“I giorni pari” su Rinascitaoggi
“I giorni pari”, di Maria Caterina Prezioso, Arkadia Editore
Le donne. Due donne e la loro forza svettano nell’ultimo romanzo di Maria Caterina Prezioso I giorni pari. Sara e Silvana tessono la tela delle proprie vite durante il periodo della Seconda guerra mondiale e della Resistenza. Due donne diverse. Sara è un’ebrea. È una ragazzina costretta a rifugiarsi a Sperlonga per sfuggire alla deportazione che pare già scritta nel suo destino eppure non si arrende, dirige la sua vita per il verso che desidera e insegna la vita anche a suo marito Giuseppe, un marito che si riscatta imparando a leggere e a scrivere e comprendendo grazie a lei i meccanismi che governano l’esistenza umana, anche se il cuore di Sara appartiene a un altro uomo. Sara che diventerà mamma e donna. Silvana è una ragazza ricoverata al sanatorio di Roma. La freddezza dell’ambiente familiare si fonde con le conseguenze della tubercolosi che la devasta. Eppure anche in quel luogo di dolore, anche in sanatorio, si annida per Silvana l’amore: Orlando. Silvana e Orlando sono due malati che si amano con le fragilità e le paure che la malattia comporta e Orlando è forte, deciso, coraggioso. Salverà l’intero ospedale dal rastrellamento contando su quel coraggio naturale tipico di chi non ha bisogno di sforzarsi per capire quello che è giusto e quello che non lo è. Due vite diverse che sono destinate a fondersi dopo aver condiviso inconsapevolmente i drammi cha la guerra porta con sé, i dolori delle morti ingiuste e delle ingiustizie costanti. Tanto dolore condiviso da lontano senza averne coscienza. Intorno a queste due figure che emergono, ruota il resto del mondo che vive o sopravvive, che cede al dolore o lo affronta con fierezza. Un mondo difficile, pieno di amarezza ma anche di risate. Di poche gioie e di infiniti dolori. Un mondo difficile come è da sempre e come sarà per sempre. Nonostante le brutture storiche che ci vengono raccontate con una scrittura asciutta che rende benissimo l’idea, il messaggio del romanzo ci parla di vittoria, di moralità e di forza in un mondo che appare naturale così come naturale e sano, al netto delle difficoltà, ci appare il passaggio delle due protagoniste da ragazzine immature a donne coraggiose. I sentimenti primeggiano, descritti in modo così impeccabile da far sembrare l’aspetto storico uno sfondo vagamente sbiadito. Gli stati d’animo permeano ogni pagina, catturano il lettore e lo trascinano ora in un mare di dolore, ora tra onde di timida gioia e necessaria tenerezza. L’incontro tra le due protagoniste sarà il fulcro di questa bellissima storia di amore e resistenze.
Flora Fusarelli
La recensione su Rinascitaoggi