Un giorno ti racconterò

Un estratto del romanzo di Dora Esposito

 

 

 

 

GIULIA

 

 

Ore 12:00

 

“È agosto, cosa puoi pretendere d’altronde? È logico che faccia tutto questo caldo. Stai buona bionda, sarà molto difficile, ma immagina di essere ai Fiordi Norvegesi, invece di stare ferma nel traffico, chiusa in un taxi che ti sta portando all’aeroporto di Linate”.
La mia vocina nel cervello mi rassicura. Beata lei che sa sempre tutto, beata lei che è più calma di me. Nel taxi alla radio passa Despacito. Oramai la puoi trovare anche alla messa della domenica, se sei credente, nelle migliori chiese del mondo o all’Angelus del Papa. Se solo il taxista abbassasse un po’ il volume, starei molto meglio. Il taxi si ferma all’aeroporto. La gente con le valigie mi cammina sui piedi, ma lasciamo stare… In fondo sono pur sempre un fantasma, no? Ah no… per fortuna mi sono ricordata di esistere ancora. Benedetto sarcasmo che non mi abbandona nemmeno nei momenti più difficili! Faccio le corse per arrivare al check-in, ma mi avvisano che l’aereo fa “giusto” due ore di ritardo. Oramai non mi resta che aspettare. Cosa saranno mai centoventi minuti? Sono solo due ore e, in due ore, possono succedere tante cose, per esempio potrei iniziare a trovare un bel posto dove sedermi, così ho modo di buttare tutte le mie paranoie su una sedia, facendo qualche chiamata, inviando qualche messaggio a qualcuno che forse lo visualizzerà senza neanche rispondere. No, non sono pessimista, è che le cose già le so, già so come andranno. Mi guardo un po’ intorno, trovo finalmente un posto per sedermi, mi sposto il ciuffo del mio caschetto biondo, poso le mie due borse ingombranti per terra, faccio un bel sospiro di sollievo, e finalmente riesco a sedermi, così ne approfitto anche per dare un’occhiata a quel libro che non sono riuscita a leggere durante il tragitto…
Ah, non mi sono presentata, vero? Mi chiamo Giulia. Non sono bella, sono un tipo affascinante, dicono. Dicono anche che sono molto sveglia, vivace, sognatrice, finta stronza. Sono del segno del Capricorno, questo ve lo posso garantire: molto irrequieta, romantica quanto basta, perché il troppo fa venire il diabete, sensibile fino a farla diventare una vera e propria malattia, empatica, molto testarda, severa con me stessa. Quando prendo un impegno, lo porto a termine. Quando voglio qualcosa o qualcuno, mi do pace solo quando l’avrò ottenuta, m’innamoro subito e in silenzio, ma sono innamorata anche della vita e, se arrivasse pure l’amore, quello vero, forse sarei una donna completa. Ma non è da trascurare un altro piccolo particolare, sono sempre, costantemente in cerca di un nuovo lavoro e soprattutto sono napoletana. Ho le lentiggini, sono bionda e ho gli occhi azzurri. Con questo vi basterà capire che dai tratti somatici non sembrerebbe però dal mio caratterino spicca fuori tutta la mia napoletanità.


Arkadia Editore

Arkadia Editore è una realtà nuova che si basa però su professionalità consolidate. Un modo come un altro di conservare attraverso il cambiamento i tratti distintivi di un amore e di una passione che ci contraddistingue da sempre.

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