Le cose accadono, e basta. Certe succedono in modo imprevedibile. Non ci sta niente da fare, capitano. A volte, sono l’epilogo di alcuni segnali che sono stati trascurati, ignorati. Quando poi il quadro è ormai composto, allora presti attenzione a quei piccoli dettagli che hanno combinato bene bene certe situazioni. Altre, invece, scoppiano all’improvviso come l’amore. Si vivono con i tormenti e la gioia, con il fervore dell’attesa e la nostalgia del ricordo. Anche alcuni incontri sono imprevedibili. Non te li aspetti. Accadono, e basta. Possono cambiare il corso della vita, in meglio o in peggio dipende dalla predisposizione d’animo e di carattere di ognuno. Tali incontri possono favorire addirittura la felicità, e non è cosa da poco. A meno che non si tratti di un colpo di fulmine, all’inizio vivi le emozioni con lentezza quasi a fermare ogni istante respirandone l’essenza più bella e portandola appresso nelle tasche della quotidianità. Conservare ciò che più ci sta a cuore dovrebbe essere un obbligo verso se stessi da mantenere specie nei momenti più cupi. In L’imprevedibile accade di Giorgio La Spisa segui i passi di un soldato e di una ragazza che, casualmente, si incontrano nei pressi della fontana di un paese vicino Cagliari. La guerra miete vittime e dolore. La vita dei due giovani, le loro speranze, i loro progetti, fanno da cornice ad un periodo incerto e nero. I sentimenti, anche quelli contrastanti, si mescolano tra i protagonisti che vogliono scrivere e decidere il proprio destino. l romanzo è toccante. La storia ha la sua forza non solo nella costruzione del racconto, ma anche nella scrittura. Quella dello scrittore è una penna matura, emotiva, evocativa e suggestiva.
Lucia Accoto
Il link alla recensione su M Social Magazine: https://tinyurl.com/upd82xh4
Un ritratto inedito di un protagonista della scena politica sarda: Giorgio La Spisa in qualità di autore del suo romanzo d’esordio: “L’imprevedibile accade”. Un autentico inno d’amore per la Sardegna e in particolare per Cagliari, dove l’autore celebra i paesaggi e il carattere della sua terra, raccontando anche le vicende drammatiche vissute durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Inoltre ripercorre le distruzioni subite dalla città, il coraggio necessario per affrontare la quotidianità in quegli anni difficili e la determinazione della comunità nel ricostruire ciò che era andato perduto, mostrando la straordinaria capacità di resilienza del popolo sardo.
I protagonisti del romanzo
Il cuore e l’anima del romanzo, l’amore di Pietro e Maria, che si sviluppa sullo sfondo della Cagliari del dopoguerra. Pietro rappresenta il coraggio e la determinazione di una generazione segnata dalle difficoltà, ma capace di guardare al futuro con fiducia. Maria, invece, incarna la forza interiore e la capacità di affrontare le avversità con dignità e tenacia.
Partendo da una massima a lei cara: “La felicità ha senso solo se c’è qualcuno che la condivide”, cosa l’ha spinta a scrivere “L’imprevedibile accade”?
<<Lo scopo per il quale ho deciso di scrivere “L’imprevedibile accade” è semplice: ho pensato di raccontare avvenimenti di cui sono testimone diretto e indiretto che meritano di essere ricordati. Avvenimenti interessanti, significativi che mi hanno colpito e che credo possano offrire spunti preziosi a chi desidera scoprire e comprendere esperienze autentiche>>.
Il rapporto tra lei e i suoi lettori, attraverso il suo romanzo, può essere visto come un viaggio introspettivo che li guida nel ritrovare e riconnettere significati familiari alle loro esperienze personali?
<<Il mio rapporto con il lettore si basa sulla volontà di comunicare attraverso la narrativa, una forma che permette di andare oltre il racconto storico. Non è una cronaca, ma una storia che, pur rimanendo fedele ai fatti reali, si arricchisce colmando i vuoti lasciati da documenti e testimonianze>>.
“L’imprevedibile accade” celebra l’amore per la Sardegna e in particolare per Cagliari, il coraggio dei suoi abitanti durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Ritiene che la forza e la resilienza dimostrate allora dai sardi nel superare le difficoltà e mantenere la quotidianità si ritrovino anche oggi?
<Viviamo in un’epoca molto diversa rispetto al passato, e non è sempre vero, come spesso si dice, che quei tempi fossero migliori di oggi. Tuttavia quell’era fu segnata dalla violenza distruttiva che ha colpito il paesaggio, le abitazioni e soprattutto le persone, lasciando cicatrici profonde. In L’imprevedibile accade si esplora anche la fase successiva: la ricostruzione, non solo fisica dalle macerie, ma anche dei legami umani messi alla prova dagli orrori della guerra>>.
Non è forse un modo per riscoprire la storia di Cagliari e il coraggio dei suoi abitanti durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale?
<<Certamente, ho raccolto molte testimonianze di chi ha vissuto quei giorni tremendi, un periodo in cui si sono intrecciate tragedie e incontri che hanno lasciato un segno profondo specie in alcuni dei protagonisti che hanno vissuto direttamente quelle esperienze drammatiche, che hanno visto Cagliari al centro di eventi sconvolgenti>>.
Come l’esperienza dei due protagonisti, Pietro e Maria, può aiutarci a comprendere il ruolo dell’amore e della speranza nel superare le difficoltà del nostro tempo, caratterizzato da rapidi cambiamenti e incertezze?
<<Pietro e Maria, personaggi reali che hanno un altro nome, incarnano un messaggio fondamentale: non bisogna arrendersi di fronte alle difficoltà e alle offese. La loro relazione insegna che, con speranza e determinazione, è possibile credere nella realizzazione delle cose belle, come il coronamento del loro amore>>.
