Data / Ora
Date(s) – 05/05/2024
6:00 pm – 8:00 pm
Luogo
Museo Archeologico La Civitella
Categorie
Presentazione libri
Presentazione de “La forma del desiderio” di Andrea Magno presso la Sala dei Frontoni del Museo Archeologico Nazionale “La Civitella” a Chieti domenica 5 maggio 2024 alle ore 18:00.
Dialogherà con l’autore Tonita Di Nisio
Letture a cura di Emanuela Di Maggio e Giancamillo Marrone.
Non mancate!
Il link alla segnalazione su Abruzzo Oggi: https://tinyurl.com/38hhnvst
La forma del desiderio, Andrea Magno, Arkadia. Nella vita non ci si può che immergere, lasciandosi andare alla corrente, ché due volte, del resto, nello stesso fiume non ci si può bagnare, perché tutto muta sempre, sia lui che noi: Magno dà alle stampe una silloge potente che celebra la forza della vita e della passione in tutte le sue declinazioni. Da leggere.
Gabriele Ottaviani
Il link alla segnalazione su Convenzionali: https://tinyurl.com/yeywz2t9
Andrea Magno da oggi in libreria e negli store online
L’Aquila 19 aprile 2024. Una raccolta di poesie del direttore artistico del Festival Autori in piazza di Chieti. Andrea Magno scrive in versi da anni per la sua esigenza di esprimere le proprie emozioni. Lo fa di getto, su un foglio bianco. Esordisce nella poesia con Sotto falso nome, segue Sotto falso nome, Da qui ho un posto comodo, Fuori dal coro. Ospite al Carta Carbone Festival, Sirmio International Poetry Festival e altri importanti appuntamenti letterari. Presente nelle riviste e antologie di settore. Dal 2016 è direttore artistico del Festival culturale Autori in Piazza a Chieti.
LA FORMA DEL DESIDERIO, ARKADIA, 2024
La poesia è un modo per guardare se stessi e gli altri?
Andrea Magno sperimenta questa ricerca con l’osservazione attenta del mondo che lo circonda, che si trovi in riva al mare, immerso nel silenzio, puntando lo sguardo all’orizzonte, o nel caos di una metropoli. L’introspezione scaturisce da momenti particolari, in cui l’occhio metaforico è rivolto alla propria anima, all’esistenza che palpita in ogni angolo dell’universo. Le mani del poeta scavano nelle onde e nell’aria in cerca di legittima felicità e di necessaria bellezza.
Angelozzi Comunicazione
Il link alla segnalazione su Abruzzo Popolare: https://tinyurl.com/57uackaz
Il siciliano Andrea Magno, direttore artistico del “Festival Autori in Piazza” di Chieti, si esprime in versi, da anni. Lo fa per accontentare la sua esigenza di mettersi a nudo, esprimere le proprie emozioni prima ancora di definirle, a farlo ci penseranno le parole, che, una dopo l’altra, scrive di getto sul foglio bianco. “La forma del desiderio” (Arkadia Edizioni Poesia) è la sua ultima raccolta di componimenti, che arriva a 7 anni dall’ultima pubblicazione, perché «Ci vuole tempo per scrivere poesie, le emozioni sono lente».
Come nascono le sue poesie?
«Dal mio modo di vedere le cose in una certa maniera, che poi diventa parole. Sarebbe più corretto dire, anzi, che sono emozioni che si trasformano in parole, diventano poesia quando qualcuno le legge e si emoziona. Nascono da storie di tutti i giorni, da qualsiasi cosa, incontrando con una persona, mangiando un buon piatto».
Quanto è importante per lei la Sicilia nella scrittura?
«Si dice che chi nasce isolano resta isolano e se lo porta in qualunque parte del mondo vada. Io porto sempre dentro di me la Sicilia. Aa quando la vedo da fuori sono un po’ arrabbiato, perché ci sono tante possibilità non sfruttate. La Sicilia è il posto a cui sono aggrappato sempre, ovunque vada. La Sicilia resta la Sicilia, non è soltanto una terra natia. Poi storicamente sono passati tutti dall’isola: da cui abbiamo cercato di prendere il meglio, ma abbiamo preso anche il peggio. Per quanto riguarda le mie liriche, non ho mai pensato a cosa volessi far vedere ai lettori. Mi accorgo che quando leggono le mie poesie, ognuno trova una Sicilia diversa: chi bellissima, chi tristissima. Quando scrivi non hai la percezione del finale, che arriva dopo e in ogni caso non è mai esattamente quello che pensavi di mostrare durante la fase della scrittura. Ognuno da una poesia tira fuori quello che sente, la mia emozione da singola diventa multipla, perché da mia passa al lettore, cambiando».
