“Rivoluzionari sardi in Francia” su SARdiès
Martiri della Sarda Rivoluzione, questa mattina commemorazione a Sassari
Per Sa Die de sa Sardigna cerimonia in via Quarto con la partecipazione del sindaco Giuseppe Mascia e degli studiosi Federico Francioni e Antonello Nasone
Sassari. Lungamente rimossa da istituzioni e politica, dopo secoli di storia, Sa Sarda Rivolutzione rientra in città dalla porta principale. Con il patrocinio del Comune di Sassari, il sostegno di diverse scuole cittadine e per la prima volta, la partecipazione del sindaco, la città si appresta a celebrare solennemente Sa Die de sa Sardigna. Dopo l’incontro con circa trecento studenti all’auditorium provinciale di via Monte Grappa e la rappresentazione teatrale a cura del Teatro S’Arza per le vie del centro storico, i festeggiamenti ufficiali di Sa Die de sa Sardigna, proseguono nella giornata simbolo dell’identità e della memoria storica del popolo sardo, con una cerimonia ufficiale presso il monumento dedicato agli otto Martiri della Sarda Rivoluzione. Alle 10, in via Quarto, nello slargo don Leonardo Carboni, il sindaco Giuseppe Mascia, a nome dell’Amministrazione comunale e della cittadinanza tutta, parteciperà alla commemorazione deponendo una corona di fiori in memoria dei patrioti sassaresi caduti. Il monumento, progettato dal docente del Figari Vittore Loriga e realizzato dall’artigiano Corrado Desole, fu inaugurato lo scorso anno nello stesso luogo storico, teatro tra Settecento e Ottocento delle esecuzioni degli otto rivoluzionari sardi che osarono sfidare feudalesimo e casa Savoia. Alla cerimonia interverranno anche gli studiosi Federico Francioni e Antonello Nasone, offrendo un contributo di riflessione storica su uno dei periodi più significativi della storia sarda. L’iniziativa è parte integrante di “Primavere Sarde”, rassegna promossa dal Teatro S’Arza, che in collaborazione con associazioni culturali e istituti scolastici – fra cui Sa Domo de Totus e Cobas Scuola Sardegna – e consolida un percorso di educazione civica e storica rivolto soprattutto alle giovani generazioni. «Per la prima volta Sa Die de sa Sardigna – spiega Cristiano Sabino, referente per il Liceo Artistico Figari del progetto – esce dai circuiti ristretti e sotterranei per diventare una vera festa insieme istituzionale e popolare. È un segnale di maturità collettiva: finalmente restituiamo piena dignità e lustro all’unica rivoluzione europea, coeva della Grande Rivoluzione, che seppe ribellarsi alla tirannia senza attendere le armate francesi. Celebrare Sa Die significa non solo fare memoria, ma assumersi l’impegno civile di riconnettere il nostro passato rivoluzionario alle battaglie presenti per la giustizia e la libertà del popolo sardo». Le celebrazioni proseguiranno nel pomeriggio, alle 17, nella sala Angioy della Provincia, con la presentazione del volume “Rivoluzionari sardi in Francia. Personaggi e documenti” della ricercatrice siciliana Adriana Valenti Sabouret, edito da Arkadia. Attraverso un prezioso lavoro d’archivio, l’autrice restituisce voce agli esuli sardi che trovarono rifugio nella Francia repubblicana dopo la repressione della Rivoluzione, tra cui spiccano figure straordinarie come Giovanni Maria Angioy, Francesco Sanna Corda e il sassarese Gioacchino Mundula di cui l’autrice ricostruisce le biografie pubblicando preziosi documenti inediti.
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