Isabella Murgia
Il link all’intervista su La Voce Dei Protagonisti: https://tinyurl.com/yrsrb9dd
Bandidos e Balentes, l’8 novembre si inaugura la mostra di Lorenzo Cuccuru a Villanovaforru
5 Novembre 2024
Marmillibri, dal 7 novembre al via il Festival Letterario diffuso in Marmilla
5 Novembre 2024
Sa Corona Arrùbia, l’8 novembre presentazione del nuovo allestimento del Museo Naturalistico del Territorio “G. Pusceddu”
4 Novembre 2024
Halloween: la casa dei fantasmi aspetta i bambini in via Santa Chiara a San Gavino Monreale
31 Ottobre 2024
Sanluri, il 4 novembre la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate
31 Ottobre 2024
La seconda edizione del Festival “MarmilLibri”, un appuntamento letterario unico nel cuore della Marmilla, si prepara ad accogliere residenti e visitatori in una serie di incontri tra cultura, tradizioni e sapori locali. Il festival, promosso dall’unione Dei Comuni Della Marmilla con il sostegno della Regione Sardegna Ass.to Pubblica Istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, in collaborazione con la Fondazione Altopiano Della Giara e la Fondazione Villanovafranca e realizzato con il coordinamento organizzativo dell’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo si svolgerà dal 7 novembre al 14 dicembre con tappe nei 18 comuni che compongono l’Unione dei Comuni della Marmilla.
“MarmilLibri – dichiara il Sindaco di Tuili e Presidente dell’Unione dei Comuni della Marmilla Andrea Locci – è un evento che rappresenta sia una sfida che un’importante vetrina culturale per il nostro territorio, in cui crediamo profondamente e per il quale ci siamo impegnati a fondo per garantirne il successo. Siamo estremamente soddisfatti del lavoro svolto e della collaborazione che il territorio sta dimostrando. Invitiamo quindi tutti a partecipare numerosi a un evento culturale di grande rilevanza, che ci coinvolge come mai prima d’ora”.
Un programma ricco e variegato
Il festival MarmilLibri 2024 vedrà la partecipazione di numerosi autori e presenterà una selezione di opere che spaziano dalla narrativa alla saggistica, offrendo una panoramica sulle nuove e consolidate voci della letteratura italiana.
“Un festival come MarmilLibri – dichiara Giovanni Follesa direttore artistico del progetto MarmilLibri – diffuso sul territorio rappresenta un’importante occasione di incontro e crescita per tutte le comunità partecipanti. La scelta è stata quella di portare in ciascuno dei 18 centri un autore o un’autrice legato/a alla Sardegna. A queste attività si affiancano reading letterari di autori nazionali e internazionali su una tematica comune: l’ambiente e la sostenibilità. L’obiettivo è sensibilizzare su una sfida che ci riguarda tutti, quella della rivoluzione culturale e dell’educazione ambientale, alla quale siamo chiamati a contribuire attivamente”.
MarmilLibri 2024: un unico festival, 18 comuni, 36 diversi eventi
Il festival MarmilLibri 2024 è un’iniziativa letteraria che attraversa la Marmilla, coinvolgendo ben 18 comuni in una serie di incontri imperdibili con autori e letture. Ogni giornata offre un mix di presentazioni di libri, reading a tema e l’opportunità di scoprire le specificità di ciascun luogo attraverso l’accoglienza della comunità locale e degustazioni.
Si parte il 7 novembre a Barumini con Cristina Caboni e il suo libro La ragazza senza radici (Garzanti), seguito dal reading Prendetevi la luna di Paolo Crepet, con la presentazione a cura di Giuliano Pornasio presso la Biblioteca. L’8 novembre a Villamar, si inizia con il Reading Signor Salsiccia con Flavio Soriga e Renzo Cugis e a seguire Stefano Obino presenta Bartolomeo Salazar: il silenzio della peste (Camena edizioni). A Siddi, il 9 novembre, Giulio Concu esplora i misteri delle Domus de Janas (Imago edizioni) e si prosegue con il reading La forza gentile degli alberi di Peter Wohlleben.
Il 14 novembre, a Villanovaforru, sarà il turno di Vincenzo Soddu con A cantar d’amore (Janus editore) seguito dal reading Viaggio a Oblivia di Alex Bellini. Si continua il 15 novembre a Genuri, con Melania Muscas che presenta La profezia dello straniero. Sherden (Piemme) e il reading di Amitav Ghosh La maledizione della noce moscata. Il 16 novembre, a Furtei, Vanessa Roggeri introdurrà Il ladro di scarabei (Rizzoli), seguito da Breve storia della Terra (con noi dentro) di Juan Luis Arsuaga e Milagros Algaba.
Il 21 novembre, a Lunamatrona, Elisa Pilia presenterà La bambina del vetro (Il Maestrale), con il reading Da solo nelle terre selvagge di Richard Proenneke e Sam Keith. Il 22 novembre a Sanluri, Matteo Floris discuterà del suo Vendetta nella nebbia (Camena edizioni), e si continua con il reading Insieme per salvare il pianeta di Dalai Lama e Greta Thunberg. Il 28 novembre a Pauli Arbarei, Gianni Usai presenterà Il peggiore (Il Maestrale), seguito dal reading di Primavera silenziosa di Rachel Carson.
Il 29 novembre a Setzu, Paola Musa presenterà La vita in più di Marta S. (Arkadia) e il reading della giornata sarà La foresta di perle di Franco Berrino e Enrica Bortolazzi. Il 30 novembre a Villanovafranca, Giorgio La Spisa introdurrà L’imprevedibile accade (Arkadia) seguito dal reading Se pianto un albero posso mangiare una bistecca? di Giacomo Moro Mauretto.
Il 5 dicembre a Segariu, Ilario Carta parlerà del suo libro Japanischer Garten (Arkadia), con il reading Meravigliose creature di Stefano Mazzotti. Il 6 dicembre a Las Plassas, Ada Lai presenterà La trilogia delle grandi signore (Edizioni Della Torre), seguito dal reading Possiamo salvare il mondo prima di cena di Jonathan Safran Foer.