Poi c’è l’amore, per una donna e per tutte le donne.
«Amore e ammirazione, non soltanto dettata dalla bellezza fisica, estetica, ma anche dalla forza e dal desiderio, non di possessione della donna o, meglio, il desiderio c’è, ma deve essere mio e di una possibile donna, devono amalgamarsi, diventando un unico desiderio. Poi, c’è sempre una donna dietro uno scrittore, anche se non è dimostrabile. Ci sono sempre tutte le donne e una in particolare, ha la funzione di ispirare l’autore, nemmeno come figura reale, ma come visione. Si tratta di esprimere un desiderio visionario. So di scrivere delle poesie che delle volte possano risultare forti, per via della scelta di utilizzare parole pesanti, ma il poeta quando sente di dover scrivere un determinato nome, deve scrivere quello, non può scriverne altro. Non c’è un’altra parola per dire una cosa che ha sentito in quel modo».
Il suo è un racconto nostalgico?
«La nostalgia è sempre presente. I ricordi non sono altro che la nostalgia di qualcosa che è stato. Infatti, eliminiamo determinati ricordi, perché non ci interessano. La nostalgia è necessaria nella misura in cui mi perette di guardare a oggi e a domani, non è un rifugio. Mi spinge ad andare avanti, è un aiuto. I ricordi, la nostalgia ci aiutano a continuare a vivere, alimentano la speranza».
Alessandra Farro
Il link all’intervista su Il Mattino: https://tinyurl.com/yyr9v9ef
Siciliano dell’estremo sud, a volte viandante, altre volte stanziale, scrive contrapponendo la scrittura alla sua formazione scientifica. Ha esordito nella poesia con la raccolta Sotto falso nome (2014). Segue Da qui ho un posto comodo (2017). Insieme a Monica Conserotti ha curato la mostra di fotografia unita alla poesia dal titolo [Re]Fusioni: Un click di parole, presentata alla Settimana Mozartiana di Chieti (2016) e al CartaCarbone Festival di Treviso (2017). Nel 2017 ha partecipato al Sirmio International Poetry Festival. Sempre con Monica Conserotti ha curato le mostre [Re]Visioni: Shooting Haiku e [Re]Furtive: Donne che fotografano Donne. La sua lirica Una gabbia è stata ispirazione per un quadro dell’artista Antonio Minerba. Nel 2020 ha curato la raccolta Fuori dal coro e diversi suoi altri lavori sono apparsi in riviste e antologie specialistiche. Dal 2016 è direttore artistico del “Festival Autori in Piazza” che si tiene a Chieti nella terza settimana di luglio di ogni anno. Per Arkadia Editore ha pubblicato La forma del desiderio (2024).
Il caldo è arrivato, prima del previsto e forse le stagioni si metteranno in linea con ciò che sono le attese. Anche il libro da canto suo risveglia la stagione del dolce dormire, iniziando dal flashback di Valeria Biuso, scrittrice etnea trapiantata in Toscana, che a distanza di quattro anni del successo “Anche la morte ascolta il jazz”, torna con un nuovo romanzo, “Cadaveri squisiti” che si aggiudica il libro copertina, e cin una nuova casa editrice, Re Artù Edizioni, e con un genere tutto nuovo con narrazione più potente del romanzo che la impose all’attenzione del pubblico nazionale. Alltro flashback è quello di “Una vita a cottimo” della messinese Giusi Arimatea, ben nota per i successi letterari e teatrali negli anni colpiti dal Covid, che ritorna per i tipi di Pungitopo Edizioni. Non mancano altre attese dopo i successi di autori consolidati e di altri che furono debuttanti: da Alberto Cardillo, che per Bonfirraro pubblica “Pensiero forte. Viaggio con Kelsen nella crisi della democrazia”; a Fabrizio Escheri, il panoramita che battezzò la collana “Le nuove Delie” di Ianieri Editore, che rientra nel giallo/noir con “Quattro di coppia“; a Crocifisso Dentello con “Scuola di solitudine (La nave di Teseo); alla nuova silloge di Andrea Magno, “La forma del desiderio” (Arkadia). Doppiette di titoli per NN Editore con “Il libro dell’oca” di Yiyun Li e “La variabile Rachel” di Caroline O’Donoghue, e per Morellini con Mirko Cova autore di “Cina. Usi, costumi, tradizioni” ed Elisabetta Giromini con “Centomila tulipani“. Finiamo i nostri consigli con i saggi su “Guglielmo Marconi e la Marina italiana. Storia di un legame indissolubile” di Silvano Benedetti (Töpffer Edizioni) e sul carteggio ritrovato “Aldo Moro Pietro Nenni. Il carteggio ritrovato 1957-1978” a cura di Stefano Godano, Renato Moro, Antonio Tedesco, pubblicato per i tipi di Arcadia Edizioni. Poker in casa Armando Editore, lunedì 15 aprile, con “Tutta l’autostima che voglio” di Sole Lancia, “Quisquiliae e verità” di Claudio Marzorati, “Essere coscienza vertigine” di Silvio Maresca, e “Il paesaggio della Gioconda. Storia di una ricerca” di Silvano Vinceti.
