Un'antologia che ammalia con una magistrale modulazione dei registri narrativi e una lingua distillata, impreziosita da una vena poetica che non abbandona mai.
Un'antologia che ammalia con una magistrale modulazione dei registri narrativi e una lingua distillata, impreziosita da una vena poetica che non abbandona mai.
Paco Inclán costruisce una sorta d’investigazione di eventi strani, in cui il reale obiettivo passa in secondo piano, ispirando gli imprevisti con cui il protagonista costruisce la sua esilarante narrazione, parlando con gli abitanti del luogo, studiando le loro tradizioni, cercando di capire il vero motivo che lo ha spinto fin lì.
Una commedia in cui Venezia fa da sfondo ai nostri anni migliori
Un viaggio che si snoda attraverso nove racconti articolati idealmente in tre sezioni tematiche che formano un percorso unitario nelle dimensioni della memoria, del sogno come territorio di una possibile riscoperta dell’identità, delle profondità cosmiche intese come realtà e metafora dell’ignoto e dell’oltre.
Un romanzo sul mondo delle band musicali, scoppiettante di humour e di personaggi esilaranti.
Un affascinante viaggio narrativo e iniziatico tra le leggende orali, la religione, la favola, l’alchimia, lo spiritismo, la numerologia, ma soprattutto all’interno della lunga sequela storica di episodi di discriminazione ed esclusione femminile dal sapere.
Arun, Sara, una terra lontana lasciata per povertà, una nuova patria che forse non saprà accoglierli e capirli.
Esistenze conosciute e sconosciute si intrecciano e si ritrovano a far parte di un unico disegno architettato involontariamente dalla protagonista che lotta per non morire.
Con ironia, Pablo d’Ors ci narra le vicende di un giovane che tutti siamo o siamo stati.