Il 7 dicembre a Ussaramanna, Daniele Congiu condividerà Erano gli anni (Arkadia) seguito da Racconti del pianeta Terra di Niccolò Scaffai. L’11 dicembre a Gesturi, Rossana Copez presenterà Adelasia; Judikissa di Torres – Benedetta; Judikissa di Calari (Janus editore), e seguirà il reading La maledizione della noce moscata di Amitav Ghosh.
Il 12 dicembre a Tuili, Ilenia Loddo introdurrà Le terrificanti scoperte del Dottor Kraus – Le Panas (Camena edizioni), seguito dal reading White Light (Camena, 2022). Il 13 dicembre a Turri, Nicolò Migheli presenterà Il cavaliere senza onore (Arkadia), seguito dal reading Saggio erotico sulla fine del mondo di Barbascura X.
Infine, il 14 dicembre a Collinas, Daniela Tagliafico concluderà il festival con Re Giorgio – Dietro le quinte di una Presidenza (Rai Libri), accompagnata dal reading Fitopolis, la città vivente di Stefano Mancuso presso il Montegranatico.
La Marmilla, un libro di storia, arte e tradizioni da leggere tutto d’un fiato
Dal Parco di San Platano di Barumini alla Biblioteca di Villamar, dal Museo Archeologico Su Mulinu di Villanovafranca a Casa Marica di Gesturi, ogni location offrirà un’opportunità per esplorare non solo i contenuti letterari, ma anche la storia e la bellezza paesaggistica della Marmilla. Inoltre, i percorsi urbani e le visite guidate, organizzati in collaborazione con le istituzioni locali, permetteranno ai partecipanti di scoprire l’immenso patrimonio archeologico, culturale e naturale della zona, con tappe significative come il Retablo del Maestro di Castelsardo e il Museo degli Strumenti Musicali Sardi a Tuili.
Tra le iniziative di spicco si segnalano le visite guidate ai borghi storici, il percorso urbano a Villanovafranca con visita all’altare nuragico intatto, risalente alla prima Età del Ferro, e il suggestivo Museo Filo di Memoria a Setzu, collegato alla Domus de Janas Sa Domu ‘e s’Orcu. Questi itinerari offriranno ai visitatori un’immersione nelle tradizioni locali e nella storia dei luoghi.
Gli eventi “Alla scoperta della Marmilla” organizzati dalla Fondazione Villanovafranca e dalla Fondazione Altopiano della Giara offrono l’opportunità unica di esplorare il territorio attraverso percorsi storici, culturali e naturalistici.
Il 29 novembre, a Setzu, si parte con un percorso urbano che svela le bellezze del centro, includendo una visita al Museo Filo di Memoria, strettamente legato alla Domus de Janas Sa Domu ‘e s’Orcu, che rappresenta il legame tra patrimonio culturale e archeologico della zona. Il 30 novembre, Villanovafranca invita i partecipanti a una camminata per il centro storico, culminante nella visita al Museo Archeologico Su Mulinu.
L’11 dicembre, Gesturi propone un itinerario urbano che rende omaggio alla figura del Beato Fra Nicola da Gesturi, esplorando i luoghi che hanno segnato il suo cammino spirituale. Chiude il ciclo di eventi Tuili, il 12 dicembre, con un tour del centro storico che include la visita al Retablo del Maestro di Castelsardo presso Villa Asquer, insieme al Museo degli Strumenti Musicali Sardi e al Museo dell’Olio e dell’Olivo.
Il link alle segnalazioni su San Gavino Monreale.Net: https://tinyurl.com/mr2ybm34
Settimana intensa per ‘ViaConvento’, che in questa occasione… raddoppia! Non una, ma ben due iniziative, con il consueto obiettivo di stimolare la curiosità e il desiderio di conoscenza dei cittadini, puntando con convinzione sugli autori locali e sulla letteratura sarda. Un nuovo appuntamento della manifestazione si terrà venerdì 14 giugno 2024, alle ore 18:00con la presentazione del libro “Succede l’imprevedibile” Di Giorgio La Spisa. In questa occasione, presso l’Ex Convento dei Cappuccini, dialogherà con l’autrice Lucia Cossu, e interverrà Valentina Loi. Il libro (Arkadia editore, 2024): Mentre nel mondo infuria la guerra, un soldato e una ragazza si incontrano per caso nei pressi della fontana di una cittadina situata tra il mare, una grande laguna e le tortuose strade di montagna che conducono a Cagliari. Da questo momento in poi fatti, persone e scenari saranno indissolubilmente intrecciati in un’era di ferro e di sangue. Le vite dei due giovani, le loro speranze, i progetti e i sogni che li accompagnano diventano il filo conduttore di un’esistenza che cerca il bene e la gioia in un momento travagliato e pieno di incognite. Gioia, dolore, stupore, disillusione, tutto si mescola in un vortice che accompagna giorno dopo giorno i protagonisti. Ma tutto è sorretto dalla speranza, che apre su ogni evento un orizzonte in cui una luce illumina e conforta. In un arco temporale che si estende fin quasi ai giorni nostri, seguiamo le vicende di un gruppo compatto di personaggi che aderiscono, attimo per attimo, al proprio destino.
“Questa storia è un inno d’amore per la terra sarda e in particolare per Cagliari, per i suoi paesaggi, per ciò che ha dovuto subire durante i bombardamenti. Le distruzioni e le successive ricostruzioni, la povertà, la volontà e la forza di reagire agli stenti, alle calunnie, alla fatica di portare avanti l’essenziale quotidianità di quegli anni. Merita complimenti anche il corretto stile narrativo, molto ricco e vario, una perla davvero rara.”