Libro copertina: Cadaveri squisiti di Valeria Biuso, Re Artù Edizioni
La verità ha tante facce, ma a volte ne mostra a malapena una. E quell’unica faccia non interesserebbe comunque a Sebastiano, che alla fisiognomica preferisce un campionario di maschere. Ha allestito il suo palco di bugie a Milano, in un appartamento pieno di soprammobili kitsch e sex toys della sua coinquilina Clara, un’eccentrica camgirl. Dietro ogni finzione si nasconde una spinta autodistruttiva, un’urgenza nevrotica radicata nell’ossessione per la violenza che lo ha segnato fin dall’infanzia e che ha raggiunto l’apice durante la tormentata relazione con Manfredi all’università. Dopo l’ennesimo tentativo di suicidio fallito, Sebastiano fa ritorno a Catania per rincorrere i fantasmi di un passato distorto che si mescola al presente, rivelando contraddizioni e antitesi che lo trascinano sempre più a fondo nel baratro allucinato della sua esistenza.
L’autrice
Catanese trapiantata a Pisa. Appassionata da sempre le lingue, il modo in cui ogni cultura definisce in modo peculiare le porzioni universali di realtà, crede che la traduzione serva a costruire non soltanto ponti tra culture diverse, ma lenti attraverso le quali comprendere modi diversi di percepire il tangibile. Il sottotitolaggio connette due delle sue più grandi passioni: le lingue e i contenuti audiovisivi, è infatti una grandissima consumatrice di serie tv, film e documentari. Oltre a questo è un’incallita lettrice e si occupa di scrittura creativa da diversi anni.
Libro controcopertina, Una vita a cottimo di Giusi Arimatea, Pungitopo
Vincenzo Sottile, cottimista, nel chiaro intento di custodirne la memoria, prova a ricostruire quell’ordito di storia familiare, e a riappropriarsene lungo un passato che denuda, orienta, assolve. Sullo sfondo, la grande storia che entra dal piccolo schermo, dalle edicole dei giornalai in quegli anni senza internet dentro ai quali il mondo ancora non correva. È la storia filtrata dagli occhi del protagonista: curiosi, permeabili, lucidi. Quello compiuto dall’io narrante, attraverso rapide evocazioni di un passato, è un viaggio nei sentimenti, nei legami che hanno delineato il suo percorso esistenziale. Il sospeso emotivo che l’individuo si porta dentro, tra il dramma e la poesia, l’amore e i vuoti, la speranza e il dolore, le paure e le più insospettabili variazioni del vivere.
L’autrice
Messinese. Giornalista (collabora con quotidiani e periodici regolarmente registrati, in prevalenza nei settori culturale e sportivo), insegnante in scuole pubbliche (italiano, latino, storia, geografia), collabora con diverse agenzie editoriali, scrive e segue l’evoluzione del cinema e del teatro scrivendo soggetti, sceneggiature e dialoghi di cortometraggi e film. Si occupa anche di ricerca storica curando saggi storiografici. “Una vita a cottimo” è il suo secondo romanzo.
In libreria
Crocifisso Dentello, Scuola di solitudine, La nave di Teseo
Al termine di una presentazione letteraria, l’autore viene avvicinato da un uomo che si rivela essere Walter, un suo compagno di seconda media. Dapprima reagisce con insofferenza, non vuole rievocare un’amicizia “durata quanto un temporale estivo”, ma ben presto l’incontro diventa l’occasione per tornare indietro nel tempo. Il viaggio nella memoria delinea il ritratto di un bambino e di un adolescente timido e solitario, umiliato da un padre – muratore meridionale sfinito dal lavoro e in perenne difficoltà economica – incapace di accettare la sua diversità, e protetto da una madre troppo apprensiva per lasciargli un autentico spazio di crescita. A scuola l’autore, nell’indifferenza degli insegnanti, è la vittima designata dei bulli della classe, che ne disprezzano l’umiltà delle origini, l’incomprensibile passione per la letteratura e la sostanziale incapacità di essere come gli altri. L’amicizia con Walter sembra spezzare il suo isolamento sociale, ma alla fine del racconto emerge una verità amara e scioccante.
