Olivia Crosio, “Josh in fuga”
Dopo la bella serata dedicata ad Arkadia Editore presso la residenza letteraria fiorentina “Itaca” del 27 novembre, sono lieto di riproporre qui la mia recensione del romanzo Josh in fuga dell’autrice (e collega traduttrice) Olivia Crosio, uscito proprio per Arkadia a settembre, che qualche giorno fa è apparsa sul blog La Poesia e lo Spirito e che a Itaca ho avuto il piacere di presentare. “A volte ti capita tra le mani (e non per caso) un’autentica sorpresa letteraria, che inizi a leggere alle dieci di sera e ti tiene incollato fino all’ultima pagina, alle tre del mattino. Josh in fuga di Olivia Crosio è un romanzo non solo scritto bene, anzi benissimo da un punto di vista linguistico – cosa che non mi ha minimamente stupito, dopo aver letto e recensito l’altra uscita per Arkadia Editore dell’autrice, La mentalità della sardina – e conoscendola come un’eccellente collega traduttrice. È soprattutto una bellissima storia, che contiene un segreto circonfuso d’ironia e sapiente critica sociale, ma anche di affetti e intensa umanità, capaci di immergerci nell’abisso luminoso di una personalità affascinante: quella di un misterioso visitatore di Milano, che una sera invernale piomba nella metropoli con fare naif e movenze “imbranate”, ma anche con grande simpatia e fascino mediorientale, e inizia a combinare guai a cui trova sempre, rocambolescamente, una soluzione. Soprattutto da quando incontra e fa amicizia con una polemica ma adorabile barista, Miranda, che diventa la sua accompagnatrice in un “pellegrinaggio” notturno per il capoluogo lombardo, durante il quale incroceranno strambi ma credibilissimi personaggi come la fashion influencer Susi Fashion – che inevitabilmente evoca un noto personaggio del mondo internettiano e televisivo – il suo compagno (uno strampalato parrucchiere VIP), e un avventuroso tassista e la sua petulante compagna. Un momento della presentazione di “Josh in fuga” a “Itaca” (Firenze) il 27 novembre 2024. Nella foto (scattata da Marisa Salabelle, che ringrazio), converso con l’autrice Olivia Crosio.
Questo viaggio iniziatico senza pretese, però, si rivelerà non soltanto uno carotaggio nel vuoto di tanti aspetti della vita di oggi in una città europea tra le più (nominalmente) evolute, ma un vero grimaldello nel suddetto mistero. Chi sia Josh, infatti, non si scoprirà fino alla fine, anche se lungo il percorso spunteranno, quasi casualmente, diversi indizi. Inquietante anche il suo uso di auricolari tramite cui riceve spunti da una sorta di (illusorio) “regista”, come se si trattasse del protagonista di una specie di Truman Show. Sembra quasi che l’autrice qui voglia in primis fare un’intelligente satira sui reality show, ma ancor più, scendendo in profondità, sollevare un interrogativo su quanto siamo realmente liberi, nell’era degli influencer e della comunicazione infiltrata fin nei recessi della quotidianità. E la libertà è precisamente il fulcro della personalità di Josh, un “Jolly” indecifrabile che cerca appunto una fuga, uno spazio di semplice godimento delle piccole cose che ci rendono umani, come una pizza e una birra, che il turbinio degli eventi sembra sempre soffiargli da sotto il naso. Al contempo, la sua umanità si rivela uno specchio, anzi una miracolosa identità con quella delle persone in fondo sole e sempre smarrite (e incasinate) con cui entra in relazione. In loro sembra riassumersi l’intera anima di Milano e di tutto il mondo di oggi, iperconnesso ma emotivamente scisso e isolato, oltre che spaventato e minacciato dai tanti pericoli della modernità. Un’anima a cui manca qualcosa, che in una notte qualunque può trovare, tutt’a un tratto, in uno strano tipo su un taxi, in sella a una bicicletta o al bancone di un bar, venendo come trafitta da una potentissima epifania.”
Il link alla recensione su Giovanni Agnoloni: https://tinyurl.com/c3rm9dpj