Daniela Domenici
Giorgio La Spisa è nato a Cagliari nel 1957. Sposato, con tre figli, ha lavorato nel servizio ricerche del Consiglio Regionale della Sardegna, subito dopo la laurea in Giurisprudenza. Contemporaneamente, impegnato in attività culturali e sociali, fu attivamente impegnato nella politica sarda. È stato consigliere comunale, provinciale e regionale, assumendo incarichi istituzionali e di governo. Al termine di questa esperienza è tornato a ricoprire il ruolo di arbitro di consiglio per poi concludere la carriera come Direttore Generale del Comune di Cagliari. La passione per la musica, la poesia e la letteratura lo ha accompagnato in tutti gli anni di impegno giuridico e amministrativo, come un tessuto connettivo che anima l’azione. “L’imprevedibile accade” segna il suo debutto nella narrativa. La presentazione del libro si terrà nella Sala degli Affreschi al primo piano dell’ex Convento dei Cappuccini in via Brigata Sassari. L’ingresso è gratuito e non è necessaria la prenotazione.
Il link alla segnalazione: https://tinyurl.com/282yawza
Ho avuto il piacere di “incontrare”, seppur virtualmente, per la prima volta Giorgio La Spisa, impegnato attivamente nella politica sarda come consigliere comunale, provinciale e regionale, al suo esordio nella narrativa con questa sua opera prima. Complimenti all’autore per come ha saputo ricostruire il periodo della seconda guerra mondiale, sia a Postumia che poi nel deserto africano, vissuto, in prima persona, dal principale protagonista, Pietro, e di riflesso anche da Maria, genitori del narratore Andrea che ripercorre, con il pensiero e il cuore, ogni momento della loro vita sin dal primo, lontano incontro fortuito vicino a una fontana; perfetta la caratterizzazione psicologica dei/lle tanti/e coprotagonisti/e che contribuiscono a una commovente visione d’insieme. Questa storia è un inno d’amore per la terra sarda e in particolare per Cagliari, per i suoi paesaggi, per quello che ha dovuto subire durante i bombardamenti, vengono descritti con accurati e affettuosi dettagli le distruzioni e le successive ricostruzioni, la povertà, la volontà e l forza di reagire ai disagi, alle maldicenze, alla fatica di portare avanti l’essenziale quotidianità in quegli anni: bravissimo! Concludo con i complimenti allo stile narrativo corretto, molto ricco e variegato, una vera perla rara!
Daniela Domenici
Il link alla recensione su Daniela e Dintorni: https://tinyurl.com/7r3kmwyr
È nato a Cagliari nel 1957. Sposato, con tre figli, ha lavorato nel servizio studi del Consiglio Regionale della Sardegna, subito dopo la laurea in Giurisprudenza. Parallelamente, coinvolto in attività culturali e sociali, si è impegnato attivamente nella politica sarda. È stato consigliere comunale, provinciale e regionale, assumendo incarichi istituzionali e di governo. Al termine di questa esperienza è tornato al proprio ruolo di referendario consiliare per concludere poi il percorso lavorativo come direttore generale del Comune di Cagliari. La passione per la musica, la poesia e la letteratura lo ha accompagnato in tutti gli anni di impegno giuridico e amministrativo, come un tessuto connettivo che anima l’azione. Il suo romanzo d’esordio, L’imprevedibile accade (2024), pubblicato da Arkadia Editore, ha riscosso un vasto consenso di pubblico. Nel 2025 è uscito il suo secondo romanzo Tutto è in quegli occhi.
Molti, moltissimi nuovi libri che danno luce al risveglio della primavera e alla bellezza della poesia, della narrativa, della saggistica e dei graphic novel, e proprio da quest’ultimo genere che la controcopertina si impone con “Nowhere girl. A scuola con i Beatles” di Magali Le Huche per Tunué. In copertina invece, un tema scottante affrontato da Franca Pellizzari, che con “Rose Valland“, per Morellini narra la storia di una giovane curatrice di un museo francese sfugge alle ire dei nazisti. Continuando per le prossime due settimane, dal 12 al 25 marzo ecco cosa vi consigliamo: “La coda delle lucertole” di Alice Cervia, Augh!, “Atlante storico mondiale. La storia dell’umanità in più di 600 mappe” di Christian Grataloup, L’ippocampo; “Sopravvivere al XXI secolo” di Noam Chomsky, José Mujica, e Saúl Alvídrez, Ponte alle Grazie; “Manifesto pisolini” di Virginia Cafaro, Le plurali; “L’estate breve” di Enrico Macioci, TerraRossa; “L’ombra dalla sciarpa blu” di Laura Veroni, Morellini; “Poscienza” di Roberto Maggiani, Il ramo e la foglia; “L’imprevedibile accade” di Giorgio La Spisa, Arkadia; “Saluterò di nuovo il sole” di Khashayar J. Khabushani, NNEditore; “Un animale selvaggio” di Joël Dicker, La nave di Teseo; “Sfidare lo spazio. Un astronauta racconta l’esplorazione del cosmo” di Umberto Guidoni, Mursia. Per finire exploit de Il Saggiatore con sei titoli di Mike Maunder, Cesare Segre, Ida Travi, Guido Vitiello, Francesco Tormen e Giuseppe Marcenaro.
Bentornata primavera!
Le uscite di martedì 12 marzo
Alice Cervia, La coda delle lucertole, Augh!
Vincenzina Montefiori, una giovane di ventitré anni che si mantiene facendo ricerche genealogiche e ha un padre malato di alzheimer, viene contattata dall’eccentrico vicino di casa, Ruben. Quest’ultimo le chiede di aiutarlo a trovare la famiglia di Mario, un clochard deceduto nel 1997. Inizialmente scettica, Vincenzina si lascia convincere e decide di iniziare l’avventura insieme. Inizia un’indagine che collega una serie di morti misteriose, risalendo addirittura all’Ottocento. La coda delle lucertole è una storia breve e intensa, che mescola il mondo reale con elementi surreali, offrendo un’esperienza weird.
