Un romanzo ben orchestrato da ricorsi storici con riferimenti che affascinano e coinvolgono realtà e fiction degna delle migliori menti letterarie. “La Chimera di Vasari”, edito da Arkadia, è il curioso esperimento narrativo dello scrittore aretino Mauro Caneschi. Il romanzo è un giallo con tutti gli elementi per definirlo tale, infatti dal lago di Garda ad Arezzo, due fratelli indagano sul sequestro di un professore che stava studiando un antico manufatto. Li aiuta Lucia, assistente virtuale in grado di trasformarsi in chef, manager, poliziotta. Gli enigmi del passato si intrecciano con i paradossi della tecnologia. A capitoli alterni Caneschi ricostruisce la memoria storica dell’opera che tutti cercano, tracciando un percorso che va dall’antica Aritim – poi Arezzo – del 390 a.C., fino alle pagine vergate dal Vasari sul segreto del prezioso manufatto. I tre eroi della domenica – Marco, Dario e Sonia – insieme alla fedele e più che necessaria Lucia, affrontano una indagine che li porta in Toscana, tra casolari sperduti e una Arezzo divenuta all’improvviso cupa e ostile, dove Casa Vasari sembra nascondere segreti destinati a restare tali. Aggiungiamo al tutto una coppia di poliziotti quasi galvanizzati dalla rottura improvvisa della loro placida routine di provincia, due manigoldi che rispondono al prototipo del cattivo per caso, e avremo un percorso di ricerca in cui l’antico mistero diventa ad un tratto una faccenda pericolosa che, comunque, i tre compagni d’avventura cercheranno di scoprire salvando la pelle.
LA CHIMERA DI VASARI
Etruria, 398 prima di Cristo. Due meravigliose statue di bronzo stanno prendendo forma davanti agli occhi compiaciuti di Larth: la sua opera rasenta la perfezione. Da salvare dalle razzie dei Romani sotterrando entrambe le statue per bene. Oltre duemila anni dopo, Marco e suo fratello Dario sono rilassati sulla riva del Lago di Garda. Unica preoccupazione: chiedere a L.U.C.I.A., un prototipo di intelligenza artificiale solerte e simpatica ai limiti dell’empatia, una dieta per buttare giù qualche chilo accumulato dopo la riabilitazione. Da iniziare rigorosamente il giorno dopo: per cena li raggiungerà infatti Sonia, la fidanzata di Dario. La presenza di Lucia nella vita dei due fratelli ha decisamente cambiato la prospettiva di entrambi, soprattutto dal punto di vista economico: un paio di investimenti in Borsa e i loro conti in banca sono sufficientemente pieni da non doversi preoccupare del futuro. Un futuro che Dario spera di trascorrere serenamente con Sonia. Ma i piani, si sa, sono facili da sconvolgere e i due fratelli vengono coinvolti in una imprevista avventura alla ricerca del padre scomparso di Sonia. C’è un legame tra le ricerche filologiche di cui le ha recentemente parlato e la sua scomparsa? Non resta che partire per Arezzo, dove dovranno interrogarsi nuovamente e fare nuove strabilianti scoperte: gli indizi portano a Giorgio Vasari e da qui, inaspettatamente, alla Chimera… Un intrigo complesso che ha radici lontane e che (udite udite!) potrà essere risolto dall’unico essere non umano dell’assortito gruppo di improvvisati investigatori: Lucia. Un nome che nasconde le caratteristiche della sua identità. Mauro Caneschi, esperto gemmologo aretino, è alla sua terza esperienza come romanziere e dal suo secondo libro (Un’App di nome Lucia) ha fatto trasmigrare in questo coinvolgente romanzo l’entusiasmante personaggio dell’I.A. che diventa, con la sua vivace quanto inaspettata creatività, assoluta protagonista della storia. Insieme alla città di Arezzo (tanto cara all’autore) che sembra prendere vita nelle pagine di questo intrigante romanzo. Pagine che alternano arcani misteri del passato (l’Etruria del 390 a.C. che si rispecchia nella Arezzo dei Medici) con stravaganze tecnologiche contemporanee, in un ritmo serrato che appassiona il lettore. Avventure, intrighi, misteri, enigmi si intrecciano a creare una trama ben congeniata, strutturalmente solida e assolutamente avvincente. Un romanzo scorrevole, piacevole, originale e curato nello stile a dispetto del linguaggio asciutto e diretto: singolare nella trama e suggestivo nelle ambientazioni, La chimera di Vasari combina efficacemente arte e storia con avventura ai limiti del thriller.
Mariangela Taccogna
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