Yiyun Li, Il libro dell’oca, NN Editore
“Il mondo non ha posto per due ragazze come noi,
anche se allora ero dura di comprendonio e non capivo che Fabienne,
insultata, ostacolata, e anche mortalmente ferita, cercava di farsi beffe di quel mondo,
per lei stessa e per me.” Francia, anni Cinquanta. Amiche inseparabili fin da piccole, Fabienne e Agnès sono cresciute a Saint Rémy, un piccolo paesino rurale. Agnès è beneducata e schiva, va bene a scuola ed è ignorata dalla famiglia; Fabienne è intelligente e feroce, e dopo la morte della madre e della sorella deve occuparsi del padre e del fratello. Le due ragazzine vivono in un mondo tutto loro, tra avventure ora innocue ora crudeli, create dalla sconfinata immaginazione di Fabienne, che un giorno affida ad Agnès una serie di macabri racconti perché lei li metta per iscritto. Le storie diventano un libro che viene pubblicato a nome di Agnès, e il successo è tale da catapultare la ragazzina a Parigi e poi a Londra, fino alla scuola d’élite di Mrs Townsend. Ma con il passare del tempo, Agnès si sente sola e sradicata, colpevole di vivere la finzione creata dall’amica, e così decide di tornare a casa per affrontarla. Il libro dell’oca è un romanzo vivido e appassionante, che racconta l’assoluta intensità di un’amicizia tra due ragazzine, in cui amore e violenza diventano inseparabili e creano un mondo più reale della realtà. Con lucida compassione, Yiyun Li esalta il tessuto vibrante e sovversivo dell’infanzia, che come la letteratura ha il potere di plasmare il nostro destino. Questo libro è per chi teme che l’immaginazione della felicità sia più fragile delle altre fantasie, per chi avrebbe voluto che L’amica geniale non finisse mai, e per chi desidera la tranquillità dell’oca, felice di passare la propria vita sospesa in un incantevole sogno acquoreo.
Le uscite di venerdì 12 aprile
Alberto Cardillo, Pensiero forte, Bonfirraro
Il panorama politico contemporaneo è segnato da un crescente smarrimento culturale e ideologico, un diffuso disinteresse verso le istituzioni e una pericolosa tendenza all’antipolitica. In questo contesto, emerge Pensiero forte: Viaggio con Kelsen nella crisi della democrazia, il nuovo saggio di Alberto Cardillo, edito da Bonfirraro, che promette di offrire un’analisi profonda e prospettive innovative per il futuro della democrazia europea. Il saggio è arricchito dalla prefazione di Ignazio La Russa, i contributi di Gaetano Galvagno e Saro Sorace, e le interviste a Salvo Andò ed Enzo Trantino. La première del libro si terrà a Giarre presso il Salone degli specchi del palazzo Comunale, mercoledì 17 aprile alle ore 18. Alla presentazione, oltre all’autore e all’editore Salvo Bonfirraro, interverranno il costituzionalista e già ministro della difesa Salvo Andò, lo storico Andrea Cerra, il giornalista Saro Sorace. Modera l’incontro il giornalista Giuseppe Timpone. L’autore, con acume e rigore intellettuale, si propone di risalire alle radici del pensiero politico europeo, individuando in esse le fondamenta per una possibile rinascita. Attraverso una ricognizione delle ideologie del passato e un’analisi dei nuovi ordini mondiali in formazione, Cardillo evidenzia la necessità impellente di ridefinire i contorni della democrazia liberale per affrontare le sfide del presente e del futuro.
Al centro del libro c’è il contributo di Hans Kelsen, padre del costituzionalismo moderno, la cui opera si rivela essenziale per una nuova costruzione della politica, dei partiti e del parlamentarismo. Pensiero forte: Viaggio con Kelsen nella crisi della democrazia non si limita a un’analisi accademica, ma si configura come un invito alla condivisione di idee capaci di contrastare il dilagare dell’antipolitica e di ristabilire i principi fondamentali di una democrazia partecipativa e rappresentativa.