Le uscite di mercoledì 13 marzo
Virginia Cafaro, Manifesto pisolini, Le plurali
La storia narra l’esperienza di Virginia Cafaro, figlia della classe operaia, la quale cresce senza mai vedere i suoi genitori godersi un momento di riposo. L’autrice affronta il tema della demonizzazione dell’ozio in favore del lavoro, arricchito da analisi sociologiche e femministe. Attraverso il racconto della sua esperienza personale, la protagonista difende il diritto al riposo come atto rivoluzionario. Esamina anche fenomeni moderni come l’infinite scrolling, la procrastinazione notturna e le relazioni tra tecnologia, capitalismo e sfruttamento del tempo. Il libro esce poco prima della Giornata mondiale del sonno, che si propone di sensibilizzare sull’importanza del riposo per la salute e il benessere.
Le uscite di venerdì 15 marzo
Mike Maunder, Piante domestiche. Storia botanica delle nostre case, Il Saggiatore
Rigogliose o rinsecchite, isolate in un angolo poco illuminato di un grigio ufficio o protagoniste assolute e sfrontate dell’ingresso di casa nostra, le piante da interno oggi sono ovunque: negli appartamenti, nei negozi, nelle palestre, negli ospedali, nelle aziende. Da quando gli esseri umani hanno iniziato a trascorrere la maggior parte delle loro giornate in luoghi chiusi e urbanizzati esse rappresentano l’ambiente botanico con cui abbiamo il contatto maggiore, quello che più influenza direttamente o indirettamente la nostra idea di natura. Consapevole che nella loro storia ci sia un frammento importante della nostra identità individuale e di quella collettiva, in Piante domestiche Mike Maunder ha voluto raccontare evoluzione, biologia e significati di questi esemplari «addomesticati» di flora, le cui radici affondano in luoghi remoti e in epoche distanti. Dalla regina‐faraone Hatshepsut che nel XV secolo a.C. organizzava spedizioni per recuperare incenso da coltivare nei suoi templi all’attuale mercato internazionale di piante recise, dal valore di oltre un miliardo di dollari, dalle futuristiche (ma già reali) piante «bioniche» che si illuminano al buio, Mike Maunder ci conduce attraverso i secoli e le civiltà per scoprire i segreti di piante ormai per noi comuni – ma in origine molto rare, esotiche e costose – come l’orchidea o la monstera, il geranio o il ficus. Un’opera che attraverso etimologie e film di culto, canzoni pop e mode dimenticate ci porta a osservare da nuove prospettive queste nostre coinquiline in vaso, fino a rivelarci che, nonostante le loro fragili apparenze, siamo noi ad avere bisogno di loro per stare bene.
Cesare Segre, Diario civile, Il Saggiatore
Diario civile è il racconto del lato più militante di uno dei più importanti intellettuali della seconda metà del Novecento. Una raccolta, a cura di Paolo Di Stefano, degli interventi di Cesare Segre sulle pagine del Corriere della Sera in cui indagava inquietudini, dubbi, malesseri e speranze del nostro paese. È il 1988 quando il semiologo e filologo Cesare Segre inizia a ragionare pubblicamente sui temi che ogni giorno lo interrogano e stimolano le sue riflessioni. Ciò cui darà ini- zio sarà un dialogo sul contemporaneo che lo coinvolgerà per venticinque anni: venticinque anni di domande, analisi, critiche, ragionamenti attorno a letteratura e politica, so- cietà e religione, cultura e cambiamento. In queste pagine emergono infatti i molti volti dell’intellettuale piemontese: il professore che ha a cuore l’istruzione dei giovani e il lavoro dei docenti minacciato da riforme sempre più draconiane; il linguista, preoccupato per l’appiattimento dei registri nell’uso dell’italiano e per il sempre maggiore ricorso, anche nei contesti più alti, al turpiloquio; il critico letterario, che si esprime su saggi, romanzi e film senza concedere sconti a nessuno, saldo sostenitore della responsabilità morale di ogni intellettuale; infine, nelle pagine più appassionate, l’uomo comune attraversato dalla storia, che salda ricordi personali e narrazione collettiva ripercorrendo il suo essere scampato ai rastrellamenti nazisti, la tragedia della Shoah e «l’enorme sollievo» della Liberazione. Diario civile è as- sieme il testamento intellettuale di un grande letterato e un invito alla meditazione attiva sul mondo: a rendere vivo il passato, interpellare il presente e immaginare il domani.
Le uscite di martedì 19 marzo
Ida Travi, I Tolki, Il Saggiatore
Chandra Livia Candiani l’ha definita «un’opera magica», Mariangela Gualtieri l’ha portata in teatro e al cinema provando a trasporre la «sua unica straordinaria musica»: per la prima volta viene raccolto in un unico volume il lavoro decennale di Ida Travi, la saga dei Tolki. Nel corso del tempo Ida Travi ha abitato i confini dell’editoria e della letteratura, anche se è sempre riuscita magicamente a rintracciare chi ama le parole e il loro mistero, di cui questi esseri chiamati Tolki sono l’incarnazione. Figure scontornate, residui d’una famiglia millenaria, parenti a venire, o antidiluviani: questi sono i Tolki, così Ida Travi li descrive. Sacri e miserabili, misteriosi e semplici, fantasmi provenienti dalla vita di ciascuno, una vita che teme di essere pronunciata. Usano un linguaggio povero, duro come una colpa, leggero come una liberazione. Si avvicinano ai loro lettori con circospezione, non sanno se fidarsi, se confidare i loro segreti, rivelare da dove vengono, cosa li anima, dove vanno. Se lo facessero, però, i lettori scoprirebbero da dove vengono le parole, cosa le anima e dove vanno: conoscerebbero il futuro del mondo.
