Umor vitreo

Un’indagine che attraverso la finzione della narrativa mira a far luce sulla natura dolorosa di una pulsione antica quanto l’uomo, l'invidia

Dopo molti anni dalla scomparsa di Marla Naiges, moglie e compagna politica del dittatore Arteno Gora, la sua amica d’infanzia Ania Ledon, oramai ottantatreenne, accetta per la prima volta di rilasciare la testimonianza del loro lungo e controverso rapporto a un noto giornalista. Ambientato in un Paese immaginario, la Livania, ma con una descrizione verosimile sulle dinamiche che conducono all’instaurazione di una dittatura, il racconto di Ania è l’estremo tentativo di difendersi dall’accusa di complicità con il regime di allora, di respingere la riduttiva definizione di amica della “diavolessa”, diventando poco a poco l’autoanalisi spietata di un rapporto d’amicizia avvelenato dall’invidia, dalla prevaricazione e dall’impossibilità di superare psicologicamente le differenze sociali. Un’indagine, quella di Paola Musa, che attraverso la finzione della narrativa mira a far luce sulla natura dolorosa di una pulsione antica quanto l’uomo, di una passione triste che non osiamo ammettere, soprattutto in un’epoca in cui le vite di ciascuno sono in vetrina, esposte all’invidia pervasiva reciproca, al perenne e frustrante confronto, specchio di un inconsolabile senso d’inadeguatezza. Con questo nuovo capitolo sui “vizi capitali” l’autrice sonda magistralmente un lato oscuro che può celarsi in ognuno di noi.


Arkadia Editore

Arkadia Editore è una realtà nuova che si basa però su professionalità consolidate. Un modo come un altro di conservare attraverso il cambiamento i tratti distintivi di un amore e di una passione che ci contraddistingue da sempre.

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