Alberto Cardillo, autore del libro, afferma con determinazione: “Sono profondamente convinto che in un’epoca di turbolenze politiche e culturali, sia fondamentale riscoprire le radici del pensiero politico europeo per tracciare un cammino verso un futuro più luminoso. Con Pensiero forte: Viaggio con Kelsen nella crisi della democrazia, ho cercato di offrire una prospettiva che vada oltre le analisi superficiali, concentrandomi sulle idee forti e sulle strutture concettuali che possono costituire un baluardo contro l’antipolitica dilagante. Spero che questo libro possa contribuire a stimolare un dialogo costruttivo e a ispirare azioni concrete verso una democrazia più partecipativa e inclusiva”. Quest’opera si presenta come un richiamo alla riflessione, una guida per guardare oltre l’orizzonte del presente e costruire un futuro in cui la politica sia uno strumento di progresso e coesione sociale. Pensiero forte: Viaggio con Kelsen nella crisi della democrazia è destinato a diventare un punto di riferimento imprescindibile per coloro che cercano chiarezza e prospettive nel caos politico contemporaneo. L’editore Salvo Bonfirraro, condivide l’entusiasmo per questa pubblicazione rivoluzionaria, dichiarando: “Siamo orgogliosi di presentare quest’opera che non solo analizza la situazione attuale, ma offre una guida per il rinnovamento della politica e della democrazia. Con Alberto Cardillo, siamo certi di poter contribuire significativamente al dibattito culturale e politico del nostro tempo”. Con una prosa avvincente e un approccio incisivo, Alberto Cardillo ci offre un’opera destinata a lasciare un’impronta significativa nel panorama nazionale e nel dibattito politico e culturale del nostro tempo.
Fabrizio Escheri, Quattro di coppia, Ianieri
Un romanzo scritto come una gara di canottaggio, lo sport in cui si va avanti remando all’indietro e si arriva di spalle al traguardo, con gli occhi puntati alla partenza. Quattro amici, quattro compagni di barca – Luca, Sergio, Johnny e Vito – da adolescenti diventano giovani uomini. La vita, proprio come quel tipo di competizione, alterna varie fasi e non sempre alla fine si giunge vittoriosi. Allo start si offre il massimo dell’impegno per emergere tra i concorrenti, poi si allunga per mantenere il distacco o recuperare il ritardo, infine si rallenta per prendere fiato e prepararsi al rush finale. Ma Sergio a quel traguardo non arriverà, perché sarà ucciso. Luca, il capovoga del quattro di coppia, non si arrenderà all’esito delle indagini sulla sua morte e cercherà di coinvolgere anche gli altri due amici nella ricerca della verità. Che spesso è molto amara.
Le ucite di martedì 16 aprile
Silvano Benendetti, Guglielmo Marconi e la Marina italiana. Storia di un legame indissolubile, Töpffer Edizioni (Oltre)
Tutto è stato già scritto sulla vita di Guglielmo Marconi, dalla sua nascita il 25 aprile 1874 a Bologna, fino alla sua morte a Roma il 20 luglio 1937; per questo, senza entrare eccessivamente negli aspetti più tecnici dei suoi studi e delle sue scoperte, il testo presenta i cardini che hanno determinato la grandezza di Marconi come scienziato e sperimentatore: la formazione scientifica, come giunse per primo al traguardo della telegrafia senza fili, superando personaggi ben più titolati e affermati di lui, come le sue ricerche siano sempre state un passo avanti agli altri scienziati, fino allo studio delle onde radar poco prima della sua morte, avvenuta a soli 63 anni. La vera novità di questo saggio è fondata sugli straordinari rinvenimenti di reperti avvenuti negli ultimi anni alla Spezia, sui quali mancava ancora una pubblicazione ufficiale. Attorno a queste novità eccezionali, nel 2017 il Museo Navale della Spezia ha inaugurato una intera sala dedicata a Guglielmo Marconi, dove sono esposti questi nuovi reperti marconiani originali, i più antichi al mondo, insieme a una collezione di apparati originali utilizzati dalla Marina italiana a partire dal 1897, e una porzione dello scafo di nave Elettra, laboratorio navigante dello scienziato. Il saggio si sviluppa attraverso un ideale parallelo tra l’attività scientifica di Guglielmo Marconi e lo sviluppo della radiotelegrafia all’interno della Marina italiana; le sperimentazioni sono state rese possibili dal suo stretto rapporto di collaborazione con la Forza Armata che portò enormi giovamenti allo sviluppo della radio; non manca nelle pagine il racconto di Marconi uomo, industriale e patriota.