Guido Vitiello, La lettura felice. Conversazioni con Marcel Proust sull’arte di leggere, Il Saggiatore
Siamo creature strane, noi lettori. Passiamo ore e ore im- mersi dentro parallelepipedi di carta, respirando vite che non sono la nostra, soffrendo e gioendo per le emozioni di estranei immaginari. Eppure, come per un incantesimo, quelle vite e quelle emozioni misteriosamente ci apparten- gono. La lettura è l’«Apriti, sesamo» che ci dà accesso a una caverna traboccante di tesori. Meglio di ogni altro lo aveva capito Marcel Proust. Nei primi anni del Novecento cominciò a tracciare del lettore, e del proprio essere lettore, un ritratto nuovo. Chi ha appreso l’arte di leggere non la eserciterà solo sulla carta, ma anche sul mondo – sulle persone, sugli amori, sui casi della vita. Si esporrà così a tutte le gioie, ma anche a tutti i rischi insiti nell’«atto psichico originale chiamato lettura»: le incomprensioni, gli equivoci, le interpretazioni deliranti, le palpitazioni della suspense. L’incantesimo della lettura felice può trasformarsi allora in un tormentoso sortilegio. Più di un secolo dopo, partendo dalle Giornate di lettura proustiane, Guido Vitiello torna a riflettere sul mestiere a tempo pieno del lettore. In un dialogo fittissimo con il suo fantasmatico interlocutore – che spesso interrompe, incalza e contraddice – cerca di rispondere a una domanda che lo assilla, e che ci assilla tutti: che ne sarà della lettura in un’e- poca in cui tutto cospira a distrarci dalle pagine?
Noam Chomsky, José Mujica, Saúl Alvídrez, Sopravvivere al XXI secolo, Ponte alle Grazie
Il libro narra dell’incontro tra Noam Chomsky, considerato l’intellettuale più influente del mondo, e José Mujica, definito il politico più amato del pianeta, orchestrato dal giovane attivista messicano Saúl Alvídrez. Durante il dialogo, affrontano i grandi temi del mondo contemporaneo, tra cui i cambiamenti climatici, le guerre, la crisi del capitalismo, la corruzione, i populismi e il deterioramento della politica istituzionale. In aggiunta, Chomsky e Mujica tracciano una mappa dei valori necessari per guidare l’umanità nel ventunesimo secolo, fondamentali per assicurare un futuro degno di essere vissuto. L’incontro rappresenta una straordinaria occasione di riflessione, che offre una prospettiva istruttiva e affascinante sul pensiero contemporaneo.
Libro controcopertina, Nowhere girl. A scuola con i Beatles di Magali Le Huche, Tunué
Un graphic novel autobiografico che mescola sapientemente con tono ironico tematiche delicate e cultura pop. Dal 19 marzo arriva in Italia per Tunué Nowhere Girl di Magali Le Huche già nota in Italia per i suoi albi illustrati per l’infanzia. La toccante storia di una ragazza cresciuta negli anni Novanta, una studentessa delle medie che si ritrova sospesa nel limbo tra infanzia e adolescenza. Affrontando una crescente ansia legata alla paura del fallimento, alla scuola, alle relazioni con gli altri e all’accettazione del proprio corpo, sviluppa un’ossessione per i Beatles… che potrebbero essere proprio ciò di cui ha bisogno per tornare a stare meglio. Una lettura ideale per chi ama la musica, per chi sta cercando il proprio posto nel mondo, per tutti quegli adolescenti che hanno un rapporto difficile con la scuola.
Le uscite di giovedì 21 marzo
Umberto Guidoni, Sfidare lo spazio. Un astronauta racconta l’esplorazione del cosmo, Mursia
Il 4 ottobre 1957, il mondo intero assistette al lancio dello Sputnik 1, il primo “compagno di viaggio” della Terra, l’evento che ha segnato l’inizio della sfida spaziale. Oltre sessanta anni dopo, i viaggi nello spazio sono diventati una realtà. Tra qualche anno torneremo sulla Luna, le prossime generazioni vedranno Marte dalla visiera di un casco ed esploreranno le lune dei giganti gassosi, e la “frontiera spaziale” si sposterà sempre più lontano dalla Terra, fino ai limiti del nostro Sistema Solare e oltre, verso lo spazio profondo, verso pianeti di altre stelle e, forse, potremo imbatterci in altre forme di vita o in vere e proprie civiltà extraterrestri. «Il 2037 potrebbe essere la data per la prima missione con equipaggio verso Marte. Il veicolo cargo di supporto lascerebbe la Terra 2 anni prima, nel 2035, seguendo una traiettoria di minima energia che lo porterebbe a raggiungere Marte in poco più di 200 giorni. Il volo degli astronauti avverrebbe nel 2037 con tempi di transito di circa sei mesi per l’andata e altrettanti per il ritorno. Con un tempo di permanenza su Marte di un anno e mezzo, la durata totale della missione si aggirerebbe intorno ai 900 giorni. Buona parte di questo tempo verrebbe trascorsa sulla superficie di Marte, mentre i tempi di transito interplanetario sarebbero ottimizzati per ridurre al minimo l’esposizione dell’equipaggio alle radiazioni solari e ai raggi cosmici».
Christian Grataloup, Atlante storico mondiale. La storia dell’umanità in più di 600 mappe, L’ippocampo
La nuova edizione di Atlante Storico Mondiale, ritorna dopo tre anni dalla sua prima pubblicazione con l’aggiunta di cento mappe inedite. Questo ampliamento arricchisce ulteriormente il contenuto informativo del volume originale. La nuova edizione traccia la storia dell’umanità dalle sue origini fino ai giorni nostri, con particolare attenzione a realtà storico-geografiche precedentemente non incluse e a temi contemporanei come la questione ambientale e climatica. Il libro, realizzato da Christian Grataloup insieme a un team autorevole di geografi, storici e cartografi, si basa su informazioni provenienti da una rinomata rivista di divulgazione scientifica francese, «Histoire». L’approccio adottato nell’Atlante Storico Mondiale si distingue per la sua innovazione, superando i limiti della storiografia tradizionale e della sua prospettiva eurocentrica.
