi guardi che le prime volte non è stato un granché. A letto, intendo. Poi con il tempo abbiamo imparato a conoscerci e alla fine è vero che siamo diventati due ottimi amanti. Ma siamo scivolati prestissimo, senza transizione, in una sollecitudine affettuosa davvero intollerabile, peggio di un matrimonio. Ha presente quel sentimento sciapo, fraterno o addirittura paterno? Una cosa umiliante. Sì, sì, lo scriva, pure. Mi era sembrato – in un primo momento non avevo elementi che mi permettessero altre interpretazioni – che una volta rassicurato sulla sua prestanza, Tedeschi si fosse sentito intralciato dal desiderio che aveva risvegliato. La verità si è rivelata peggiore, come ben sa, ma guardi, fosse stato anche solo il banale voltafaccia di chi si è stancato della solita minestra… beh, insomma, la libido di una donna che si avvicina alla menopausa va trattata con rispetto, non crede? Il mio corpo ha smesso d’interessarlo piuttosto presto… Sta scrivendo? Sì, sì, certo, scriva: è importante.
(incipit del racconto Audiofilia)
Carlo Tortarolo
Il link alla recensione su Satisfiction: https://tinyurl.com/3fzdf8c5