Questo saggio è corredato da un ricchissimo apparato iconografico costituito da 110 fotografie in bianco e nero, inserite nel testo, e 50 fotografie a colori in un apposito inserto
Leuscitedi lunedì 15 aprile
Sole Lancia, Tutta l’autostima che voglio, Armando Editore
Illibro si rivolge a tutti coloro che desiderano realizzare la versione migliore di se stessi, migliorando il loro stile di vita, il target è dunque una fascia molto ampia di persone, in quanto è appurato che dietro ogni limite o fallimento c’è un problema di autostima. Il libro si compone di tre parti: 1) Test di autovalutazione 2) Diari di autostima 3) Esercizi pratici Nella prima parte il lettore individua il proprio livello di autostima nei diversi ambiti della sua vita. La seconda parte alterna storie di pazienti a testimonianze di personaggi di successo: i primi evidenziano i limiti e gli effetti negativi di una bassa autostima, i secondi dimostrano la crescita e i risultati positivi che un’alta autostima genera. La terza parte propone preziosi esercizi pratici mirati ad aumentare l’autostima del lettore negli aspetti in cui è risultata più fragile dai punteggi dei test. L’autostima è una parte fondamentale della personalità da cui dipendono alcuni fra gli aspetti più importanti del Sé: la sicurezza, la fiducia in se stessi, l’accettazione di sé, il benessere personale, la realizzazione personale sia interiore che esteriore e il successo. Puoi capire dunque quanto sia vitale avere una buona e salda autostima. L’autostima rappresenta il valore che dai a te stesso, la misura in cui ti piaci e ti ami.
Silvano Vinceti, Il paesaggio della Gioconda. Storia di una ricerca, Armando Editore
Dopo anni di ricerca Silvano Vinceti è riuscito a individuare con esattezza i luoghi rappresentati nel più famoso quadro di Leonardo. La scoperta ha destato attenzione in tutto il mondo. Sono usciti importanti servizi tra cui Rai News 24, Sky, Tg5, Italia 1, TGCom, CNN, CBS, Le figarò solo per citarne alcuni. Il libro Il paesaggio della Gioconda racconta l’affascinante ricerca condotta da Silvano Vinceti che porta all’identificazione del paesaggio raffigurato alle spalle della celebre opera di Leonardo da Vinci. Grazie a studi approfonditi e all’analisi dettagliata del dipinto, l’Autore giunge alla conclusione che il paesaggio potrebbe essere ispirato da una catena montuosa e un piccolo specchio d’acqua situati nel territorio del comune di Moncenisio. Attraverso una narrazione coinvolgente e ricca di dettagli storici e artistici, il libro traccia il percorso seguito da Vinceti nella sua ricerca, svelando al lettore nuove prospettive sul capolavoro di Leonardo. Grazie a questa scoperta, si apre uno scenario affascinante che permette di approfondire la conoscenza dell’opera e dell’artista, offrendo una nuova chiave di lettura del famoso dipinto e della sua incredibile complessità. Un libro che appassionerà gli amanti dell’arte e della storia, portando alla luce nuove prospettive e stimolando la curiosità e l’immaginazione.
Silvio Maresca, Essere coscienza vertigine, Armando Editore
L’esaltazione occidentale della “presenza”, di una razionalità lucida e di una piena autocoscienza, l’aspirazione a una visione oggettiva, chiara, distinta e incontrovertibile del reale, finiscono per corrodere le stesse basi della razionalità, della consapevolezza e della socialità, per disgregarsi ed essere travolte da radicalismi, tribalismi, conflittualità, perdita di valori collettivi. Le stesse discipline personali di intensificazione dell’attenzione e di mindfulness sono un estremo tentativo di radicamento e ancoraggio a una realtà sempre più instabile, liquida, destrutturata; è certamente bene che le capacità di focalizzazione e consapevolezza siano educate e migliorate; ma un eccesso di enfasi su tali aspetti rischia di esaltare l’autoreferenzialità e di far perdere il contatto con il mondo.