Enrico Macioci, L’estate breve, TerraRossa
Il giovane protagonista del romanzo è impacciato con le ragazze e confuso dalla sua passione per la scrittura, ma eccelle nel calcio. Tuttavia, quando Michele arriverà nel suo nuovo quartiere, dovrà riconsiderare le sue ambizioni e comprendere la vita stessa sa essere veramente imprevedibile. Il romanzo, malinconico e sincero, offre una prospettiva brillante sul passaggio dall’infanzia all’adolescenza, riflettendo sul potere dei desideri nelle nostre vite e sull’influenza dei ricordi.
Le uscite di venerdì 22 marzo
Libro copertina, Rose Valland di Franca Pellizzari, Morellini
Rose è una giovane e appassionata storica dell’arte che lavora come curatrice al Museo del Jeu de Paume a Parigi, quando i nazisti trasformano il museo in un deposito centrale per i tesori d’arte saccheggiati in tutta Europa. Coraggiosa e determinata, Rose si ritrova al centro di una rete di inganni e pericoli e dovrà sfruttare la sua conoscenza della lingua tedesca e la sua posizione privilegiata per annotare segretamente i dettagli delle opere d’arte trafugate dai tedeschi. Rischierà la vita per collaborare con la Resistenza francese e fornire preziose informazioni sui movimenti delle opere d’arte nascoste ai Monuments Men. Attraverso momenti di tensione e pericolo, il romanzo dipinge un ritratto intenso di una donna straordinaria che lotta per preservare il patrimonio culturale della sua nazione, anche quando il mondo intorno a lei è sconvolto dalla guerra.
Francesco Tormen, Con gli occhi aperti. Il sogno lucido tra neuroscienze ed esperienze contemplative, Il Saggiatore
Nei miti e nelle metafore filosofiche di ogni cultura, il sogno è la chiave per comprendere la natura dell’esistenza, ma se oltre a ricordarli fossimo in grado di guidare, consapevolmente, i nostri sogni per comprendere meglio noi stessi? Il sogno lucido – la condizione apparentemente paradossale di sognare sapendo di sognare – è un fenomeno noto e praticato in diverse tradizioni spirituali da secoli ma solo agli inizi degli anni ottanta è stato “scoperto” dalle neuroscienze. Francesco Tormen affronta per la prima volta, in manie- ra rigorosa ed approfondita, l’onironautica, l’arte della navigazione dei sogni. Corredato da fonti scientifiche, esperienze personali e tradizioni meditative, il libro coinvolge i lettori conducendoli passo dopo passo a sperimentare in prima persona questa straordinaria possibilità della nostra coscienza, poco esplorata nel mondo occidentale ma accessibile a tutti. Un percorso filosofico-pratico destinato a cambiare per sempre il nostro modo di sognare e di approcciarci alla realtà. Perché la notte non è un momento vuoto di esperienze, tutt’altro.
Giuseppe Marcenaro, Sciarada Vivere con le ombre sulla soglia dell’Ade, Il Saggiatore
Sciarada significa conversazione, lunga chiacchierata, ma anche problema, situazione difficile e inestricabile. La sciarada è un gioco enigmistico in cui si chiede di trovare una parola partendo da definizioni che alludono alla parola stessa. In questo libro, di questo lemma dal suono misterioso si declinano tutti i significati. Giuseppe Marcenaro prosegue il suo dialogo con i grandi letterati del Novecento, che si compone non solo d’incontri ma anche di lettere, diari e appunti: le muse di Eugenio Montale, Gerti ed Esterina, ci fanno sentire la loro voce; Elio Vittorini scrive a Lucia Morpurgo Rodocanachi per una traduzione; Luciano Foà racconta la nascita di una nuova casa editrice. L’autore gioca con la memoria, ripercorre gli anni dell’infanzia a Genova e della giovinezza a Roma, dove le strade si popolavano di reminiscenze letterarie, quasi allucinazioni – Goethe, Stendhal, Leopardi –, e dove ha vissuto nella stessa via di Roberto Bazlen, detto Bobi, senza mai incontrarlo e conoscerlo. Bazlen, fantasma dietro le quinte della letteratura del secondo Novecento, che ha collaborato con le più importanti case editrici italiane, in queste pagine si fa «sciarada»: una questione complessa, un enigma, l’«ombra opaca» che Marcenaro insegue per tutta la vita. Attraverso scritti, lettere e racconti di coloro che lo hanno conosciuto e frequentato, Marcenaro cerca di capire chi è stato veramente il grande intellettuale che ha fatto conoscere in Italia Kafka, Musil e Freud.
Laura Veroni, L’ombra dalla sciarpa blu, Morellini
In una notte di pioggia, un uomo esce barcollante da un bar sul lungolago di Luino. Un’ombra, con una vistosa sciarpa blu elettrico, allunga una mano pietosa verso di lui, offrendogli aiuto. L’ubriaco non vedrà più la luce del giorno. Emma Verdelli, commissario della Questura di Varese, viene incaricata di seguire l’indagine, affiancata dall’ispettore Mariano Rossi e dal vicecommissario Oreste Del Carmine. Sono molti i sospettati del misterioso omicidio: tutti sono coinvolti, ma nessuno sembra davvero colpevole. Intanto l’ombra dalla sciarpa blu torna a colpire con lo stesso modus operandi. Non si tratta di un semplice assassino, ma di un serial killer. È allora che la caccia del commissario diventa serrata. L’omicida non si fermerà finché non verrà catturato.
Roberto Maggiani, Poscienza, Il ramo e la foglia
Poesia e scienza: una relazione necessaria? È la domanda, l’assillo si potrebbe dire, che investe e attraversa questa produzione poetica e che già nel titolo si rivela: Poscienza. Si tratta di un neologismo che cerca di unificare un apparente dualismo, due ambiti, due competenze, due passioni: per la poesia e per la scienza. La lingua della poesia è tipicamente costituita da parole, segni, e di segni è fatta anche la lingua della scienza, che usa essenzialmente il protocollo della lingua matematica. Sia la poesia sia la scienza hanno un proprio linguaggio che le caratterizza ed è quel qualcosa di particolare che si percepisce nel modo di esprimersi di un poeta o di uno scienziato. C’è qualcosa dello stile dello scienziato che può essere preso a prestito dal poeta? Perché la poesia non dovrebbe potersi propagare a partire dalle suggestioni che vengono sia dalla letteratura, sia dalla scienza? Poesia e scienza sono due sguardi diversi sul reale e sul possibile e non esiste una divisione preliminare o invalicabile di temi. La scienza contemporanea ci ha consegnato nuovi temi di lavoro poetico ed è vista come chance di novità nella poesia: in questa raccolta leggerai poscienzìe.
Giorgio La Spisa, L’imprevedibile accade, Arkadia
Mentre nel mondo infuria la guerra, un soldato e una ragazza si incontrano casualmente nei pressi della fontana di un paese posto tra il mare, una grande laguna e le tortuose strade di montagna che conducono a Cagliari. Da questo momento in poi fatti, persone, scenari si intrecceranno in modo indissolubile in un’epoca di ferro e di sangue. Le vite dei due giovani, le loro speranze, i progetti e i sogni che li accompagnano diventano il leitmotiv di un’esistenza che cerca il bene e la gioia in un momento travagliato e ricco di incognite. Gioia, dolore, stupore, disillusione, tutto si mescola in un vortice che accompagna i protagonisti giorno dopo giorno. Ma ogni cosa è sorretta dalla Speranza che apre su ogni avvenimento un orizzonte in cui una luce rischiara e conforta. In un arco temporale che si dipana fin quasi ai giorni nostri, seguiamo le vicende di un gruppo compatto di personaggi che aderiscono, istante per istante, al loro destino.
Le uscite di sabato 23 marzo
Khashayar J. Khabushani, Saluterò di nuovo il sole, NNEditore
“Penso a chi dovrei diventare, da dove posso cominciare. Andre aveva detto di fare caso a quel che ho proprio davanti agli occhi. Quindi ci provo, fisso il soffitto finché sento il bruciore delle lacrime. Fammi vedere cos’ho davanti agli occhi, continuo a ripetere, una specie di preghiera.”
Kha nove anni e vive a Los Angeles con i genitori iraniani e i due fratelli maggiori, Shawn e Justin. Desidera solo diventare un vero american boy, con un nome facile da pronunciare e i vestiti giusti, mentre suo padre, Baba, non ha un lavoro, sperpera il denaro che la moglie porta a casa e accusa i figli di rinnegare il paese d’origine – un paese che loro non conoscono. Nonostante i limiti imposti da Baba, K è un figlio obbediente, eppure si sente sbagliato: vorrebbe essere forte e sicuro come Shawn e Justin, ma quando scopre di provare dei sentimenti per il suo amico Johnny non riesce a confidarsi nemmeno con loro. Finché un giorno tutto precipita: Baba rapisce i figli e li porta in Iran, e il viaggio è un’esperienza sconvolgente di cui K subisce le drammatiche conseguenze. Tornati a casa, K e i suoi fratelli crescono lontano dal padre in un’America che dopo l’11 settembre è sempre meno accogliente, e imparano cosa significa diventare uomini seguendo le proprie aspirazioni. Saluterò di nuovo il sole è un romanzo di padri, figli e fratelli al cospetto di debolezze, modelli e desideri. L’esordio di Khabushani è un coming of age disarmante, al tempo stesso intimo e collettivo, che racconta con candore la paura e il coraggio di chi sceglie di definire liberamente la propria identità e costruirsi una vita fedele ai propri sentimenti.
Le uscite di domenica 24 marzo
Claire Oshetsky, Chouette, Cencellada
Èla storia di Tiny, che dopo aver sognato di fare l’amore con un gufo e aver trovato segni di artigli al mattino, scopre di essere incinta. Da subito, sviluppa un profondo legame con il suo bambino, sentendosi connessa a lui sin dai primi momenti della gravidanza. Quando Chouette nasce con una forma insolita e una prognosi medica poco promettente, la famiglia è devastata, tranne la madre, Tiny, che accoglie e difende incondizionatamente la sua creatura, proteggendo la sua essenza, nonostante le sfide che la vita le riserverà.
Le uscite di lunedì 25 marzo
Joël Dicker, Un animale selvaggio, La nave di Teseo
Un animale selvaggio è un thriller mozzafiato costruito attorno a un meccanismo di suspense perfetto, che ci ricorda perché Joël Dicker, l’autore di La verità sul caso Harry Quebert, è diventato un fenomeno editoriale mondiale. 2 luglio 2022, due ladri stanno per rapinare una importante gioielleria di Ginevra. Ma questo non sarà un colpo come tutti gli altri. Venti giorni prima, in un elegante sobborgo sulle rive del lago, Sophie Braun sta per festeggiare il suo quarantesimo compleanno. La vita le sorride, abita con il marito Arpad e i due figli in una magnifica villa al limitare del bosco. Sono entrambi ricchi, belli, felici. Ma il loro mondo idilliaco all’improvviso s’incrina. I segreti che Arpad custodisce cominciano a essere troppi perché possano restare nascosti per sempre. Il loro vicino, un poliziotto sposato dalla reputazione impeccabile, è ossessionato da quella coppia perfetta e da quella donna conturbante. La osserva, la ammira, la spia in ogni momento dell’intimità. Nel giorno del compleanno di Sophie, un uomo misterioso si presenta con un regalo che sconvolgerà la sua vita dorata. I fili che intrappolano queste vite portano lontano nel tempo, lontano da Ginevra e dalla villa elegante dei Braun, in un passato che insegue il presente e che Sophie e Arpad dovranno affrontare per risolvere un intrigo diabolico, dal quale nessuno uscirà indenne. Nemmeno il lettore.
Salvatore Massimo Fazio
Il link alla segnalazione su SicilyMag: https://bitly.ws/3fFKM