Claudio Marzorati, Quisquiliae e verità, Armando Editore
Fabrizio a 42 anni perde improvvisamente, nell’arco di una mattinata, tutte le certezze che gli avevano dato stabilità e tranquillità; lavoro, moglie, casa e mezzi di sostentamento. La sua forza interiore e la sua innata volontà di agire gli permettono però, fin da subito, di risollevarsi voltando pagina e di proiettarsi verso un avvenire di successo personale e sociale ma in una nuova consapevolezza di libertà interiore da qualsiasi conformismo. Durante la vicenda assistiamo a fatti drammatici, talvolta comici e ad un bisogno del protagonista di scavare dentro sé stesso per trovare la sua personale “verità”. Il lettore scoprirà strada facendo le motivazioni del titolo Quisquiliae e verità vivendo intensamente le emozioni di Fabrizio, fino a giungere ad un finale sereno e rassicurante.
Le uscite di venerdì 19 aprile
Stefano Godano, Renato Moro, Antonio Tedesco, Aldo Moro-Pietro Nenni. Il carteggio ritrovato 1957-1978, Arcadia Edizioni
Un fitto carteggio, in gran parte inedito, di oltre trecento tra lettere, biglietti e telegrammi, consente di ricostruire il rapporto umano e politico che si venne a creare tra il democristiano Aldo Moro, per cinque volte Presidente del Consiglio, e Pietro Nenni, leader storico del Partito socialista italiano.
I loro scritti ci permettono di entrare nella «stanza dei bottoni» del primo governo di centro-sinistra negli anni Sessanta e di verificare i problemi concreti e le difficoltà in anni di grandi cambiamenti della società italiana. L’opportunità viene offerta dal libro Il carteggio ritrovato (1957-1978), in libreria il 19 aprile per le edizioni Arcadia con un’introduzione di Renato Moro, le prefazioni dei giornalisti Fabio Martini e Marco Damilano e a cura di Stefano Godano, Renato Moro e Antonio Tedesco (pagine 360, 21 euro).
Uomini diversi per estrazione politica e ideologica, per carattere e temperamento, ma uniti dall’esigenza di dare una forte spinta alla modernizzazione del Paese, Moro e Nenni collaborarono, pur tra difficoltà e ostracismi, per consentire all’Italia di raggiungere importanti risultati nell’ambito dei diritti dei lavoratori, dei diritti civili, del welfare e del contenimento degli squilibri economici dei territori dopo gli anni del frenetico boom economico.
Un primo aspetto è proprio il contributo che il centro-sinistra ha dato alla modernizzazione del Paese, con redditi migliori e più equamente distribuiti, l’accorciamento delle distanze tra il Sud e il resto del paese, il significativo abbassamento del tasso di analfabetismo.
“Accanto alle riforme più incisive (nazionalizzazione dell’energia elettrica, scuola media obbligatoria, Statuto dei lavoratori), la classe politica diede anche risposta a paure fondamentali come la vecchiaia e la malattia”, ricorda in una delle prefazioni Fabio Martini inviato del quotidiano La Stampa. “È allora che furono fissati i pilastri della sanità pubblica e del sistema previdenziale. È allora che nasce lo Stato sociale in Italia”.
Nel carteggio tra i due statisti emergono diversi elementi di interesse per gli storici e per coloro che intendono approfondire una stagione importante della vita politica italiana. In primo luogo, con un’angolatura nuova, le vicende e le dinamiche che hanno contraddistinto l’azione dei governi di centro-sinistra e le spinte politiche provenienti dai due principali partiti della coalizione, il Psi e la Dc, spesso in aperta contrapposizione.
“Nella storiografia sul centro-sinistra – ricorda Marco Damilano, giornalista, conduttore del programma Il cavallo e la torre su Rai Tre – è sempre prevalsa la critica, l’accento è andato sulle lentezze e le carenze, sul Paese mancato, più che sulle realizzazioni. Eppure, per i due leader l’operazione politica ha un valore in sé, l’incontro di diversi riformismi, aspramente contrastati per il movimento che provocano, più profondo dei singoli provvedimenti, dalla scuola alla programmazione alla riforma urbanistica, che costituiscono l’oggetto della contesa politica”.
Il carteggio rivela anche gli aspetti connessi al rapporto di stima e di fiducia che si viene a creare tra Nenni e Moro sin dalla fine degli anni Cinquanta. “Venivano da esperienze e da culture profondamente diverse – spiega Renato Moro, docente di Storia contemporanea a Roma Tre – ma costruirono un intenso rapporto umano. Moro fu certamente impressionato dalla limpidezza della figura di Nenni. Molto più giovane del Segretario socialista, Moro guardò certamente a Nenni con il rispetto dovuto a un leader anziano, carico di esperienza e di storia”.
Un rapporto umano che si conserva ben oltre la fase della collaborazione governativa e si spinge fino agli ultimi giorni di vita del leader democristiano, ucciso nel 1978 dalle Brigate rosse.
“Una vera amicizia tra gentiluomini – la definisce Renato Moro – che profuma di antico e che ci ricorda un modo di fare politica che non dobbiamo dimenticare”.
Mirko Cova, Cina. Usi, costumi, tradizioni, Morellini
Chi si reca in Cina convinto di sapere già tutto scoprirà di trovarsi di fronte a una realtà inafferrabile e ricca di sorprese, che niente ha a che fare con l’immagine “da esportazione” che abbiamo di questo popolo. Impero di Mezzo di un tempo e ora ruggente dragone locomotiva dell’economia mondiale, la Cina è infatti un universo a sé: linguisticamente, politicamente e culturalmente. Fra storia, cultura e utili consigli pratici per interpretare il comportamento cinese, la guida cerca di dare un’idea di cosa si troverà arrivati in Cina e come relazionarsi con gli abitanti per vivere pienamente e senza pregiudizi e brutte figure la scoperta di questo affascinante Paese.
Elisabetta Giromini, Centomila tulipani, Morellini
Nel corso di una prima missione archeologica a Persepoli, nel sud dell’Iran, Daria incontra Payam, con cui inizia una relazione. Incarcerata durante una delle manifestazioni del Movimento Verde per la rielezione di Ahmadinejad, viene fatta rientrare in Italia perdendo così ogni traccia di lui. In Iran tutti i media sono oscurati. Il ritorno è difficile. Dopo sei anni torna in Iran, e trova Payam ad aspettarla nel suo hotel. Riusciranno questa volta a vivere la loro relazione e superare le differenze ideologiche e culturali?
Andrea Magno, La forma del desiderio, Arkadia
C’è un modo per guardare se stessi e gli altri? Andrea Magno sperimenta questa ricerca con l’osservazione attenta del mondo che lo circonda, che si trovi in riva al mare immerso nel silenzio, puntando lo sguardo all’orizzonte o nel caos di una metropoli. L’introspezione scaturisce da momenti particolari in cui l’occhio metaforico è rivolto alla propria anima e all’esistenza che palpita in ogni angolo dell’universo. Le mani del poeta scavano nelle onde dell’aria in cerca di legittima felicità e di necessaria bellezza.
Caroline O’Donoghue, La variabile Rachel, NN Editore
“Ma chi volevo prendere in giro?
Il professor Byrne non era di certo venuto a casa mia nel cuore della notte
per fare le pulci alla mia libreria.Probabilmente si era già dimenticato che anch’io vivevo lì.
Pensavo ancora di essere al centro della storia, la protagonista,
solo perché era iniziato tutto in quel modo”. Rachel vive a Cork, in Irlanda, ha vent’anni e si paga gli studi lavorando in libreria; è alta e un po’ goffa, ma brillante e piena di risorse. Diventa coinquilina di James, sfrontato e intelligente, e tra loro nasce un’amicizia intensa e totale come un colpo di fulmine. Finché Rachel non rivela a James di avere una cotta per il suo professore di Letteratura, Fred Byrne. L’amico la aiuta a elaborare un piano per sedurlo, ma le cose non vanno come previsto: il professore si innamora di James, e allo stesso tempo Rachel inizia uno stage nella casa editrice di Deenie, l’ignara moglie di Byrne. Rachel fa di tutto per coprire la relazione dei due amanti e non ne parla nemmeno con Carey, il suo primo vero amore, ma il castello di bugie diventa troppo grande e la situazione le sfugge di mano, mettendo in pericolo la sua reputazione, il suo lavoro e il suo futuro. Caroline O’Donoghue dà vita a una moderna Bridget Jones, e racconta la vertigine che si prova scegliendo di restare leali alle persone che amiamo senza per questo tradire le nostre aspirazioni. Costruito come una commedia degli equivoci, La variabile Rachel è un’ode alle scelte folli ed eroiche dei vent’anni e all’amicizia più pura, capace di annullare ogni egoismo e di far sbocciare la migliore versione di sé. Questo libro è per chi ha trovato la felicità nel freddo di una casa studentesca, per chi ha imparato da Dolly Alderton tutto quello che sa, per chi affronta ogni istante come la scena di una serie tv, e per chi, in preda alla malinconica follia oceanica, sa di avere una persona speciale a cui affidarsi per tornare sulla terraferma.
Salvatore Massimo Fazio
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